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Ahahahahahahahah tutti uguali in tutti i paesi...i radical chic

La vecchia moda radical-chic di fare il buonista con il deretano degli altri
non accenna a passare,
anzi, vieppiù si corrobora e si rafforza.

L’ultimo caso è quello dell’elegantissimo sindaco afro-americano di New York Eric Leroy Adams
Il politico, noto prima di divenire sindaco per le sue politiche a favore dell’immigrazione,
è preoccupatissimo perché la Grande Mela non ce la fa più a gestire i nuovi arrivi
,
130.000 solo nell’ultimo anno, e quindi ha deciso di offrire biglietti aerei gratuiti
rigorosamente di sola andata per chi se ne va e non torna più,

anche per mete esotiche come l’Australia, Marocco, Colombia e speriamo no per l’Italia
 
Per non dimenticare MAI quanti soldi abbiamo dato a questi "radical chic di sinistra"
con la puzzadimmerda sotto il naso.

Nel 1966 Vittorio Valletta, Presidente della Fiat, per volontà del fondatore Giovanni Agnelli,
lasciava l’incarico al giovane Avvocato Gianni Agnelli, insieme ad un’azienda vincente, potente, ricca ed in pieno sviluppo.

Era il primo produttore di autoveicoli in Europa, il quarto nel mondo,
costruiva, anche per la NATO, il famoso aereo G91.

Il modernissimo elettrotreno, chiamato Settebello, era Leader nel settore ferroviario
e così i grandi motori marini, montati sui transatlantici che attraversavano l’Oceano Atlantico.

Ai lati delle autostrade italiane, enormi cartelli pubblicizzavano: Fiat-terra, mare, cielo.

Importanti gli utili di bilancio ed alta la capitalizzazione del titolo alla Borsa di Milano.

Il gruppo era presente poi in altri settori, quali quello bancario, assicurativo, dell’engineering e delle costruzioni,
dando lavoro ad oltre trecentomila persone.

Fiat era, senza confronti, la principale azienda italiana!

La proprietà poi era saldamente nelle mani della famiglia Agnelli.


Nel 2003, alla sua morte, il successore di Valletta, Gianni Agnelli,
nipote del fondatore, lasciava invece un’azienda praticamente tecnicamente fallita,
partecipata da un gruppo americano, la General Motors e con il titolo a pezzi in Borsa.
 
Dopo l’allontanamento, alcuni anni prima, di uno dei maggiori esperti mondiali di automotive, l’ing. Vittorio Ghidella,
voluto dall’Amministratore Delegato Cesare Romiti,
l’azienda ha perso infatti progressivamente in qualità, in creatività ed in competitività.

Ha perso soprattutto in strategia, diversificando ed investendo nei settori più disparati,
al di fuori del core business, quello dell’automobile e mortificando così successo, leadership ed eccellenza.

La grande sorpresa però, è stata quella di venire a sapere, durante le penose vicende giudiziarie,
promosse all’interno della famiglia che, mentre il gruppo Fiat si dibatteva in una situazione
sempre più drammatica, l’Avvocato Agnelli accumulava all’estero ingenti beni,
secondo le dichiarazioni stesse dei familiari, valutate in alcuni miliardi di euro.


Erano gli stessi anni, in cui lo Stato Italiano elargiva alla Fiat
ingenti somme di danaro per casse integrazioni,
per finanziamenti alla ricerca, per contributi vari
e per leggi e leggine confezionate su misura.


Assai sorprendente è stata pertanto in quella occasione,
la partecipazione del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
del Sindaco di Torino Piero Fassino,
del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti,
alla solenne e grandiosa commemorazione, avvenuta nel decennale della scomparsa dell’Avvocato,
nella Cattedrale di Torino e celebrata dall’Arcivescovo Cesare Nosiglia.

Oggi la Fiat si è ridotta ad un marchio, all’interno dei tanti,
posseduti da un gruppo multinazionale, che ha sede a Parigi.
 
I media nazionali ci stanno raccontando gli episodi avvenuti nell’ambito della saga familiare,
che vede contrapposti nei tribunali italiani e svizzeri,
la madre ed i figli di primo letto, per l’eredità dell’avvocato Gianni Agnelli.

Si tratta - ad esempio - delle 630 tele di famosi pittori, del valore stimato, a detta dei media, di un miliardo di euro, scomparsi.

È tutta questa una mesta vicenda, che mette ancora una volta in risalto,
le profonde differenze che esistono all’interno del capitalismo italiano.
 
La Risoluzione 3379 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale” è stata adottata il 10 novembre 1975 durante la XXX sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Classificava Israele accanto agli stati dell'apartheid come il Sud Africa e la Rhodesia e riteneva che il sionismo fosse una forma di razzismo e discriminazione razziale.




"Nella sua crudeltà verso la Palestina, il fascismo israeliano oggi non è in alcun modo inferiore, se non superiore, a quello di Hitler”.
 
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È un mondo difficile...

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Chi guadagna dal caos?

I soliti

Che sia pandeminchia
Che sia riscaldamento minchiatico
Che sia guerra crajina
Che sia guerra semita...
Io leggo sempre gli stessi nomi
 

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