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Chissà. Forse a qualcuno ricomincia a girare la rotella ?

Sanzioni, sanzioni e ancora sanzioni.
È stato questo l’orientamento di Bruxelles contro la Russia a partire dallo scoppio del conflitto ucraino.

Una linea rigorista che, all’inizio di quest’estate,
era arrivata addirittura al decimo pacchetto di misure restrittive in termini di import ed export da e verso Mosca.

Tra i contenuti delle ultime limitazioni, vi sono stati alcuni beni già soggetti ai vincoli europei,
come per esempio quelli relativi al settore siderurgico, petrolifero, beni di lusso,
nonché quelli relativi alla navigazione marittima e molto altro ancora.

Ovviamente, non poteva mancare la più delicata questione, ovvero quella relativa al gas di Mosca.

Sotto quest’ultimo profilo, l’Unione Europea ha sempre cercato di portare avanti una strada semi-autarchica.

Da una parte, il tentativo di essere autosufficiente;
ma dall’altra, cercando sul medio termine di sostituire le forniture russe con un altro partner.

Nel caso italiano, hanno optato per l’Algeria, che oggi è diventato il primo Paese da cui Roma importa il gas.


Ora, a quasi due anni di distanza dall’inizio del conflitto in Ucraina,
è anche la Commissione Ue ad accorgersene.

Ieri sera, infatti, Bruxelles ha proposto di eliminare il divieto permanente di importazione di gas dalla Russia,
proposto dal Parlamento europeo, in favore della soluzione meno restrittiva – ovvero quella del Consiglio Ue –
che introduce per gli Stati membri la possibilità di decidere un divieto temporaneo di importazione dalla Russia e dalla Bielorussia,
“qualora ciò sia necessario per tutelare i loro interessi essenziali di sicurezza”.
 
.....faremo a meno di gmail.
Sta diventando troppo invadente.


Google sta dicendo addio alla visualizzazione HTML di base di Gmail
(ossia la funzione che consente di accedere alle e-mail in un formato ridotto).

Da gennaio 2024, questa opzione sarà eliminata
e Gmail passerà automaticamente alla visualizzazione Standard dopo la scadenza,
come indicato in un aggiornamento della pagina di supporto.

In questo momento Google è focalizzato sull'integrazione di funzionalità basate sull'intelligenza artificiale
nei suoi prodotti, tra cui Gmail.

Recentemente è arrivata la funzione Duet AI per assistere gli utenti nella composizione delle e-mail.

Non solo.
Il chatbot Bard si è integrato con gli account Google,
consentendo agli utenti di chiedere informazioni sulla propria cronologia e-mail.
 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, appare sempre più evidente di giorno in giorno che la posizione di Joe Biden come inquilino della Casa Bianca è precaria, sia per le condizioni di salute e di comportamento sia per gli scandali crescenti legati a suo figlio, Hunter Biden. E mentre la scadenza elettorale del 2024 si avvicina, e Trump, a dispetto delle porcate giudiziarie architettate contro di lui sembra inarrestabile. Qui sotto trovate uno scenario ipotetico ma ben possibile di cui ringraziamo Umberto Pascali. Buona lettura e diffusione.

👇

Chi sostituirà Biden a brevissimo termine? Una credibile ipotesi sta circolando in California e District of Columbia…
Non è sicura, ma certo credibile come piano di emergenza concepito dal Deep State:

1) Kamala Harris si dimetterebbe da vice Presidente. Il pretesto: prendere il posto della ormai decotta senatrice Diane Feinstein

2) Joe Biden (o meglio, i suoi handlers) nominano al suo posto il governatore della California, Gavin Newsom.

3) Biden sarà quindi rimosso (o si ammalerà, o qualcosa del genere) e

4) Newsome diventerà automaticamente Presidente. In breve tempo, senza tante formalità. Un anno (o più) prima delle presidenziali del Novembre 2024.

5) Newsom potrà nominare il suo vicepresidente (vedi precedente di Spiro Agnew vicepresidente di Nixon dimessosi sotto pressione del Deep State e sostituito da Gerald Ford che poi diventò automaticamente presidente senza elezione quando Nixon fu costretto a dimettersi per il Watergate).

6) Poi il Presidente Newsom nominerebbe il suo vice presidente, e qui le possibilità sono atroci. Si va da Hillary ora tornata magicamente a galla a Michelle Obama etc etc.

7) A quel punto, Newsom non avrebbe bisogno di fare nessuna campagna presidenziale in concorrenza con altri candidati. Sarebbe automaticamente il candidato per il partito democratico 2024. Come noto, Newsom, aveva dichiarato con arroganza che non avrebbe avuto bisogno di fare nessuna campagna elettorale per il 2024. Questo spiegherebbe la strana visita il 19 giugno scorso di Biden a Newsome in California, dove avrebbe dato una sorta di controversa investitura al governatore della California specia sulla questione (cruciale per i globalisti) della Difesa del Clima.

