Olanda e Germania hanno un piano “B” in caso di Eurodisastro! I dettagli segreti del “Piano Florijn”
All’inizio del 2012 i governi olandese e tedesco avevano un piano “B” nel caso di rottura dell’Eurozona!
Lo documentano
EU Observer e
Bloomberg.
Martedi’ 18 novembre,
durante il programma televisivo olandese “Argos Medialogica”, sono emersi documenti (anonomi) di un piano per l’uscita dall’Eurozona da parte dell’Olanda nel caso di collasso dell’Euro.
Il Piano (nome in codice:
“Florijn”), e’ stato comunque confermato da un’intervista al settimanale RTLZ dal Ministro delle Finanze Olandese Jeroen Dijsselbloem;
esso prevedeva (e prevede) un ritorno al fiorino olandese nel caso di Eurodisastro (il nome “Florijn” significa in effetti, “Fiorino”).
Dai documenti emersi,
il piano sarebbe stato previsto nei primi mesi del 2012, pochi mesi dopo le dimissioni del Premier greco Georgios Papandreus e di quello italiano Silvio Berlusconi (ovvero all’apice delle crisi politico-finanziarie greca e italiana).
Dijsselbloem ha dichiarato che:
“il Governo Olandese e’ intenzionato a fare parte della zona Euro e a collaborare con gli altri partners dell’Eurozona: ma abbiamo anche esaminato, ed era nostro dovere, prevedere cosa sarebbe potuto succedere (e cosa potra’ succedere) in caso di fallimento dell’Eurozona. E’ per questo motivo che e’ stato preparato il Piano Florijn”.
In ogni caso il Governo Olandese, nonostante il varo del
Piano Florijn,
NON ha provveduto a stampare nuove banconote in valuta nazionale.
Il Piano, come abbiamo gia’ scritto, sarebbe stato varato al culmine della crisi finanziaria della Grecia; il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, dichiaro’ che l’Eurozona poteva sopravvivere e fare a meno della Grecia ma in verita’ non si potevano prevedere gli effetti destabilizzanti di un’uscita della Grecia dalla zona Euro.
Dijsselbloem ha detto che non vi e’ alcun motivo per essere “reticenti” circa le rivelazioni del Piano Florijn, ma sarebbe tuttavia arrischiato aprire un ampio dibattito pubblico sulla questione perche’ si potrebbe diffondere il panico sui mercati finanziari.
Il precedente Ministro delle Finanze Olandesi (dal febbraio 2010 al novembre 2012), Jan Kees de Jager, ha pubblicamente riconosciuto che:
“l’Olanda, insieme alla Germania, hanno messo in piedi un team con il fine di prevedere possibili scenari finanziari catastrofici dell’Eurozona e le eventuali soluzioni alle crisi”.
Wolfgang Schauble, Ministro delle Finanze tedesco,
NON ha negato che la Germania abbia preso in considerazione un piano di uscita dall’Euro, insieme con l’Olanda, ma si e’ limitato ad affermare che
“Noi e i Paesi Bassi, siamo stati e siamo tuttora determinati a fare tutto il possibile per evitare una rottura dell’Eurozona”.
E’ interessante osservare che, non a caso,
Olanda e
Germania sono le due principali nazioni europee che hanno chiesto il rimpatrio del proprio oro.
Il rientro in patria delle riserve auree e’ funzionale al Piano Florijn?
Ovvero le due nazioni si preparano a
un’eventuale (sottolineo: eventuale) futura dell’Eurozona con ritorno alle valute nazionali?
E’ quantomeno lecito domandarselo.
E’ chiaro che un’eventuale rottura della zona Euro per le cause piu’ disparate (depressione deflazionistica o depressione inflazionistica; oppure collasso bancario sistemico o crollo di una banca d’affari europea in stile Lehman Brothers ecc.) sarebbe catastrofico perche’, a parte Olanda e Germania che hanno previsto dei Piani “B” per un ipotetico ritorno alle valute nazionali (con rientro delle riserve auree),
tutte le altre nazioni sono impreparate a simili scenari.
Possiamo anche supporre che Olanda e Germania abbiano predisposto questi piani anche in virtu’ del fatto che i loro popoli, insoddisfatti della gestione dell’Euro da parte della BCE e di altri Organi Elettivi Europei, insofferenti del progetto dell’Eurozona in generale, decidano in futuro di non volere piu’ farne parte, eleggendo partiti anti-euro nei rispettivi futuri Governi.
Quindi, non possiamo escludere che il Piano Florijn sia tuttora “potenzialmente” attivo e in vigore.