LA VERITA' REALE.
Ritrovarsi in piena estate a parlare di caldo è la cosa più ovvia del mondo,
un po’ come parlare di calcio durante i Mondiali, di politica a cavallo delle elezioni.
Già, perché in estate fa caldo, da sempre e per sempre, sarebbe bizzarro l’inverso.
Certo il caldo rappresenta anche un pericolo per molti, soprattutto per i soggetti deboli,
ma a differenza di altre calamità imprevedibili – dalle alluvioni ai terremoti – lo spazio di difesa è ampio.
Il caldo lo si percepisce a pelle, non c’è bisogno di leggere il bollettino come per le valanghe,
quindi basta stare nel limite del possibile ed evitarlo, comunque non sfidarlo altrimenti vince lui.
Intendo: se uno con quaranta gradi si mette per ore a prendere il sole in spiaggia
o vaga per la città passando da un monumento all’altro il problema è lui.
Siccome non viviamo nel deserto del Sahara abbiamo sempre un’oasi a portata di mano,
insomma basta stare se non proprio al fresco almeno all’ombra
e rinviare a giornate meno soffocanti qualsiasi attività. (sto scrivendo per i pensionati, le mamme, i nullafacenti, ....)
Il resto appartiene a dinamiche naturali inevitabili:
spegnere il sole risulta problematico;
ordinare al nostro corpo di fregarsene pure;
abolire il caldo per decreto altrettanto.