RUBLO e la forza del Dollaro

ma scusa un attimo, metti l'articolo di un giornalista russo e vuoi che lo beviamo cosi'?
per farti un'idea di chi sia il colpevole, di solito nei tribunali si ascoltano entrambe le versioni ..... senza pregiudizi....
perchè accusare subito Biden dopo le sue dichiarazioni di febbraio?... e dopo i ringraziamenti del parlamentare ex ministro polacco?


di solito mi chiedo sempre: "cui prodest" insomma chi non voleva lo Nordstream 1 e 2? gli Usa e i polacchi... Giusto?

dire che sia stato Putin direi che è davvero da deficienti! però tutto può essere, niente è escluso
 
per farti un'idea di chi sia il colpevole, di solito nei tribunali si ascoltano entrambe le versioni ..... senza pregiudizi....
perchè accusare subito Biden dopo le sue dichiarazioni di febbraio?... e dopo i ringraziamenti del parlamentare ex ministro polacco?


di solito mi chiedo sempre: "cui prodest" insomma chi non voleva lo Nordstream 1 e 2? gli Usa e i polacchi... Giusto?

dire che sia stato Putin direi che è davvero da deficienti! però tutto può essere, niente è escluso



sono d'accordo con te, potrebbero essere stati in tanti (vedi che non sono barricadero?)
ma se mi parti col giornalista naturalizzato russo e vicino al cremlino non si va lontano
le fonti dovrebbero essere un minimo sopra i sospetti
 
dopo smetto con questa storia che mi ha già stufato ... ormai un'idea me la sono fatta e tanto basta
1664608978262.png


«Per gli Stati Uniti la paura primordiale è il capitale tedesco, la tecnologia tedesca, unita con le risorse naturali russe e la manodopera russa: è la sola combinazione che ha fatto paura agli USA per secoli»: così George Friedman, il fondatore del centro di analisi strategiche Stratfor, nel discorso che ha tenuto presso il Council on Foreign Relations il 4 febbraio, e di cui pubblichiamo qui il video con la nostra traduzione integrale (dal parlato inglese). Vale la pena di mostrarlo con la dovuta attenzione, perché merita la più ampia diffusione.

Friedman, che è un ebreo nato a Budapest nel 1946, è un uomo dello ‘Stato profondo’ americano-militarista: docente all’US Army War College, studioso alla National Defense University e alla RAND (il megafono del sistema militare-industriale), esprime qui con inaudita franchezza la strategia che seguirà Washington per mantenere il predominio mondiale. In questa strategia, l’Europa è una pedina, e uno strumento, di cui Friedman parla con infinito disprezzo. L’arma usata, sarà la destabilizzazione: in Ucraina è ciò che abbiamo già fatto in Afghanistan. Abbandoniamo ogni velleità di instaurare la democrazia; una volta destabilizzato il Paese, noi abbiamo compiuto il nostro lavoro… vale la pena di ascoltarlo. E di osservare il suo freddo sorriso, o rictus, mentre espone il programma.


Ecco quel che Friedman dice per sommi capi:

– L’Europa non esiste.– Soltanto l’integrazione Germania-Russia può minacciarci, non lo permetteremo (1).
– Per questo sosteniamo Kiev.
– L’esercito di Kiev è il nostro esercito, tant’è vero che diamo medaglie ai loro soldati.
– Noi stiamo posizionando armi in tutti i paesi dell’Est europeo, approfittando della loro russofobia.
– Ovviamente agiamo al difuori del quadro della NATO.
– Il nostro scopo: stabilire un cordone sanitario attorno alla Russia.

Noi possiamo invadere ogni paese del mondo, mentre nessun paese può invaderci.
– Tuttavia, non possiamo occupare l’Eurasia; la tattica è fare in modo che i paesi si dilanino tra loro.
– Per la Russia, lo status dell’Ucraina è una minaccia esistenziale.
«È cinico, è amorale, ma funziona».
– L’obiettivo non è vincere il nemico, ma destabilizzarlo.
La destabilizzazione è il solo scopo delle nostre azioni estere. Non instaurare la democrazia; quando abbiamo destabilizzato un Paese, dobbiamo dirci: «Missione compiuta», e tornare a casa.
– La nostra incognita è la Germania. Che cosa farà? Non lo sa nemmeno lei. Gigante economico e nano politico, come sempre nella storia.

