Solo politica (9 lettori)

ilbiondo16

Forumer storico

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Val

Torniamo alla LIRA
MALEDETTI

Gli stessi che si dicono allarmati (vedi Conte e i vertici del Pd) dalle cariche della polizia
erano al governo quando le persone venivano inseguite in spiaggia con i droni e la polizia.




Trieste, ottobre 2021.
Lei è una donna incinta…
Si è perso ogni briciolo di umanità. pic.twitter.com/CbiWW6GNHV
— Rita Collodoro (@CollodoroRita) February 26, 2024







Col governo Conte venivano manganellate anche le donne che scendevano in piazza per protestare contro il green pass.

Ci sono ancora le foto, i video e le immagini.

Ci sono ancora numerosi casi di denunce penali pendenti in tribunale per oltraggio a pubblico ufficiale,
per i cittadini fermati in un supermercato o in un bar senza mascherina.


A Trieste una giovane donna venne ferita a sangue.

Nessuno a chiedere scusa alla ragazza,
nessuno protestò per l’uso della violenza.


I giornali si accanirono su una questione di lana caprina
e cioè se la donna fosse stata incinta o meno,
così come aveva scritto qualcuno sui social.

E se il danno fosse stato provocato dai manganelli o dagli idranti dei celerini.


Come se il test di gravidanza (o la causa del ferimento)
avesse cambiato la sostanza della brutalità del trattamento.

Ma, ai tempi dei meravigliosi governi a guida Pd e M5s
non si poteva dubitare della democrazia del trattamento.

Chi osava protestare civilmente, democraticamente,
in modo non violento, veniva demonizzato.

L’uso della violenza veniva autorizzato nel nome dell’interesse superiore.
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Val

Torniamo alla LIRA
Tutti hanno dimenticato il pensionato di Biella
denunciato per essere uscito a comprare una bottiglia di vino,
le sanzioni ai disabili (a Napoli, fermato e multato sul lungomare)
il disabile multato per aver consumato un cappuccino al bar,
le rincorse di chi osava mettere il naso fuori dalla finestra.

O, peggio, addiritturava camminava per strada all’aperto senza mascherina.

Anche i giornali più vicini al governo erano costretti ad ammettere che si era esagerato:
fosse stato in carica il governo Meloni, avrebbero gridato al regime.

La versione dell’epoca era più generica: si addossava la responsabilità a un generico “Stato sceriffo”.

A distanza di un paio di anni è tutto dimenticato: ora, gli stessi che protestano, sono all’opposizione.

Proprio loro che stavano al governo in quei frangenti
e che reprimevano ogni forma di dissenso, anche in modo violento.

E, quel che è peggio, con il tombale silenzio di troppi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahahahahahah:DD:

"Te lo spiego piano e scandito così lo comprendi.
Vi considero populisti, incapaci, trasformisti, proputiniani.
Avete disastrato il bilancio pubblico con provvedimenti vergognosi come il superbonus.
Avete promesso l’abolizione della povertà e avete abolito la dignità.
Flirtate con Trump, vi sottomettete alla Cina e vi inchinate alle ragioni di Putin.
Non sosteniamo ne sosterremo candidati del M5S.
Se casualmente al Movimento 5 Stelle capita di sostenere un candidato civico capace,
come in Abruzzo, nulla quaestio.
Per il resto tenetevi campo largo, campo giusto e il campo russo".

:DD::banana::banana::clapclap::clapclap::rotfl:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Dove sono tutti quei coglioni che si indignano per
la polizia che attacca "degli indifesi minorenni" ?

Uno dei ragazzini, “beccato dalla Bezzaz,
ha addirittura cercato di mettere la mani nella borsa dell’inviata di Striscia.

Il che fa capire bene il senso di impunità di questi mini-delinquenti.

Alle rimostranze della ragazza, il borseggiatore la sfotte:

“Non ti ho toccata amore mio”, esclama beffardo.

“Forse ti tocco il culo, non la borsa. Mi piacciono i bei culi”.


