Solo politica

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Stic@zzi
  • Data di Inizio Data di Inizio
Il consigliere del Quirinale esce allo scoperto.

E nel tentativo di ridimensionare la vicenda,
finisce per confermare l’esistenza di quella conversazione,
liquidata come “chiacchiere tra amici”.

Una difesa che riaccende le polemiche contro il Quirinale.


A casa.
 
ahahahahahahahahah pazzi, pazzi furiosi


Una nuova, assurda quanto surreale, proposta europea​

per velocizzare la mobilità militare verso i Paesi orientali vicini alla Russia.​

Come?​

Facendo circolare i trasporti militari anche nei fine settimana,​

attivando nuovi sistemi di emergenza e sospendendo restrizioni ambientali.​

Ma tutto questo non tiene conto né della burocrazia imperante,​

né di oggettive problematiche infrastrutturali.​


Sì perché non basta l'acquisto di armi e munizioni, un investimento senza precedenti nella spesa per la "Difesa",
o la costruzione di grandi eserciti ricorrendo ora a nuove strategie di reclutamento - come insegnano Germania e Polonia.

Per l'Europa, che è in guerra contro il nemico inesistente russo, l'efficienza passa anche dai metodi di spostamento, c
ome suggerisce il progetto di una nuova "Schengen militare" finalizzato a ridurre i tempi di percorrenza e schieramento ad Est
dagli attuali 45 giorni a "tre giorni" massimo.

Oltre a ciò, altre tre misure:
anzitutto l'attivazione del cosiddetto EMERS (European Military Mobility Enhanced Response System)
che darebbe, in caso di "emergenza", priorità ai veicoli militari su strade, ferrovie e aeroporti.

Poi "deroghe automatiche per i tempi di mobilità per autisti civili, nonché la sospensione di restrizioni ambientali.

E, infine, la creazione di una "Riserva di trasporto strategico"
con cui operatori civili metteranno a disposizione capacità di trasporto aereo e marittimo.
 
Ogni operazione cioè deve funzionare "come un orologio svizzero"
- su stessa ammissione del generale tedesco Alexander Sollfrank -,
affinché a Mosca arrivi un chiaro messaggio: "Sappiamo cosa state facendo e siamo pronti. Guardate, siamo qui".

Per attuare però un piano del genere servono infrastrutture adeguate,
e per questo la Commissione, pur di raggiungere il suo fine bellicoso, non si risparmia:

proposti nuovi fondi comunitari nel prossimo bilancio (2028-2034)
pari a oltre 17 miliardi di euro
.

Sono numeri enormi che però lasciano ben vedere fino a che punto stia spingendo l'Ue cavalcando l'onda della guerra russo-ucraina.

"La mobilità militare è una componente essenziale della sicurezza e della difesa efficaci,
e le infrastrutture adeguate aiutano gli alleati a garantire che possiamo portare le forze giuste nel posto giusto al momento giusto
"
ha "rassicurato" un funzionario Nato.
 
Uno potrebbe pensare ad una goliardata, ma - purtroppo - è la VERITA'

"Non lo sai... magari quel cogl*one è ancora in coma, domani schiatta e ti danno omicidio",

"Ma speriamo bro', almeno non parla. Te non hai capito, io gli stacco tutti i cavi".

Sono queste alcune delle numerose conversazioni scioccanti intercettate dagli investigatori
prima di interrogare i 5 ragazzi accusati di aver aggredito, picchiato e accoltellato un 22enne
in zona Corso Como lo scorso 12 ottobre.
 
Non c'è un giornalaio che dica chi sono


Dopo il commento lasciato da uno degli aggressori (il 17enne G.M.)
il giorno dopo l'attentato sotto uno dei post social dell'europarlamentare leghista Silvia Sardone

"Il 7° non l'hanno scoperto ancora" riferendosi alla didascalia "6 aggrediti in una notte: Milano sempre più insicura",
sono altre le testimonianze inquietanti emerse dall'indagine delle chat degli aggressori
e dalle intercettazioni nella sala d'aspetto della Questura milanese.

