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Portogallo: i russi puntano su Galp, l'algerina Sonatrach su Edp
Gazprom in trattative con Amorim per una quota della società in cambio di gas





Roma, 29 agosto - L’industriale portoghese Américo Amorim sta trattando con Gazprom lo scambio di forniture di gas con una partecipazione in Amorim Energia, la holding che detiene il 31,5% di Galp. Lo ha rivelato ieri lo stesso Amorim al “Diário de Notícias”, spiegando che “sto tentando di far divenire Gazprom uno dei fornitori di gas naturale di Galp, cosa che sarebbe ottima per il Portogallo”.



Lo scorso ottobre, in occasione di una visita in Russia del ministro dell’Economia di Lisbona, Manuel Pinho, Gazprom aveva già manifestato il suo interesse a investire nel Paese iberico.



Amorim Energia è attualmente controllata al 55% da Amorim Investimentos Energéticos (Américo Amorim 75%, Caixa Galicia 25%) e participata al 45% dall’angolana Sonangol. Galp, di cui l’Eni detiene il 33,34%, verrà quotata alla Borsa di Lisbona il prossimo ottobre (QE 25/8).



Il settore energetico portoghese farebbe però gola anche agli algerini. In base a indiscrezioni riportate oggi dal quotidiano “Diario Economico”, infatti, Sonatrach avrebbe cercato di acquistare il 5% di Galp. Il tentativo sarebbe però fallito e il gruppo algerino starebbe ora negoziando una partecipazione in Energias de Portugal (Edp). Sonatrach fornisce attualmente il 90% del gas consumato dal Portogallo, in forza di contratti che scadranno nel 2015.



Secondo “Diario Economico”, l’Eni, che sta per stipulare un’alleanza con Gazprom, non si opporrebbe all’arrivo dei russi in Portogallo.
 
ENERGIA: RIGASSIFICATORI; ILLY, GIUSTA ACCELERAZIONE GOVERNO

(ANSA) - TRIESTE, 31 AGO - Sui rigassificatori l'

impostazione del Governo è "responsabile", ed è "giusta la

volontà di accelerare i tempi, pur coinvolgendo i soggetti

interessati, fra i quali ritengo vada messo anche il Governo

Sloveno": lo ha affermato oggi il presidente del Friuli Venezia

Giulia, Riccardo Illy, interpellato dall' Ansa sugli esiti della

"cabina di regia" dell' esecutivo.

Illy, in particolare, ha affermato di condividere "la

scelta, che questo Governo non rinnega, di puntare sul gas quale

fonte energetica principale, preso atto che i consumi sono in

crescita, che molte centrali stanno riconvertendosi, e visto che

le forniture tramite gasdotto non sarebbero sufficienti; i

terminal di rigassificazione - ha sottolineato - sono l' unico

strumento a disposizione nel medio termine".

Per quanto riguarda l' intenzione governativa di ultimare le

procedure di Valutazione d' impatto ambientale entro 90 giorni,

Illy ha detto di ritenere che i tempi "siano compatibili anche

con la volontà della Regione Friuli Venezia Giulia di chiudere

la 'partita' entro la fine dell' anno. Noi - ha puntualizzato -

abbiamo chiesto un approfondimento, evidenziando alcune

contraddizioni che riteniamo sussistano tra le conclusioni delle

imprese e osservazioni di soggetti terzi".

Quanto infine ai dubbi, sollevati da alcune sigle

ambientaliste, relative ai rischi ambientali per i due impianti

previsti nel Golfo di Trieste, Illy ha portato ad esempio la

situazione della baia di Tokyo: "E' lunga 50 chilometri e larga

20 - ha precisato - un po' più del doppio di Trieste, ha

profondità di 16 metri, inferiore al nostro Golfo, e ogni anno

vi approdano circa 400 navi gasiere in cinque terminal. Non mi

risulta siano stati avvistati iceberg, né che ci siano problemi

legati alla diminuzione della temperatura o all' immissione di

cloro, che comunque - ha concluso - ha concentrazioni più

elevate nell' acqua potabile". (ANSA).
 

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