Ahahahahahahahahah
"Concorrenti trans, finché comando io, qui non entrano."
Ora, siccome la sinistra ha una matrice marxista,
e Marx era un barbone parassita che metteva incinte le cameriere
e poi faceva internare i figli della colpa,
è ovvio che la sinistra è sbracatissima e volgare
e ha reagito di conseguenza, con insulti da trivio,
con polemiche da suburra, con minacce, isterie,
polemiche bassissime, attacchi mortificanti per chi li fa,
tanto più se in deficit di logica e di onestà morale (intellettuale sarebbe troppo).
Ma stiano lì i corifei dell’assurdo, stia lì Vladimir Luxuria.
E stia là quest’altro, altra, appena salito a galla, certo il/la Federico Barbarossa, e non è uno scherzo,
e complimenti alla famiglia che ci ha investito onomasticamente a suo tempo,
il quale ha trovato il suo modo per passare alla storia,
sia pure per il tempo di un titolo di giornale: conquistare la rassegna di bellezza. Femminile.
Dice dunque il/la Barbarossa, militante di una associazione gender pugliese:
«Quando ho sentito parlare dell’assurdo regolamento mi è venuto spontaneo!
Sono stato assegnato al genere femminile alla nascita ma mi sono sempre sentito un ragazzo».
Cazzate – alla lettera – monumentali.
La cui falsità va smontata, qui ed ora: nessun intento politico, liberatorio,
nessun immolarsi per nessuna causa:
il/la Barbarossa aspettava la sua occasione e adesso se la gioca;
almeno ci prova, anche se è improbabile che arrivi a qualcosa al netto
di qualche intervistina da cambiamenti climatici/anagrafici.
Quale assurdo regolamento? Chi l’ha deciso? Barbarossa? Dove? Alla Dieta di Costanza? Eugenio III che dice?
Qui di assurdo c’è uno che, nato donna, “assegnato al genere femminile”,
si è sempre sentito un ragazzo e insomma stai in grossa crisi, figlio mio,
crisi di noia, di mantenimento, perché non risulta che l’entità studi, lavori o sia altrimenti occupata;
e però, i generi non esistono, vige la percezione, solo che quando fanno comodo i generi tornano fuori.
Che Barba, che noia.
Questa gente non ha appigli, ed è patetica:
dovrà pur finire, un bel giorno, questa follia per cui uno è quello che si sente,
uomo, donna, giraffa, Spider Man, tanto tutto è costrutto sociale.
Sì, però se uno non vi va a genio diventa fascista, non deve parlare, deve essere rinchiuso in galera.
Cari compagni, compagne, come vi pare, siete diversi,
ma non per questioni sessuali:
è la testa, la testa che vi gira al contrario,
la testa, la logica, la grammatica;
avete rotto il costrutto, non vereggaepiù.