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Abbiamo visto, purtroppo, la surreale intervista della nonna di Giulia Cecchettin ma c'è un altro aspetto molto interessante da notare. Carla Gatto sta presentando in questi giorni il suo libro chiaramente diretto contro il patriarcato. E questo libro esce, guardacaso, a pochi giorni di distanza da quanto accaduto a sua nipote Giulia Cecchettin. Lascio giudicare a voi la incredibile "coincidenza" e la incredibile tempistica che hanno portato questo libro ad essere pubblicato e presentato dopo che il caso Cecchettin è esploso a livello nazionale.
 
La domanda me la pongo spesso.
Ma quelli che vanno ancora a votare questi elementi,
hanno una seppur minima idea di chi stanno votando ?

"Le alleanze le deciderà il segretario del Ppe.
Noi ci auguriamo che nel prossimo parlamento
ci possa essere la stessa maggioranza che elesse Tajani presidente del Parlamento europeo.

Quello che è chiaro che qualsiasi maggioranza si comporrà noi ci saremo".

Con queste parole Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo,
risponde alla domanda se Ppe e FI farebbero mai un'alleanza in Europa con Identità e Democrazia,
il gruppo del quale fa parte la Lega - che si riunisce domenica a Firenze -
o se sia meglio una riedizione del modello Ursula von der Leyen co Pse e liberali.
 
Ahahahahahahah anch'io amo la patata.

Il giurista 85enne:​

"Con l'intelligenza artificiale​

si potranno sapere tutti i modi per cucinare le patate.​

A me piacciono tanto"​

 
Riportiamo bello chiaro

Nella considerazione che nessuno
si assumerà la responsabilità delle politiche suicide adottate in Europa
,

ricordiamo che su Analisi Difesa nel giugno 2022,
nell’editoriale La UE “a tutto gas” verso disastro economico e irrilevanza strategica, evidenziammo che

l’Unione Europea accelera nella corsa verso il disastro economico
e l’irrilevanza politico-strategica rinunciando a ogni velleità da “grande potenza”
che pure avrebbe potuto esercitare tentando di imbastire una gestione ponderata e autonoma
dagli Stati Uniti della crisi determinata dal conflitto in Ucraina,


“Mentre i vertici politici europei impostano razionamenti e austerity
che determineranno una decrescita ben poco felice
rischiando di far uscire dai mercati il made in Europe
ingigantendo la disoccupazione e condannandoci all’impoverimento,
centri studi e associazioni industriali ribadiscono in tutto il Vecchio Continente
che non sarà possibile rimpiazzare in breve tempo le forniture di gas russo
e che le acquisizioni da altri fornitori non saranno sufficienti in termini quantitativi
e saranno molto più costose in termini finanziari.


Inoltre il nuovo corso energetico basato sullo sganciamento dalla Russia,
ci renderà nuovamente dipendenti da aree geopolitiche instabili quali Medio Oriente e Africa stringendo accordi con nazioni che non ambiscono certo al podio nel ranking mondiale
quanto a democrazia, diritti umani e trasparenza”.
 
Una ne fanno, 100 ne inventano, 1000 sono dei fallimenti.

Dopo averci proibito la casa, l’auto e il nostro cibo, ora l’Europa vuole proibirci anche il lavoro.

C’è infatti un nuovo modello che stanno sbandierando come funzionante e che presto potrebbe sbarcare anche in Italia.

Parliamo della giornata lavorativa di quattro giorni che, a dirla così, sembra miracolosa.

Chi è che non vorrebbe lavorare solo 4 giorni a settimana e avere un intero weekend libero? Nessuno.

Da noi un primo test lo sta attuando EssilorLuxottica,
dove verrà applicato un contratto integrativo aziendale per il triennio 2024-2026,
valido per i 15mila lavoratori degli stabilimenti italiani,
che prevede quattro giorni di lavoro, al posto dei canonici cinque, per 20 settimane l’anno.

Lamborghini, invece, sperimenta un’altra soluzione:
intervallare una settimana corta con una di cinque giorni.
I lavoratori avranno così 2 venerdì liberi al mese.
 

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