Val
Torniamo alla LIRA
Chissà. Forse a qualcuno ricomincia a girare la rotella ?
Sanzioni, sanzioni e ancora sanzioni.
È stato questo l’orientamento di Bruxelles contro la Russia a partire dallo scoppio del conflitto ucraino.
Una linea rigorista che, all’inizio di quest’estate,
era arrivata addirittura al decimo pacchetto di misure restrittive in termini di import ed export da e verso Mosca.
Tra i contenuti delle ultime limitazioni, vi sono stati alcuni beni già soggetti ai vincoli europei,
come per esempio quelli relativi al settore siderurgico, petrolifero, beni di lusso,
nonché quelli relativi alla navigazione marittima e molto altro ancora.
Ovviamente, non poteva mancare la più delicata questione, ovvero quella relativa al gas di Mosca.
Sotto quest’ultimo profilo, l’Unione Europea ha sempre cercato di portare avanti una strada semi-autarchica.
Da una parte, il tentativo di essere autosufficiente;
ma dall’altra, cercando sul medio termine di sostituire le forniture russe con un altro partner.
Nel caso italiano, hanno optato per l’Algeria, che oggi è diventato il primo Paese da cui Roma importa il gas.
Ora, a quasi due anni di distanza dall’inizio del conflitto in Ucraina,
è anche la Commissione Ue ad accorgersene.
Ieri sera, infatti, Bruxelles ha proposto di eliminare il divieto permanente di importazione di gas dalla Russia,
proposto dal Parlamento europeo, in favore della soluzione meno restrittiva – ovvero quella del Consiglio Ue –
che introduce per gli Stati membri la possibilità di decidere un divieto temporaneo di importazione dalla Russia e dalla Bielorussia,
“qualora ciò sia necessario per tutelare i loro interessi essenziali di sicurezza”.
Sanzioni, sanzioni e ancora sanzioni.
È stato questo l’orientamento di Bruxelles contro la Russia a partire dallo scoppio del conflitto ucraino.
Una linea rigorista che, all’inizio di quest’estate,
era arrivata addirittura al decimo pacchetto di misure restrittive in termini di import ed export da e verso Mosca.
Tra i contenuti delle ultime limitazioni, vi sono stati alcuni beni già soggetti ai vincoli europei,
come per esempio quelli relativi al settore siderurgico, petrolifero, beni di lusso,
nonché quelli relativi alla navigazione marittima e molto altro ancora.
Ovviamente, non poteva mancare la più delicata questione, ovvero quella relativa al gas di Mosca.
Sotto quest’ultimo profilo, l’Unione Europea ha sempre cercato di portare avanti una strada semi-autarchica.
Da una parte, il tentativo di essere autosufficiente;
ma dall’altra, cercando sul medio termine di sostituire le forniture russe con un altro partner.
Nel caso italiano, hanno optato per l’Algeria, che oggi è diventato il primo Paese da cui Roma importa il gas.
Ora, a quasi due anni di distanza dall’inizio del conflitto in Ucraina,
è anche la Commissione Ue ad accorgersene.
Ieri sera, infatti, Bruxelles ha proposto di eliminare il divieto permanente di importazione di gas dalla Russia,
proposto dal Parlamento europeo, in favore della soluzione meno restrittiva – ovvero quella del Consiglio Ue –
che introduce per gli Stati membri la possibilità di decidere un divieto temporaneo di importazione dalla Russia e dalla Bielorussia,
“qualora ciò sia necessario per tutelare i loro interessi essenziali di sicurezza”.