Contro i cinque aggressori - tre minorenni di 17 anni e due appena maggiorenni di 18 anni
- i poliziotti del Commissariato Garibaldi-Venezia hanno emesso ieri mattina cinque ordinanze cautelari a Monza e provincia,
che forniscono il nitido spaccato della dilagante violenza urbana
e della totale indifferenza per le conseguenze e la gravità delle azioni.
 
Solo questo arriva dire qualcosa ......

Le prime fonti testimoniali della crudeltà degli indagati
arrivano direttamente dalle telecamere poste all'angolo tra via Rosales e viale Monte Grappa
dove il 22enne era stato aggredito mortalmente per 50 euro intorno alle 3 di notte.

In quelle immagini così nitide, l'audio è comprensibile:

"Come sei ridotto! Torna a casa!" avrebbe canzonato uno del gruppo, e poi la scusa per l'avvicinamento,
"Hai una sigaretta? Soldi da cambiare?" da cui poi è partita la ruberia, la fuga e il pestaggio.

Dopo le perquisizioni, ulteriori, scioccanti riscontri sono giunti anche dalle chat dei cellulari sequestrati,
da cui affiora un clima di banalità e odio senza ripensamenti:

"La prossima volta lo scanniamo", "La prossima volta ci bardiamo così non ci riconoscono".

Addirittura, le chat mostrano come gli aggressori avrebbero cercato di accordarsi
per una versione comune da fornire per far sembrare l'aggressione un caso di legittima difesa:
"Stava per estrarre qualcosa dalla tasca".
 
Ma, tra tutte, sono le intercettazioni ambientali registrate in Commissariato prima degli interrogatori a destabilizzare:

nessun ripensamento, e anzi il desiderio di poterlo rifare se ve ne fosse l'opportunità.

"Loro han messo tentato perché sta per morire... ma non è che lo volevamo uccidere"
dice uno dei tre minorenni riferendosi al decreto di perquisizione.

"Ma non c'entra un caz*o! - gli risponde un altro - ma non lo sai... magari quel co***one è ancora in coma,
domani schiatta e ti danno omicidio
".

"Ma speriamo bro', almeno non parla. Te non hai capito, io gli stacco tutti i cavi".

E ancora:

"Dalle telecamere hanno ricostruito l’accaduto, però non so se si vede il video dove lo scanniamo" -

"Io anche voglio vedere il video, voglio vedere se ho picchiato forte".

Poi un altro arriva a proporre di documentare l'arresto sui social:

"Facciamo una storia su Instagram?" - "Eh raga, però io voglio mettere la storia".
 
Discorsi sconnessi dalla realtà, intervallati da risate, sorrisi e mimiche di coltellate:

"Bro, io ho fatto così… Min…a, l’ho scassato",

"Ci incu*ano",

fino all'ordine e alla classifica di chi fra loro è messo peggio in termini di responsabilità

("L’ordine è: C., io…") e le strategie difensive come andare in ospedale a trovare la vittima, poi ammettendo

"Ma a me in realtà non me ne frega".

I cinque aggressori, ora accusati di tentato omicidio pluriaggravato e rapina,
si trovano ora tra il carcere di San Vittore e il Centro di prima accoglienza del Beccaria,

mentre la vittima, ancora ricoverato in ospedale dopo aver più volte rischiato di morire per choc emorragico,
rischia di rimanere invalido.

Gli accusati provengono da famiglie medio-borghesi
della "Milano bene", figli (ripetenti) di professionisti e impiegati.
 
1763565756618.jpeg
 
Una gran "paltata" ......

Si è concluso dopo circa venti minuti l’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale,
un faccia a faccia avvenuto dopo le polemiche generate dal retroscena pubblicato da La Verità
sulle dichiarazioni confermate del consigliere del Capo dello Stato Francesco Saverio Garofani.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto