Quanto varranno Snia e Sorin? Un recente report RasBank valuta Snia a 0.77 e Sorin a 3.2, assegnando quindi il valore di 2.23 circa ad una vecchia azione Snia. Altre ipotesi apparse nel fine settimana sui giornali vedono Snia a 0.50 e Sorin a 2.90, condizioni peggiorative (1.94) rispetto all’ultimo prezzo di Snia. Il mercato, come sappiamo, non guarda i reports.
Snia sarà ora concentrata in un business debole e che soffre l’attuale andamento delle valute, col suo 33% del fatturato espresso in dollari USA. A suo favore, invece, abbiamo 60 milioni in cassa, immobili per altri 60 milioni, l’assenza di debiti (passati tutti a Sorin) e le intenzioni, da parte della controllante Bios, di lanciare un’opa e poi cancellarla dal listino per procedere alla fusione (come già avvenuto con Autostrade, Seat, Lottomatica, ecc.). Il 17% del capitale Snia, però, è in mano ad azionisti grandi e decisi a vendere cara la pelle: con l’assistenza della “solita” Deminor, hanno dato vita ad un sindacato di blocco valido fino al prossimo ottobre. Un altro aspetto, molto poco noto, è dato dal fatto che Bios possiede il 58.662% di Snia, ma ha dato in pegno il 54.64% ad alcune banche in cambio di finanziamenti. Da notare come tutte le banche finanziatrici, tranne il Banco di Sicilia, siano anche azioniste di Bios quindi hanno prestato i soldi anche a sé stesse. Non sarebbero, quindi, contente di un crollo delle quotazioni Snia, sia per l’erosione del valore della garanzia ottenuta a fronte dei prestiti sia perché Bios è anche un po’ loro.
Nella Sorin confluiranno le attività del comparto biomedicale e tutti i debiti di Snia, che ammontano a 312 milioni: ciò in quanto Sorin ha una redditività tale da poterli fronteggiare. Il settore di business è certamente appetibile, e la società è molto ben considerata anche all’estero. Sorin sarà composta da quattro unità operative: supporto dell’attività cardiaca (impianti per l’ossigenoterapia), strumenti per la regolazione del ritmo cardiaco (pacemaker e defibrillatori interni), sostegno per l’apparato cardiovascolare (valvole artificiali, cateteri e stent) e cura delle malattie renali (impianti per la dialisi).