Solo politica

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Non so il perché ( MA NON E' VERO), ma si preoccupano tutti dell'Italia,
tanta premura, tanti pensieri, tutti che ci danno consigli e non ne abbiamo bisogno,
nessuno che consigli la Germania la Francia o altre nazioni.

No, l'Italia sempre al centro delle attenzioni , la Nazione più invidiata dell'universo.
 
OCSE ha sede a Parigi.
Non stupisce che la loro ricetta sia l'ultima spiaggia
per costringere gli Italiani ad alleviare il disastro a livello continentale causato da Francia e Germania.

Che accade ai Tedeschi non appena la Germania non può approfittare delle risorse Italiane
regalate loro da governanti Italiani traditori e zerbini ai loro comandi?
 
Quando questi due paesi (soprattutto la germania)
scopriranno di essere completamente fuori mercato e di avere l'agricoltura nel caos totale
(già le processioni con i trattori sono iniziate)
i giochetti finanziari non funzioneranno più e l'Europa monetaria farà il botto...
 
Su un punto sono perfettamente d'accordo.

Abbiamo i "pensionati statali" da 15 anni 6 mesi ed 1 giorno di lavoro.
Questi hanno incassato non so quante volte i contributi versati.

E poi abbiamo i pensionati ancora con il retributivo pieno.
Ricalcolare.

E poi abbiamo quelli che prendono 22.000 di pensione al mese........
ma quanti contributi hanno versato ? .....non si sa.
 
Ormai ci sono dei Giudici che non sanno giudicare.
Completamento avulsi da qualsiasi principio giuridico.

È stato condannato a 4 mesi di reclusione (con il beneficio della sospensione condizionale della pena e non menzione)
l'imprenditore lariano accusato di lesioni aggravate nei confronti di un cittadino francese,
entrato nella notte del 22 maggio 2022 in uno dei locali di sua proprietà, all'epoca in rifacimento.

Il 63enne aveva raccontato in Aula di essere stato svegliato intorno alle quattro di notte
dall'allarme di una fototrappola da lui piazzata nel ristorante ridotto a cantiere
e, una volta giunto sul posto, si sarebbe trovato in presenza dello sconosciuto,
che, nel buio, senza annunciarsi, gli sarebbe corso incontro con un braccio proteso.

A quel punto l'odierno imputato l'avrebbe colpito con il bastone che in quel periodo
– dopo un importante intervento chirurgico alle ginocchia – utilizzava per camminare.



“Semplicemente mi sono spaventato” si era giustificato davanti al giudice.
“Nulla sarebbe successo se questa persona si fosse mostrata alla luce, dicendomi perchè fosse lì.
Non ci sarebbe stato nessun problema”.

A fronte della richiesta di assoluzione – per particolare tenuità del fatto -
avanzata lo scorso dicembre dalla stessa pubblica accusa,
rappresentata in aula nella persona del vpo Mattia Mascaro.



La pena finale decisa dal giudice Giulia Barazzetta - 4 mesi di reclusione -.
 
Sgomento il difensore dell'uomo, l'avvocato Fabrizio Consoloni del foro di Lecco,
che in sede di requisitoria aveva puntato sulla scriminante della legittima difesa:
una tesi che a quanto pare non ha convinto il giudice monocratico.

“La sentenza non la commento ma la impugnerò in Appello.
Quello su cui invece occorre riflettere è:
cosa deve fare una persona che alle quattro del mattino,
in pieno buio, trova una persona in casa sua
che gli viene incontro di corsa con un braccio alzato? Scappare?”.


Una soluzione che, peraltro, al suo assistito non sarebbe stata possibile o perlomeno non immediata,
trovandosi nel buio circondato da macerie e calcinacci e costretto a camminare con un bastone.
 
Mentre a questo ? ....stendiamo il tappeto. Dai, fallo ancora.

È stato identificato e denunciato a piede libero
l'aggressore della 15enne stuprata vicino al fiume Ticino, a Pavia, lo scorso 26 dicembre.

Stando a quanto riporta La Provincia Pavese,
si tratta di un ragazzo di 16 anni, di origini nordafricane, ospite in una comunità del Pavese.

Nei confronti del giovane non sono state emesse misure restrittive.

Non è stato facile per gli inquirenti risalire all’identità dell’indagato
dal momento che la vittima lo aveva conosciuto sui social alla Vigilia di Natale,
due giorni prima del presunto stupro, e di lui sapeva soltanto il nome.

Peraltro il giovane le aveva detto di essere maggiorenne.
Circostanza poi smentita dai successivi accertamenti investigativi.
 
La 15enne, residente nella provincia di Monza e Brianza,
aveva raggiunto il ragazzo alla stazione di Milano Porta Garibaldi, dove si erano dati appuntamento.

Dopodiché avevano raggiunto Pavia in treno.

Lui le avrebbe proposto di fare una passeggiata lungo le rive del Ticino
rassicurandola che non sarebbe successo nulla.
E invece, di lì a breve, è scattata la violenza sessuale.

La ragazzina rimasta sola, in preda alla disperazione
e per la vergogna di non essere riuscita a sottrarsi alle molestie,
ha maturato il proposito di gettarsi nelle acque gelide del fiume.

Prima di lasciarsi cadere nel fiume, ha chiamato il 112 per lasciare il recapito telefonico della madre.

Dalla centrale operativa sono riusciti a geolocalizzare il cellulare della giovane in tempo utile per evitare il peggio.

Gli agenti della squadra mobile sono intervenuti sul posto,
riuscendo così a salvare la 15enne che rischiava di essere risucchiata dalla corrente.

La vittima è stata poi portata al San Matteo
dove i medici avrebbero riscontrato segni compatibili con una violenza sessuale.
 
“Non è il clamore mediatico che ci riunisce qui,
ma l’amicizia con Giovanna e la vicinanza ai familiari. Siamo qui per lei”.

“C’è il giudizio sommario, senza appello, senza misericordia, di chi parla senza sapere, senza conoscere.
Il rincorrersi senza filtro dei sospetti, pesanti come macigni.
Costruiti per soddisfare i pruriti di gente ormai frustrata, al punto di bramare la narrazione delle disgrazie altrui.
Dove il teorema da dimostrare, il dubbio da alimentare è che anche dove c’è del bene si nasconde, alla fine, un interesse.
Un tornaconto. Facendo così diventare le ombre tenebra”.

“Da una parte c’è una comunità provata come la nostra.
Desiderosa solo di stare accanto alla famiglia e di regalare l’ultimo saluto a Giovanna.
Dall’altra il chiedersi come fare per evitare tragedie simili”.

“Come impedire ai leoni da tastiera di riversare impunemente il loro odio.
Dimenticando il potere distruttivo che possono avete anche le semplici parole.
Che è il significato della massima Ne Uccide più la Lingua che la Spada”.

“Il suo è il dolore di chi si è visto messo, radicalmente, in discussione nella propria sincerità e autenticità”.


Parole molto belle e vere, destinate a far discutere. Perché ci riguardano tutti.
 

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