Di nuovo, questo scenario non è per niente certo ma sicuramente è molto vicino al modo di pensare della banda di Washington e i money men, alias i Filantropofagi.

Questo spiegherebbe alcuni recenti sviluppi: il grande (e inatteso, disperato?) raduno dei grandi servi dell’Oligarchia a New York (durante la sessione dell’Assemblea Generale dell’Onu) sotto l’egida inattesa della risorta Fondazione Clinton. Con grande fanfara e con la partecipazione in primo piano di Bergoglio che ha benedetto il ritorno dei Clinton come capi bastone plenipotenziari in nome dei globalisti. Ai Clinton è stato fatto affluire un fiume di soldi ed è stata affidata la grande macchina di riciclaggio conosciuta come l’Ucraina di Zelensky.

Immediatamente i Clinton (fino a quel momento in coma politico) si sono scatenati in incontri ad altissimo livello (Vedi il volo a Londra per incontrare il primo ministro Sunak… e chi altro?).


Questo spiegherebbe l’atteggiamento di Alex Soros (Sorosino) in concomitanza con l’adunata di New York che ha pubblicizzato urbi ed orbi la sua foto con Newsome con queste parole:
Sorosino su Twitter (X):
“Inizia una delle settimane più folli di New York: #ClimateWeek e @Assemblea Generale dell’ONU presso la @ClintonGlobal Initiative e ho avuto modo di incontrare uno dei grandi leader statunitensi @GavinNewsom!
 
Meno male che ci sono ancora società che hanno il lume della ragione e portano
avanti un discorso lineare e nella tradizione, con sani principi.

Basta uno spot

senza bimbi di colore,

senza coppie Lgbtq,

senza slogan green

e ammennicoli politicamente corretti vari,

per farli uscire pazzi.

Bollato subito come “tradizionalista” e “contro il divorzio”, lo spot di Esselunga
di cui molto si discute in queste ore (non faccio spoiler, guardatelo)
per una volta non mostra famiglie felici e coppie perfette,
ma la vita reale, a volte dolorosa,
limitandosi molto delicatamente a rimettere al centro i bisogni dei bambini.
 
Ma no, non si può, molti lo hanno vissuto come un affronto.

Un affronto alla loro idea di progresso elevata a dogma indiscutibile,
al pensiero fluido-inclusivo che in realtà esclude.


Ciò che è normale desta scandalo, riprovazione.

Qualcuno ha visto nello spot una campagna per attaccare il “diritto” al divorzio
orchestrata da chissà quale gruppo di fondamentalisti cattolici,
se non addirittura dal perfido governo Meloni.


Che abominio, che scandalo!

Un padre e una madre, una coppia etero, una famiglia naturale.

Sarebbero capaci di vedere omotransfobia persino negli occhi di una bambina
che vorrebbe vedere la mamma e il papà tornare insieme.
 
Ma cosa ci dicono queste reazioni?

Il putiferio scatenato sui social, e vedremo oggi sui giornali, dimostra sostanzialmente tre cose:

(1) Esselunga ha azzeccato la campagna pubblicitaria;

(2) siamo talmente immersi nella cultura woke e politicamente corretta,
che basta pochissimo per urtare la suscettibilità dei “buoni e giusti”;

(3) un sacco di gente non ha nulla da fare né, soprattutto, a cui pensare.


Ormai il nostro è un dibattito pubblico vigilato,
con i guardiani della nuova morale pronti a scattare e vilificare.

B U F F O N I
 
Riguardatelo bene lo spot.

La bambina vorrebbe vedere i genitori tornare insieme?

Certo, ma il pensiero di far credere al papà che sia stata la mamma
a volergli donare la pesca non osa nemmeno aspirare a tanto.

Forse le basterebbe il sollievo di vedere un gesto d’affetto, di semplice gentilezza.

Un gesto di ri-conoscenza, di normalità.

Ops…
 
Ma cosa ci dicono queste reazioni?

Il putiferio scatenato sui social, e vedremo oggi sui giornali, dimostra sostanzialmente tre cose:

(1) Esselunga ha azzeccato la campagna pubblicitaria;

(2) siamo talmente immersi nella cultura woke e politicamente corretta,
che basta pochissimo per urtare la suscettibilità dei “buoni e giusti”;

(3) un sacco di gente non ha nulla da fare né, soprattutto, a cui pensare.


Ormai il nostro è un dibattito pubblico vigilato,
con i guardiani della nuova morale pronti a scattare e vilificare.

B U F F O N I

Direi, da oggi, vietato raccogliere monetine da terra :d:
 
Questa è proprio una poveretta.

Dice una cosa e fa l'esatto opposto,
perchè LEI è per la libertà, peccato però che dopo ........

"Quel piace a tutti rappresenta il contrario di ciò che la moda predica.
Non è inclusivo ma esclusivo, divisivo, classista."

DIVISIVA E CLASSISTA E' PROPRIO LEI.


Alessia Ferri


Basta ignorare questi pseudo difensori della libertà....la loro.
 

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