Solo politica

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«l'azione del Governo, ancorché motivata da ragioni politiche,
non può mai ritenersi sottratta al sindacato giurisdizionale
quando si ponga al di fuori dei limiti che la Costituzione e la legge gli impongono,
soprattutto quando siano in gioco i diritti fondamentali dei cittadini».

Quei diritti sono stati violati perché le norme internazionali
non son affatto «non univoche» come ha sostenuto la Corte d'appello,
ma prevedono lo sbarco dei migranti «nel più breve tempo ragionevolmente possibile».

La «decisione di non far scendere i 177 migranti per cinque giorni
sebbene la nave fosse già ormeggiata nel porto di Catania, costituisce una violazione di quella norma».


E che fine fa la decisione del Senato, che aveva negato l'autorizzazione a procedere?

Quella, dice la Cassazione, valeva solo sul piano penale.
 
Per condannare il governo a risarcire i profughi della Diciotti,
la Cassazione deve sconfessare sia il tribunale di Roma,
che nello stesso caso in primo grado aveva stabilito la insindacabilità delle scelte del governo,
che la Corte d'appello di Roma che aveva escluso una colpa del governo
«alla luce delle concrete modalità con cui si è realizzato il fatto,
nonché della complessità e della non univocità della normativa di riferimento».

Oltretutto, avevano scritto i giudici d'appello,
mancava qualunque prova del danno sofferto dai profughi per la prolungata permanenza a bordo.

Ora la Cassazione azzera quella decisione, con una sentenza che - con toni singolarmente veementi -
rivendica il diritto della magistratura a giudicare la politica e il governo:

«Il giudice è per statuto costituzionale garante della legalità,
e quindi non arretra là dove gli spazi della discrezionalità politica siano circoscritti
da vincoli posti da norme che segnano i confini o indirizzano l'esercizio dell'azione di governo.
La giustiziabilità dell'atto dipende dalla regolamentazione sostanziale del potere».
e dicono che la magistratura non è politicizzata!! ci vorrebbe un Trump che azzerasse tutto con ripartenza da zero.
 
Quando c'è la paura di perdere il potere ....si perde e si ricorre alla censura del libero pensiero. Punto

Si sta comprimendo sempre di più il diritto di parola e di pensiero
in favore di un'unica ideologia politica che si professa democratica ma è l'opposto.

E lo si sta facendo anche con la violenza, come dimostrano gli assalti ai gazebo.

"Si tratta di un atto grave e intollerabile che colpisce non solo le forze politiche coinvolte,
ma l’intero principio democratico su cui si fonda il nostro Paese.
La violenza, in qualsiasi forma, non può e non deve mai sostituire il confronto civile e democratico delle idee"

"La struttura è stata devastata in modo preordinato da un soggetto arrestato poi dai carabinieri.
Esprimo solidarietà anche al militante che ha subito nella stessa circostanza una aggressione anche fisica",
 

Biancaneve, la Disney ha paura delle proteste anti-woke​


Sono i colpi di coda del mostro woke, non è purtroppo ancora morto, ma è sicuramente agonizzante.

Cercano di tenerlo in vita a ogni costo, ma un po' come il meetoo passerà di moda, tipo black live matter e porcate simili.

Calcoliamo poi che si tratta sempre di sinistroidi, feccia del pianeta.
 
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