Solo politica

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Stic@zzi
  • Data di Inizio Data di Inizio
Screenshot_20240201-211158~2.png
 
Gli incentivi non sono la soluzione e il Governo deve fare il Governo, non l'azionista. Uno.

L'Italia è respingente verso la manifattura perché da decenni non ha una politica industriale.
Lo vediamo in tanti settori, non solo nell'auto.
Senza una strategia lo Stato si riduce a usare i soldi dei contribuenti come un idrante per spegnere le piccole e grandi crisi.
Serve altro.
Per produrre ci vuole energia a basso costo, tipo quel nucleare a cui abbiamo due volte voltato le spalle.
Se poi il Paese è stretto e lungo e distante dai mercati europei, ti servono strutture logistiche, tipo snodi ferroviari e portuali. Due.

L'industria automotive è stata messa all'angolo proprio dalla politica europea e l'Italia paga il prezzo più alto.
La Commissione ha imposto una virata verso l'elettrico che richiede forti investimenti
e una quota di vendite di auto elettriche già adesso, ben prima del 2035.
Peccato che il mercato non voglia queste auto nella misura necessaria scordatevi il 100% a cui non crede più nessuno,
semmai qualcuno l'abbia davvero fatto.
Se però devi rispettare una quota di elettrico, l'unica è centellinare le vendite delle auto termiche.
E quale butti dalla torre, quelle che costano di più? No.
Quelle di primo prezzo su cui negli anni scorsi già perdevi soldi ma le spingevi per tenere aperti gli impianti.
Toh, siamo arrivati al punto.
Questo giochino ha fatto crollare in pochi anni la produzione europea da 15 a 11 milioni di auto.
Nemmeno Harry Potter saprebbe come mantenere quei 13 milioni di addetti, tra diretti e indiretti.

E indovina chi era il campione europeo delle vetture piccole e di primo prezzo: proprio lei, Fiat ora Stellantis.

In Italia si vendevano 130.000 auto sotto i 14mila euro di listino.

Ora zero.

670.000 tra 14 e 20mila euro.

Ora la metà.

Quelle sopra i 50mila euro?

Da 280 a 400mila unità.

Questo ha spianato la via all'import di auto low cost cinesi, termiche.
Le auto elettriche non si vendono perché i clienti non le vogliono,
neppure con gli incentivi che infatti da anni restano inutilizzati.

Quanto all'ipotesi che lo Stato entri nel capitale Stellantis,
davvero non si può sentire, specie da un Governo di destra, per quanto sociale.

Il Governo dovrebbe occuparsi delle politiche,
togliendo dal groppone di Stellantis la follia del green deal,
così da lasciare il mercato libero di acquistare e produrre ciò che vuole.

Ma questo è complicato,
quando la Commissione ti dà 200 miliardi
e viene pure a battezzare le politiche africane,
che tanto saranno piaciute a Macron.

A proposito, Stellantis non è a trazione francese?
 
Gli stabilimenti italiani sono a rischio perché FIAT/ Stellantis - cioè i francesi - vogliono chiuderli.

Deindustrializzazione, o fanno finta di non capire?

Il green deal ha rovinato qualsiasi eccellenza nazionale, invece di esaltarla.
Che delusione la ue, ma - molti - lo avevano gia' capito con l'euro dal 2001.

Basta vedere che fine hanno fatto Lancia e Alfa Romeo.

Fiat insiste con le auto elettriche piccole che non possono essere acquistate dalla gente comune.
Se una panda costava attorno ai 10k€ e piu' o meno tutti potevano permettersela
ora una 500 elettrica costa 23k€ quindi il doppio allontanando i clienti.

Ebbene cosa fa fiat a guida elkan/francesi?

Lancia la 600 elettrica che costera' di piu'
promettendo che le termiche arriveranno tra 2 anni.

Troppo tardi!

peugeot furbamente ha gia' rinnovato tutta la sua gamma e quindi vende e vendera' di piu' di fiat
che sara' costretta a licenziare i propri dipendenti.
 
Gli incentivi non sono la soluzione e il Governo deve fare il Governo, non l'azionista. Uno.

L'Italia è respingente verso la manifattura perché da decenni non ha una politica industriale.
Lo vediamo in tanti settori, non solo nell'auto.
Senza una strategia lo Stato si riduce a usare i soldi dei contribuenti come un idrante per spegnere le piccole e grandi crisi.
Serve altro.
Per produrre ci vuole energia a basso costo, tipo quel nucleare a cui abbiamo due volte voltato le spalle.
Se poi il Paese è stretto e lungo e distante dai mercati europei, ti servono strutture logistiche, tipo snodi ferroviari e portuali. Due.

L'industria automotive è stata messa all'angolo proprio dalla politica europea e l'Italia paga il prezzo più alto.
La Commissione ha imposto una virata verso l'elettrico che richiede forti investimenti
e una quota di vendite di auto elettriche già adesso, ben prima del 2035.
Peccato che il mercato non voglia queste auto nella misura necessaria scordatevi il 100% a cui non crede più nessuno,
semmai qualcuno l'abbia davvero fatto.
Se però devi rispettare una quota di elettrico, l'unica è centellinare le vendite delle auto termiche.
E quale butti dalla torre, quelle che costano di più? No.
Quelle di primo prezzo su cui negli anni scorsi già perdevi soldi ma le spingevi per tenere aperti gli impianti.
Toh, siamo arrivati al punto.
Questo giochino ha fatto crollare in pochi anni la produzione europea da 15 a 11 milioni di auto.
Nemmeno Harry Potter saprebbe come mantenere quei 13 milioni di addetti, tra diretti e indiretti.

E indovina chi era il campione europeo delle vetture piccole e di primo prezzo: proprio lei, Fiat ora Stellantis.

In Italia si vendevano 130.000 auto sotto i 14mila euro di listino.

Ora zero.

670.000 tra 14 e 20mila euro.

Ora la metà.

Quelle sopra i 50mila euro?

Da 280 a 400mila unità.

Questo ha spianato la via all'import di auto low cost cinesi, termiche.
Le auto elettriche non si vendono perché i clienti non le vogliono,
neppure con gli incentivi che infatti da anni restano inutilizzati.

Quanto all'ipotesi che lo Stato entri nel capitale Stellantis,
davvero non si può sentire, specie da un Governo di destra, per quanto sociale.

Il Governo dovrebbe occuparsi delle politiche,
togliendo dal groppone di Stellantis la follia del green deal,
così da lasciare il mercato libero di acquistare e produrre ciò che vuole.

Ma questo è complicato,
quando la Commissione ti dà 200 miliardi
e viene pure a battezzare le politiche africane,
che tanto saranno piaciute a Macron.

A proposito, Stellantis non è a trazione francese?

la Stellantis italiana è morta e sepolta...
Quando portano il cervello all'estero ( in sto caso Francia ) puoi scordarti che abbiano a cuore la produzione italica...
nel mentre la loro produzione come un po' tutti è aumentata... importano più veicoli da fuori e li rivendono con maggior marginazione ( dall'auto e dal finanziamento ).

Se diamo degli incentivi comunque mi aspetto che la quota che andrebbe in mano pubblica non avrebbe costi ( io ti faccio vendere di più e tu in cambio mi dai x% dell'azienda... anche se non è strada percorribile visto che gli incentivi sono generici, ovvero per tutte le case ).
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto