Telecom Italia (TIT) riparte da Recchioni.

Vivendi è salita al 15,48% di Telecom Italia. Lo ha reso noto la Consob, facendo riferimento a un’operazione che risale al 4 settembre. A fine giugno, deteneva il 14,9%.

La società presieduta da Vincent Bolloré, già azionista di maggioranza di Telecom Italia dopo aver ‘ereditato’ l’8,2% di Telefonica, ha in cassa 10 miliardi di euro e non è detto che non aumenti la sua quota a oltre il 20%.
Fino a ora, la società francese ha tenuto il massimo riserbo sulle strategie di investimento nel nostro paese: nei giorni scorsi, in occasione della presentazione dei risultati, il Ceo del gruppo media francese, Arnaud de Puyfontaine, ha affermato di aver avuto degli incontri con i vertici Telecom per valutare le strategie del gruppo e le opportunità di collaborazione, senza però entrare nel dettaglio.

L’aumento della quota fa ben sperare e sembra confermare la volontà di Vivendi stabilire una presenza a lungo termine in Telecom Italia (non era così scontato vista la dismissione degli asset tlc francesi e brasiliani) e la disponibilità a investire nelle infrastrutture a banda larga. “Con Telecom Italia siamo ancora all’inizio del viaggio”, ha detto il Ceo, dicendosi positivamente incoraggiato dalle notevoli prospettive di crescita e dal forte appetito per contenuti di qualità riscontrati sul mercato italiano.
“Telecom è una grande società, condividiamo la visione dello sviluppo del gruppo – ha aggiunto de Puyfontaine – siamo investitori di lungo termine e crediamo che l’alleanza telco-contenuti possa creare una storia fantastica. Siamo molto impegnati sull’Italia e adesso non ci resta che scrivere la storia assieme”.



(key4biz.it)
 
Telecom Italia: utile in forte calo nel I semestre

Risultato netto di appena 29 milioni per Telecom Italia nei primi sei mesi dell'anno, penalizzato da ricavi in flessione e circa 400 milioni di oneri non ricorrenti.

Nel dettaglio
i ricavi diminuiscono del 4,3% a 10,1 miliardi,
l'Ebitda è pari a 3,63 miliardi di euro (-16,4%),

l'Ebit ammonta a 1782 milioni di euro (dai 2225 milioni del primo semestre 2014, -19,9%)
mentre il risultato netto passa da 543 milioni a 29 milioni penalizzato anche da una maggiore incidenza delle imposte.
L'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2015 è pari a 26,99 miliardi di euro, con un incremento di circa 340 milioni di euro rispetto a fine 2014.


Per l'anno in corso si stima ricavi a 20,2 miliardi di euro, un margine operativo lordo di 7,2 miliardi, un utile operativo di 3500 milioni ed un risultato netto (del gruppo e dei terzi) pari a 570 milioni.
 
Telecom Italia: utile in forte calo nel I semestre

Risultato netto di appena 29 milioni per Telecom Italia nei primi sei mesi dell'anno, penalizzato da ricavi in flessione e circa 400 milioni di oneri non ricorrenti.

Nel dettaglio
i ricavi diminuiscono del 4,3% a 10,1 miliardi,
l'Ebitda è pari a 3,63 miliardi di euro (-16,4%),

l'Ebit ammonta a 1782 milioni di euro (dai 2225 milioni del primo semestre 2014, -19,9%)
mentre il risultato netto passa da 543 milioni a 29 milioni penalizzato anche da una maggiore incidenza delle imposte.
L'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2015 è pari a 26,99 miliardi di euro, con un incremento di circa 340 milioni di euro rispetto a fine 2014.


Per l'anno in corso si stima ricavi a 20,2 miliardi di euro, un margine operativo lordo di 7,2 miliardi, un utile operativo di 3500 milioni ed un risultato netto (del gruppo e dei terzi) pari a 570 milioni.

Insommaaaaaaaaaaaaa
l'utile è visto in ribasso del 70%

per me è un profit warning!
 
Recchi incontra Niel
Intanto nel fine settimana il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, ha avuto un incontro a Parigi con Xavier Niel, definendolo "un azionista amichevole". In un'intervista concessa a "Il Corriere della Sera" in edicola oggi Recchi ha raccontato i temi principali toccati durante la visita all'imprenditore francese.
"Rientravo da una missione all'estero e ho colto l'occasione per andare a trovare il nostro nuovo socio", ha dichiarato Recchi intervistato da Stefano Agnoli. "Mi ha detto che storicamente con i suoi interventi punta a creare uno stimolo per l'efficienza e per un business model vincente", ha affermato Recchi. In particolare, "dalla conversazione che abbiamo avuto vede la possibilità di offrire stimoli sia per il nostro business model sia per l'efficienza operativa, in Brasile e in Italia". Circa i dubbi di un possibile "concerto” con Vivendi, che possiede circa il 20% di Telecom Italia, sollevati dopo l'annuncio dell’arrivo di Niel nella compagine azionaria della società italiana, Recchi non ha dubbi: "Mi pare di poterlo escludere completamente viste le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Vivendi e la conferma di Niel. Mi attengo a questo". (Finanza.com)
 
il 6 novembre p.v. saranno presentati i conti del 3° trim. 2015 , dalle h. 12 in poi
 
ma non per monsieur Bollorè e monsieur Niel ! :D
;-)
provochi? :D


Telecom I.: Cipolletta, con aumento capitale non avrebbe avuto assalitori MILANO (MF-DJ)--"Penso che Telecom Italia avrebbe avuto bisogno nel passato di un aumento di capitale perche' in questo modo sarebbe potuta diventare una societa' patrimonializzata - e quindi una public company - perche' la dimensione avrebbe consentito di gestire questa azienda senza raider e senza assalitori".
Lo ha affermato Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi e Fii, a margine di un evento a Milano, commentando l'ingresso del francese Xavier Niel nel capitale di Telecom I. con una quota potenziale del 15%.
"E' evidente", ha proseguito Cipolletta, "che essendo rimasta con un capitale relativamente contenuto, oggi Telecom puo' essere preda del mercato. Mi auguro, anzi sono sicuro che alla fine il mercato selezionera' il migliore investitore e quindi Telecom potra' crescere.
Tuttavia dobbiamo ancora aspettare per vedere" quando cio' accadra'.
lab
(END) Dow Jones Newswires
November 03, 2015 07:20 ET (12:20 GMT)
 
provochi? :D


Telecom I.: Cipolletta, con aumento capitale non avrebbe avuto assalitori MILANO (MF-DJ)--"Penso che Telecom Italia avrebbe avuto bisogno nel passato di un aumento di capitale perche' in questo modo sarebbe potuta diventare una societa' patrimonializzata - e quindi una public company - perche' la dimensione avrebbe consentito di gestire questa azienda senza raider e senza assalitori".
Lo ha affermato Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi e Fii, a margine di un evento a Milano, commentando l'ingresso del francese Xavier Niel nel capitale di Telecom I. con una quota potenziale del 15%.
"E' evidente", ha proseguito Cipolletta, "che essendo rimasta con un capitale relativamente contenuto, oggi Telecom puo' essere preda del mercato. Mi auguro, anzi sono sicuro che alla fine il mercato selezionera' il migliore investitore e quindi Telecom potra' crescere.
Tuttavia dobbiamo ancora aspettare per vedere" quando cio' accadra'.
lab
(END) Dow Jones Newswires
November 03, 2015 07:20 ET (12:20 GMT)

bisogna dire a Cipolletta che comunque un investitore che da solo ha il 20 % ancora n0n s'era visto in Telecom It. .....e si chiama Vivendi

:-o
 
04/11/2015 09.05 Commenti - Piazza Affari
Telecom Italia, risultati trimestrali in calo per Tim Brasil

FTA Online News
Tim Partecipacoes, la controllata di Tim Brasil (gruppo Telecom Italia) che presidia le attività brasiliane di Telecom, ha registrato nel terzo trimestre del 2015 ricavi lordi in calo del 13,8% a 6,23 miliardi di real (circa 1,5 miliardi di euro). La flessione dei servizi in mobilità è del 6,5% a 5,47 miliardi di real, mentre il fisso segna un rialzo del 10,4 per cento.

La voce prodotti del fatturato registra un calo del 56,1% a 503 milioni di real. I ricavi, al netto di tasse, sconti e deduzioni, flettono del 15,2% a 4,11 miliardi di real.

La flessione del 19,9% delle spese operative consente di comprimere il calo dell'ebitda al 2,7% (1,29 miliardi di real), ma l'incremento di deprezzamenti e ammortamenti dell'11,4% porta l'ebit a 447 milioni con un calo del 21,5 per cento. L'utile netto complessivamente si dimezza (-50,5%) a 172 milioni di real.
Tim Brasil sta affrontando un contesto sfidante a causa del deterioramento della situazione macroeconomica del Paese che pesa anche sui cambi del real. In questo contesto il gruppo continua a giocare un ruolo di peso nell'ammodernamento delle infrastrutture tlc brasiliane con il passaggio alla copertura in 4G e l'obiettivo di coprire circa 400 città con questi servizi entro la fine del 2015: si tratterebbe di circa il 60% della popolazione urbana brasiliana. A dimostrare il peso della crisi brasiliana e al contempo la concorrenza su quel mercato il calo dell'Arpu (i ricavi medi per utente) del 5,9% nel trimestre a 16,4 real. Su questo dato ha pesato soprattutto la flessione del prezzo MTR, ossia delle tariffe di terminazione per il mobile sul quale ha influito il passaggio sempre più diffuso dai servizi voce ed sms a quelli dati della messaggistica più avanzata.
L'eps del terzo trimestre di Tim Brasil si è attestato a 0,07 real contro gli 0,14 di un anno fa e un consensus di 0,16 real. Nel trimestre il gruppo ha concluso la vendita di 6.481 torri ad American Tower per circa 3 miliardi di real in contanti. Il free cash flow operativo è passato in rosso per 806 milioni real nei nove mesi (era positivo per 93 milioni un anno prima) a seguito di un incremento degli investimenti operativi (capex) a 1,2 miliardi di real (+22% a/a). Il debito netto è passato a fine trimestre s 2,5 miliardi di real dai 791 milioni di un anno fa.
(GD)


Vai alla scheda di dettaglio di: TELECOM ITALIA
 

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