«L’Europa subirà la stessa sorte di tutti gli altri Paesi: avranno le loro guerre. Non ci saranno centinaia di milioni di morti, ma l’idea di una esclusività europea, a mio avviso, la porterà a delle guerre. Ci saranno dei conflitti in Europa. Ce ne sono già stati, in Iugoslavia ed ora in Ucraina.

Il sito Saker mette a confronto questo programma con ciò che ha detto Vladimir Putin nella lunghissima diretta tv del 6 aprile, a cui ha risposto alle domande del pubblico russo:
– La Russia non aggredisce nessuno, difende solo i suoi interessi.– Noi abbiamo due basi militari fuori della Russia, essi hanno più di mille basi nel mondo: e saremmo noi gli aggressori? Dov’è il buon senso?
– Il bilancio militare del Pentagono è 10 volte maggiore del nostro, e siamo noi che conduciamo una politica aggressiva… Per caso siamo noi ad avere delle basi ai confini degli USA?
– Chi installa dei missili alla frontiera dell’altro?
Il secondo risultato è che la Russia, visto che è vittima di ingiuste ritorsioni economiche in violazione delle norme del WTO, può esentarsi dalle regole del commercio internazionale dettate dallo stesso WTO. Il primo e più gravoso di questi condizionamenti è che il WTO vieta di favorire le industrie nazionali contro la concorrenza delle merci estere. L’embargo in corso obbliga la Russia ad accrescere la parte di produzione nazionale nelle proprie industrie e altre attività economiche; se ben usata, può essere l’occasione insperata per rinforzare il proprio sistema industriale al parziale riparo dalla competizione estera, con misure di protezione che non sarebbero state accettate dalla «comunità internazionale» né dalla propria popolazione. Le sanzioni stanno provocando difficoltà; ritardano i rammodernamenti che erano già in corso (grazie alle industrie tedesche), per cui in pochi anni Mosca avrebbe potuto cominciare a produrre per il mercato merci «di qualità tedesca» nei settori dove ha prodotti di punta (nati per motivi militari) che è incapace di imporre globalmente: chimica, farmaceutica, turbine, chips, opto-elettronica e micro-elettronica, software indipendente (dalla porte posteriori NSA) eccetera (per un’esposizione dei progetti e delle possibilità di eccellenza della Russia si veda qui).

Insomma ha l’occasione di attivare quelle politiche industriali di cui noi europei – vassalli vili e stupidi – ci siamo lasciati spogliare totalmente: dalla svalutazione resa impossibile dall’euro, fino al controllo dei cambi e di opporsi alla fuga dei capitali, misure tradizionali per secoli di qualunque Governo sovrano, ed oggi proibite dal Trattato di Lisbona, come il WTO ci proibisce di difendere le nostre industrie invase e devastate da merci sottocosto. Mentre noi ci lasciamo annodare al collo l’ultimo nodo scorsoio: il TAFTA, il trattato transatlantico, con cui ci assoggetteremo alle normative statunitensi persino per quel che mangiamo.

L’Europa dunque affonda nella crisi (provocata dalla finanza USA e dal suo capitalismo terminale) affondando nel vassallaggio a Washington; complice servile delle sanzioni, perde la grande occasione di sviluppo dell’economia russa – che è un compito immenso, che avrà bisogno di enormi finanziamenti e dunque di investimenti esteri colossali, a cui ahimè provvederà la Cina. E in compenso, da Washington cosa ottiene? Progetti di destabilizzazione e di guerre al suo interno, come promette Friedman.

Vale per noi il detto di Plotino: «Che i vili sian governati dai malvagi – è giusto».

Quanto all’America, e al suo destino storico e metastorico, dovebbe paventare un altro detto: se sono detti «Beati i costruttori di pace», quale maledizione incombe su tali anticristici seminatori di discordie e suscitatori geopolitici di odi e violenze?
1) Nel 1939 il Council on Foreign Relations di Rockefeller, diretto allora da Isaiah Bowman, raggiunse la stessa conclusione: dopo un accurato studio dei rapporti commerciali dell’intero pianeta, stabilì che l’Europa continentale (con la Russia integrata alla Germania) avrebbe costituito un «blocco autosufficiente», ciò che era contrario all’interesse nazionale, in quanto mega-corporations americane avevano bisogno di «libero accesso ai mercati e alle materie prime» di quella parte del mondo. Fu costituito un War and Peace Studies Project (con un centinaio di avvocati, industriali, politici, diplomatici, banchieri) che con forti finanziamenti (la sola Rockefeller Foundation diede 300 mila dollari di allora), delineò un intero progetto per far entrare in guerra gli USA, e costituire nel dopoguerra un nuovo ordine mondiale: il FMI, la Banca Mondiale furono già concepiti allora. Presentati a Roosevelt, i risultati dello studio lo convinsero ad entrare nel conflitto contro la Germania e il Giappone.

