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11 settembre 2001, la gigantesca Finestra di Overton​

che ha trasformato la società rendendo accettabile l’inaccettabile​


Solo dopo qualche giorno ho iniziato a capire​

che si trattava di un grandioso fenomeno di illusionismo capace di ipnotizzare la collettività,​

un prodotto perfetto di quella che Debord definiva “la società dello spettacolo”.​

“Un mondo realmente rovesciato in cui il vero non può che essere un momento del falso"​

 
L’11 settembre ha trasformato la società rendendo accettabile l’inaccettabile.


La paura ha pervaso la popolazione
ed ha consentito ai governi di usare l’emergenza per mettere in atto misure eccezionali,
dal monitoraggio delle operazioni bancarie,
alle analisi delle conversazioni telefoniche,
delle mail e dei messaggi,
fino al controllo scrupoloso degli imbarchi in aeroporto.


Per essere liberi abbiamo rinunciato alla Libertà.


Per essere democratici abbiamo rinunciato alla Democrazia.
 
In seguito agli attentati dell’11 settembre
gli USA e la NATO sono stati legittimati a dichiarare guerra al terrorismo
ed a invadere l’Afghanistan governato dai talebani.

La guerra è stata denominata “Operazione Enduring Freedom”
esplicitando lo scopo di esportare pace e democrazia in uno stato ostile
che fiancheggiava Osama Bin Laden e i terroristi di Al Qaida.

La missione è durata 20 anni, dall’inizio di ottobre del 2001 alla fine di maggio del 2021.

Le truppe USA e NATO si sono ritirate dall’Afghanistan in poco più di tre mesi
abbandonando il territorio nelle mani dei talebani.

In tre mesi l’Afghanistan è precipitato indietro di vent’anni.

Vent’anni di guerra e di occupazione per produrre il nulla.

L’Alleanza Atlantica non si è nemmeno preoccupata di mettere in salvo i tanti collaboratori afghani.

Chi ha lavorato e collaborato con i militari e i funzionari della missione
è stato abbandonato al suo destino, come un vecchio arnese che non serve più.

300 interpreti, con le rispettive famiglie, sono stati lasciati in Afghanistan in balia dei talebani.

La stessa sorte è toccata a impiegati, operai, collaboratori delle basi USA e NATO.
 
La guerra forse serviva ad altro.

La guerra, uno stato di guerra permanente, è infatti in grado di generare business astronomici.


Secondo i dati ufficiali analizzati dal Watson Institute della Brown University
gli USA hanno speso più di 900 milioni di dollari al giorno(!)
per un totale complessivo di 2.261 miliardi di dollari.

Lo stato italiano ha limitato le spese
destinando “soltanto” 9 miliardi di euro alla missione.



Leggendo queste cifre
non si può non pensare a un passaggio del discorso di commiato pronunciato dal presidente Eisenhower il 17 gennaio 1961:

“L’America deve vigilare contro l’acquisizione di un’ingiustificata influenza
da parte del complesso militare - industriale
ed il pericolo di diventare prigioniera di un’élite scientifico - tecnologica”.



Gli ultimi tre anni ci hanno drammaticamente dimostrato

quanto siano attuali quelle parole e quanta verità ci fosse

nella profezia di Eisenhower.
 
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