La situazione degenera.
L’inviata e il suo cameraman sono coinvolti in una sorta di rissa con calci, pugni e persino spray al peperoncino.

Un’aggressione in piena regola.

E suonano come un atto di resa
le parole di un agente in servizio nella metropolitana:

“Sta tutti i giorni in Questura”, dice, riferendosi al ragazzino.

“Ma il giorno dopo esce fuori”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Barboni e magari pure figli di papà.
Provate a lavorare in trafila.

«Dalle università fermiamo bombe e manganelli».

Con questo slogan sono scesi in piazza gli studenti appartenenti al collettivo Cambiare Rotta
per protestare contro la reazione di repressione delle forze dell’ordine
che, negli scorsi giorni, hanno contrastato le manifestazioni a Pisa, Firenze e Catania.


Ieri, gli studenti hanno cambiato obiettivo.

Nel corso del flashmob organizzato all’Università Bicocca,
gli studenti, dopo un discorso hanno attaccato il governo e la classe politica.
 

Val

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Di bene in meglio. I dementi si accoppiano e si moltiplicano bene.


«La lotta contro il fascismo è di assoluta attualità, perché il fascismo sta tornando».

Si è presentato così Nicolas Schmit al congresso dei socialisti europei
che oggi lo indicherà come Spitzenkandidat, ovvero il candidato alla guida della Commissione Ue.

Un biglietto da visita che il politico lussemburghese e attuale commissario al Lavoro
ha sfoggiato ieri, insieme a Elly Schlein e a tutti i colonnelli del Pd.


«Provo una forte emozione» ad essere qui «per il deputato Matteotti» ha detto Schmit,
aggiungendo che

«in Italia c’è la responsabilità di politici che non hanno mai preso le distanze dal fascismo storico».

Oggi alla Nuvola dell’Eur a Roma sarà eletto Spitzenkandidat alla presenza dei premier socialisti europei
- tra cui il tedesco Olaf Scholz, lo spagnolo Pedro Sanchez e il portoghese Antonio Costa)
dei leader dei partiti socialisti e dei commissari socialisti della Ue (in primis, Paolo Gentiloni).

Insomma, un parterre de rois per incoronare il sosia di Frans Timmermans,
l’ex vicepresidente della Commissione, padre del Green Deal,
l’insieme dei provvedimenti ecologici varati dalla Ue,
come il bando alle auto a combustione interna e la direttiva sulle case green.
Le posizioni di Schimt ricalcano quelle di Timmermans.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quando ti trovi di fronte simili personaggi, capisci che c'è qualcosa che non va.
Indagini condotte all'acqua di rose.
Intercettazzioni che - chissà come mai - non sono prove.


L’avvocato dello Stato ha tacciato di “manifesta inammissibilità” le istanze di revisione “prive di motivazioni”.

Quelli presentati dalla difesa di Olindo e Rosa per chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba
“non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio”,
così come le intercettazioni che “non assurgono a dignità di prove”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Poveretto. cosa si fa per un pugno di voti

Fondi al Sud, Fitto smonta De Luca. E il governatore lo querela

Nella giornata di ieri il ministro Fitto aveva inviato una lettera a tutti i sindaci campani
che avevano manifestato lo scorso 16 febbraio davanti a Palazzo Chigi
- in compagnia dello stesso Vincenzo De Luca -
ricordando loro che l'erogazione delle risorse disposte per la Regione del Centro Sud
non poteva avvenire senza avere acquisito prima la lista completa degli interventi da finanziare.

Queste erano state poi le sue testuali parole:

"Lo stesso 16 febbraio, ho inviato una nota alla Regione p
er sollecitare la trasmissione di tale documentazione.
La Regione era chiaramente inadempiente, e non il governo.
Dunque, la Regione ha organizzato la manifestazione contro il governo
nella piena consapevolezza che gli stessi uffici regionali avevano omesso di inviare,
a quella data, gli elementi documentali necessari a sbloccare le risorse per i Comuni".

Ora, a causa di questa spiegazione, è arrivata la querela di De Luca.
 

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