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Aggredita, palpeggiata al seno, con l’eplicita intenzione di violentarla.

Aveva da poco finito il suo turno di lavoro al supermercato ed era uscita coi suoi sacchetti della spesa,
quando, proprio mentre stava per mettere in moto l’auto per tornare a casa,
un uomo ha aperto lo sportello e l’ha aggredita cominciando a molestarla.

Nessuno a cui chiedere aiuto ma la vittima, una ragazza, è riuscita a divincolarsi e a scappare.
In stato di choc ha chiamato i carabinieri che sono riusciti a risalire al presunto aggressore e ad arrestarlo.


Si tratta di un nordafricano di 55 anni, residente da tempo a Reggio.

Tutto è successo nella nostra città a metà ottobre:
ora all’uomo è stato notificato il provvedimento restrittivo di natura cautelare
e si trova agli arresti domiciliari a disposizione della Procura reggiana.


Era il 12 ottobre scorso, quando si sono consumate l’aggressione e le molestie, intorno alle 18,30.
 
Aggredita, palpeggiata al seno, con l’eplicita intenzione di violentarla.

Aveva da poco finito il suo turno di lavoro al supermercato ed era uscita coi suoi sacchetti della spesa,
quando, proprio mentre stava per mettere in moto l’auto per tornare a casa,
un uomo ha aperto lo sportello e l’ha aggredita cominciando a molestarla.

Nessuno a cui chiedere aiuto ma la vittima, una ragazza, è riuscita a divincolarsi e a scappare.
In stato di choc ha chiamato i carabinieri che sono riusciti a risalire al presunto aggressore e ad arrestarlo.


Si tratta di un nordafricano di 55 anni, residente da tempo a Reggio.

Tutto è successo nella nostra città a metà ottobre:
ora all’uomo è stato notificato il provvedimento restrittivo di natura cautelare
e si trova agli arresti domiciliari a disposizione della Procura reggiana.


Era il 12 ottobre scorso, quando si sono consumate l’aggressione e le molestie, intorno alle 18,30.
poverino. arresti domiciliari. :(terribile. magari vive in una panchina. :)e dove va. io lo snatterei in galera. almeno sta al caldo. ma senza tv però
 
Da tempo immemore ne parlo e ne scrivo ...forse forse ho ragione ?

Mentre le neofemministe scendono in piazza contro il patriarcato
e i manifestanti assaltano i proVita,
val la pena affidarsi ai freddi numeri per capirci qualcosa in più sui femminicidi in Italia.

Posto che tutti vorremmo che quel numero sia 0, ogni anno,
e che ognuno di noi deve fare la sua parte perché questo avvenga,
andando a guardare i dati del fenomeno,
scopriamo che i femminicidi sono in costante calo in Italia da venti anni a questa parte.

In questi 20 anni, però, è certamente cambiata l’informazione e il modo di farla.

Nel 2018 gli omicidi di donne per mano di uomini sono stati 83,
nel 2019 sono stati 67,
poi 63 nel 2020,
61 nel 2021, 57 nel 2022 e
40 dal 1° gennaio al 25 novembre 2023.

Dentro questi freddi e atroci numeri, però, c’è anche altro.

E cioè una cosa che i media si guardano bene dal dire,
come si guardano bene dal dirlo le donne che scendono in piazza per politicizzare la cosa.

Quanto influiscono gli stranieri nelle statistiche italiani di questi omicidi?

Quanti femminicidi avvengono in Italia ma per mano di immigrati?
 
“Gli stranieri residenti in Italia hanno la propensione ad uccidere le loro compagne/mogli/fidanzate
di gran lunga superiore a quella degli italiani.

Infatti, consultando il sito femminicidioitalia.info, s
copriamo che i femminicidi nel 2023 riportati nel sito sono 39.

In realtà, il sito ha omesso di includere l’assassinio nello scorso agosto di Iris Setti
ad opera del nigeriano Nweke Chukwuda, sicché essi sono in realtà 40″.

E se si fa il rapporto tra la popolazione maschile italiana maggiorenne
e quella straniera, il risultato è 1,036/9,040 = 1/8,726.

In altre parole gli stranieri hanno la propensione a uccidere le loro mogli/compagne/fidanzate quasi 9 volte di più rispetto agli italiani”.
 
E gli stupri?

Anche in merito agli stupri
la popolazione maggiorenne maschile straniera
ha la propensione di gran lunga superiore a quella italiana
nel commettere tali efferatezze.

“Infatti, i dati Istat del 2017 (i più recenti disponibili)
ci dicono che i condannati con sentenza irrevocabile
per violenza sessuale sono stati 991 italiani e 8287 stranieri.

Pertanto, il rapporto di propensione a commettere uno stupro
tra italiani e stranieri è: 44,636/373,300 = 1/8,363.

Anche in merito agli stupri gli stranieri
hanno una propensione a commettere violenze sessuali
poco più di 8 volte di più rispetto agli italiani”.



Questi i dati che nessuno finora ha voluto prendere in considerazione
e su cui, invece, si dovrebbe ragionare.
 
Ma pensa un po'. La propaganda stava montando un altro caso, ma .....
.......e nessuno ne scrive...........splash.

“È viva e sta bene.” Kimberly Bonvissuto, le parole della procura.​


Kimberly Bonvissuto è in uno stato di vita e benessere.

Queste sono le più recenti informazioni fornite dalla procura alla famiglia della giovane, ventenne,
residente a Busto Arsizio, la quale era risultata dispersa dal 20 novembre scorso.

L’avvio delle indagini è stato scatenato dalla famiglia tramite una denuncia di scomparsa.

La scomparsa è stata riclassificata come un allontanamento volontario.

La famiglia è stata prontamente informata di questa nuova situazione.
 
Biden, a mio giudizio, è il peggior presidente degli ultimi 40 anni.
 
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Con tutto il rispetto per le donne uccise nell’ambito dei rapporti di coppia,
secondo il prefetto di Padova, Vincenzo Messina,

il loro numero sarebbe assai più basso
di quello che viene sbandierato
soprattutto da alcuni
ben noti professionisti delle emergenze,
in gran parte di area progressista:

40 in luogo delle 107 vittime conteggiate,

le quali rappresenterebbero il totale di tutte le donne italiane
assassinate dall’inizio dell’anno.



Comunque sia, anche conteggiando tra i femminicidi l’intera platea di queste poverette,
il nostro Paese si troverebbe comunque agli ultimi posti in Europa sul piano di questa fattispecie di reato.

Ciononostante, la particolarità della tragica morte di Giulia Cecchettin,
anomala rispetto ad altre vicende della cosiddetta violenza di genere,
in cui generalmente l’uccisione rappresenta l’ultimo atto di una escalation di violenza,
ha scatenato un vero e proprio terremoto mediatico, riverberandosi inesorabilmente sul mondo politico.

D’altro canto, dal momento che la cultura progressista esercita
ancora una sorta di egemonia nel mondo dell’informazione
,
dettando di fatto l’agenda delle varie emergenze

(basti pensare a quella climatica, su cui molti autorevoli scienziati nutrono seri dubbi,
o a quella delle morti sul lavoro, stabili da oltre 30 anni
e che pure qui ci vedono piuttosto in basso nella classifica europea),

la vicenda della povera ragazza veneta
ha fatto da stura alle peggiori tendenze radicaleggianti
e assai utopistiche dei citati, sinistri professionisti dell’emergenza.
 

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