Questa volta non penso proprio che il 40% degli Italiani
accetterebbero - in silenzio - una simile soluzione.
Fantapolitica? Mica tanto.
Ciò che si è visto ai funerali a Montecitorio di Giorgio Napolitano, secondo molti,
è la preparazione del dopo-Meloni.
Paolo Gentiloni,
Anna Finocchiaro,
Giuliano Amato,
Enrico Letta,
Gianni Letta e
il cardinale Gianfranco Ravasi.
Una platea di personaggi di primo piano, Chiesa compresa,
che parlando alle esequie del Presidente emerito di fatto ha detto
"salviamo l'Italia mettendo da parte gli estremisti".
E già nei Palazzi si ragiona sul possibile fallimento della leader di Fratelli d'Italia,
sia sul fronte migranti sia, soprattutto, sul fronte conti pubblici e rapporto con Bruxelles
(dal Mes alla riforma del Patto di Stabilità passando per il Pnrr).
L'ipotesi è quella di Amato, ex presidente della Corte Costituzionale,
premier di un governo formato da tutta l'opposizione (Renzi incluso) e Forza Italia,
lasciando FdI e Lega all'opposizione.
Una soluzione per salvare il Paese, come nel 2011, visto anche l'incremento dello spread.
E per molti osservatori chi ha parlato ai funerali di Napolitano non è stato casuale
ma proprio propedeutico a questo scenario.
Amato e non Gentiloni premier perché Antonio Tajani non potrebbe accettare un uomo del Pd.