Ed eccolo qui il sindaco verde, quello della diminuzione di co2, quello del 30 all'ora.
A
Villa Crespi, a Milano, incedono i lavori di ristrutturazione.
E incedono inesorabili sulle piante dello storico giardino.
Sette antiche
magnolie, una
quercia, due
tassi, un
trachycarpus fortunei (palma tropicale cinese)
sono gli
11 alberi che sono stati abbattuti per fare spazio alle operazioni di bonifica.
Villa Crespi a Milano, addio allo storico giardino:
abbattuti 11 alberi storici per lavori di ristrutturazione
La storica residenza dell’alta borghesia milanese fa da perimetro a via
Venti Settembre, all’angolo con via Tasso.
Il bel
quartiere Magenta in cui si trova, caratterizzato da architetture di fine Ottocento e inizio Novecento,
risale al
Piano Berutto (1884-1889), primo piano regolatore cittadino che disegnò questa strada di villini immersi nel verde.
Pure la dimora Crespi, nota anche come
Villa Mondadori, è sempre stata caratterizzata dal suo florido giardino.
Sopravvissuto a numerose modifiche e passaggi di mano,
solo l’ultimo acquirente ne ha previsto il quasi totale disfacimento.
Resta solitario un tiglio, alto quasi 15 metri.
Inizialmente i lavori erano stati bloccati tramite
diffida,
poiché mancava l’autorizzazione paesaggistica ad alcune modifiche subentrate in corso d’opera.
Il confronto fra Municipio 1, Soprintendenza, Arpa e ufficio Bonifiche dell’assessorato alla Rigenerazione urbana
ha però infine sortito l’approvazione dei lavori, iniziati il 21 maggio.
L’ultima speranza sarebbe stata il mancato “nulla osta”
dell’assessorato al Verde,
che però non si è opposto all’abbattimento delle piante.