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Ahahahahahahahah

Federica Mogherini è finita sotto inchiesta
per un illecito legato a un programma di formazione finanziato dall'Ue da 900 mila euro.

Non si conoscono ancora nel dettaglio i motivi legati a questo fermo
dell'ex Alta rappresentante per la politica estera europea
e di altre due persone di spicco della diplomazia europea,
ma la notizia fa rumore a Bruxelles e rimbalza inevitabilmente anche in Italia,

vista la nazionalità dell'ex ministra del governo Renzi.

Prima lo stupore e poi la cautela.

Nei corridoi delle istituzioni europee, finite al centro di un nuovo scandalo
c’è soprattutto voglia di capire i contorni di un’inchiesta che colpisce al cuore la diplomazia europea
— benché i protagonisti ora ricoprano altri incarichi —
proprio nel pieno dei negoziati per la pace in Ucraina tra Stati Uniti e Russia.
 
Sempre stato propenso a ripristinare la naja.
Credo che 6 mesi intensi, sarebbero sufficienti per formare un giovane.

Un’esperienza nel corso della quale decine di migliaia di ragazzi prendevano la Licenza Media
o imparavano un mestiere, o prendevano una patente che magari avrebbero avuto difficoltà a pagare.

E in un ambiente nel quale un ingegnere milanese, un contadino veneto, un ragioniere piemontese,
uno studente universitario siciliano erano del tutto uguali di fronte alla pulizia dei bagni,
alla corvè cucina, alla notte di guardia in polveriera o alla tabella puniti.

Era l’unica occasione vera di mescolanza di qualsiasi strato sociale
o livello economico e culturale.
 
Il tutto cominciava con l’arrivo della “cartolina”,
la convocazione alla visita di Leva allo scoccare dei diciotto anni del maschio italiano,
al quale seguiva, almeno nell’arco alpino, la “Festa della Classe”, che in molti luoghi ancora si conserva e si celebra.

Marcia per i paesi, colletta tra le case, celebrazione con un certo grado alcolico e canti,
sotto gli sguardi preoccupati delle mamme, compiaciuti dei padri e velati di lacrime dei nonni,
che avevano celebrato lo stesso rito per poi partire per la Russia
(rectius: Ucraina, per lo più, guarda la storia come si ripete), l’Africa Orientale Italiana o quella Settentrionale.


Non lo dico per lodare i tempi antichi,
ma per sottolineare come la “Naja” non fosse un fatto individuale e personale.

Era una intera “classe di leva” che partiva per adempiere -pur tra differenze di opinioni e problemi non banali-
all’unico Dovere che la Costituzione definisce “sacro”, la difesa della Patria.

Magari giova ricordare che nessuno ha mai cambiato la Costituzione,
e che l’esercizio di quel dovere, giuridicamente, è solo sospeso.

Resta sacro, e resta un dovere.
 
Questa la realtà di un sondaggio (per quel che vale)

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E adesso arriva l'educazione sessuale dalle scuole medie, con l'ok dei genitori.

È l'ultima follia della politica italiana,
sempre più ridicolmente genuflessa all'agenda globalcapitalistica del patriziato cosmopolitico,
alla quale risponde con zelo come un maggiordomo solerte.

In buona sostanza, gli studenti verranno ortopedizzati fin dalla tenera età
al nuovo ordine erotico della globalizzazione deregolamentata
e alla sua concezione delleros come godimento fine a se stesso,
trattato contrattualmente come ogni altra cosa della società di mercato.


La chiamano pudicamente educazione sessuale.
 
Ma in realtà si tratta di imposizione dei nuovi schemi della società liquida
e della sua concezione dell'eros.


Verrà ovviamente imposto ai giovani l'ideale dell'amore scevro da ogni legame familiare e da ogni progettualità:
si presenterà assurdamente l'amore come semplice scelta dell'individuo pansenssualista
chiamato a godere secondo il suo capriccio.

Magari si spiegherà anche ai giovani che per ogni gesto erotico ci vuole l'apposito contratto,
secondo i canoni del diritto privato che pervadono la società di mercato,
che tutto muta in merce circolante e in scelta contrattualizzata dall'individuo.

La vera educazione erotica si trova leggendo il "Simposio" di Platone
e la "Summa theologica" di Tommaso D'Aquino,
non certo con le follie contemporanee del nuovo ordine erotico,
semplice copertura del diagramma dei rapporti di forza
della globalizzazione infelice.
 
Ogni anno la stessa storia, ormai da un bel po'.
Diventa noioso anche scriverne,
ma è evidentemente necessario visto la deriva che ha preso il politicamente corretto.

Presepi gender fluid,
la Natività rappresentata con due mamme o due papà e rivisitazioni varie.

Mancava solo il paradosso: Natale senza Gesù.

A regalarcelo è una scuola elementare di un piccolo comune toscano, in provincia di Grosseto,
dove alcune insegnanti - in nome della laicità dell'istituto e del rispetto per le altre religioni -
hanno modificato il testo di "Din Don Dan", versione italiana di "Jingle Bells",
sostituendo la parola "Gesù" con un generico "buon Natal" che porta doni.



E non è un caso isolato.

 

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