– Noi vogliamo relazioni di uguaglianza con l’Occidente, in accordo coi nostri interessi nazionali.
 
Certo...se così fosse il modo di muoversi della Russia è quantomeno folle...se pensiamo che a inizio anni 2000 si ipotizzava un ingresso nell'Euro
Penso che la situazione non sia esattamente come i filorussi o antiamericani (perchè qui leggo solo gente anti e pochi che dicano cose pro) stiano dipingendo
I "cattivi" sono entrambi (se vogliamo allora anche i cinesi non sono cibo per far ostie) io personalmente la vedo come ognuno cerca di fare affari, ognuno per se noi europei siamo logorati perchè non siamo a differenza dei big three una nazione, una lingua, un esercito e abbiamo complessi di inferiorità nei loro confronti (soprattutto i forumers che hanno complessi di inferiorità in genere basta leggere in altri 3d)

Questo complesso si scatena in posizioni anti o critiche.

Se fossimo più ganzi diremmo cosa bisogna fare.

Ma questi anarchicosinistroididastrapazzo sanno solo criticare ed essere contro

Comunque la Russia se volesse davvero contrastare gli USA si sarebbe mossa diversamente in Europa. Invece no. Perchè? Ci sono molti modi "democratici" per rompere alleanza atlantica...o per lo meno farlo piano piano
 
il dollaro è FORTE e la FED continua ad alzare i tassi alla ricerca della RECESSIONE... forse non si è accorta che il picco l'abbiamo toccato nel 2021 e la recessione la stiamo vivendo con i prezzi quotidiano in forte aumento
"FED E BCE NON SANNO QUEL CHE STANNO FACENDO"
 
il dollaro è FORTE e la FED continua ad alzare i tassi alla ricerca della RECESSIONE... forse non si è accorta che il picco l'abbiamo toccato nel 2021 e la recessione la stiamo vivendo con i prezzi quotidiano in forte aumento
"FED E BCE NON SANNO QUEL CHE STANNO FACENDO"

Certo lo sa lui quello che bisogna fare....pazzesco
Non sa nulla...l'Italia si è finanziata bene coi tassi bassi...si informi....perfino sotto Conte...poi ora la curva si impenna come ovvio ma ne risentiremo oltre i 3 anni. La duration media è 7 anni. Non ci siamo comportati male nei limiti di quello che potevamo fare.

Soliti discorsi da gente fallita che critica ex-post ma prima non è in grado di dire nulla.
Poi sta lì a criticare eventuali errori.
 
Certo lo sa lui quello che bisogna fare....pazzesco
Non sa nulla...l'Italia si è finanziata bene coi tassi bassi...si informi....perfino sotto Conte...poi ora la curva si impenna come ovvio ma ne risentiremo oltre i 3 anni. La duration media è 7 anni. Non ci siamo comportati male nei limiti di quello che potevamo fare.

Soliti discorsi da gente fallita che critica ex-post ma prima non è in grado di dire nulla.
Poi sta lì a criticare eventuali errori.
forse ti è sfuggito il paragone ..... e cioè
paragonava i bond austriaci a 100 anni emessi all'1% che hanno perso il 30%
con quelli italiani ... adesso apro la piatta e controllo l'andamento dei B.T.P.
thò
1664624709354.png

a 100anni non ho trovato niete
ne ho trovato uno a 50anni al 2,15%
1664624818376.png
 
Quanto ne hanno emesso? Lo potevamo fare? Perchè non l'hanno fatto?
Credimi in quegli uffici ci sta gente che a questo tizio gli mangiano i risi in testa. Se non l'hanno fatto un motivo ci sarà.
Ovvio.
Appena un paese pensa, non emette, ma solo pensa a un'emissione lo sanno tutti gli altri staff dei banchieri centrali.
Questa gente, si vede, nelle stanze dei bottoni non ci ha mai lavorato.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto