Solo politica

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Stic@zzi
  • Data di Inizio Data di Inizio
Fbo6trHXkAMJgFC.jpg
 
1.EXPERIMENTAL REPORT


Mediamente un post di questa pagina raggiunge(va) in poche ore circa 3000 persone, 1/5 dei follower. Era l'andamento fisiologico.

Meno fisiologico quando si scende a 1500, ridicolo quando si scende sotto 1000.

E quella che vedete nell'immagine è la fotografia dello stato delle cose di oggi per quel che riguarda questa pagina.

Le regole del gioco di oggi sono queste.


Discussione
E' abbastanza facile capire quando si viene shadowbannati su facebook.

Che la cosa avvenga dopo aver postato Endopints è alquanto grottesco (per non dire assolutamente ridicolo).

Verrebbe da dire che non è una novità, che riguardo a CS si è visto di peggio eccetera eccetera.

Un'evoluzione demenziale degli algoritmi? Molto probabile.

Sia quello o sia altro, ricordatevi di quando i social network erano assunti a parametri di libertà di espressione:
twitter in Iran, il biasimo sulle politiche cinesi di censura di fb e affini.

Verrebbe da dire che la finestra di libertà di espressione era puramente strumentale.

Ed oggi non lo è più. E sarebbe il caso di chiedersi per quale ragione non lo sia più proprio ora. Sarebbe, condizionale.

Che una pagina fb come CS e quello che cita sia categorizzabile come "not compliant"
e quindi soggetta alle misure del caso fa ribaltare dalle risate,
anche se tutto questo fosse semplicemente il frutto di una politica commerciale della piattaforma.

Già, perché un tempo esistevano per le pagine i vecchi, solidi "Publishing Tools".

Ora invece il gestore dei contenuti è la "Meta Business Suite".

Quando hanno definitivamente eliminato il vecchio sistema
per puro miracolo sono riusciti a migrare i contenuti senza perdere niente.

Ieri ci hanno rimesso le mani e la metà delle bozze sono sparite.

In quanto "pagina potenzialmente in grado di raggiungere un gran numero di persone"
all'amministratore vengono proposti in continuazione strumenti per pubblicizzare la pagina
e strumenti per monetizzarne in contenuto.

In breve la piattaforma, che notoriamente monetizza in ogni modo i dati degli utenti,
pare che non sia soddisfatta dal livello di entrate garantito dalle pagine (ancora una volta)
e sta dando un giro di vite (ancora una volta).

E queste sono le regole che passa il convento.

Anyway I don't give a shit about it. It's simply out of curiosity.
 
2. IPOTESI DI LAVORO


Forse qualcuno si è perso l'esperimento di sabato scorso
(https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/pfbid02Fnr1TACNkx8Qf8TK9JiMuA36H4d1PKAodDZRoZTVd1Nj9QEwWhbtkUgqgMmu1zaKl).


Questo articolo di Panorama al riguardo è significativo:

un grande potere quello che è stato dato in mano ai fact-checkers "indipendenti"

"Rendiamo i contributi con disinformazione visibili a meno persone".



Andate oltre alle etichette "falso", "parzialmente falso" e "alterato" e troverete l'ultima incarnazione, piuttosto subdola,
di una politica le cui velleità erano chiarissime ad alcuni appena si è dato rilievo al debunking, ai discorsi sulla post-verità, al fact-checking.


La velleità di ridurre il dibattito pubblico a un infantile gioco di guardie e ladri, i fact checker da una parte, i complottari (novax, terrapiattisti, putiniani etc) dall'altra.


Per quello che riguarda nello specifico la comunicazione scientifica il gioco è sempre stato quello:

gente mediamente incompetente che debunkava questo o quello

per orientare l'opinione di quanti non avevano i mezzi per giudicare la fondatezza di quel che leggevano

(mi viene da pensare a quello "I farmaci si approvano con articolo peer reviewed",

o a quanti nei tempi caldi della guerra in Siria rilanciarono i "gas gelatinosi" di Saviano e via dicendo).


In breve la stragrande maggioranza dell'azione dei controllori della verità va sempre dalla stessa parte, che è la parte della mano che impugna il bastone.


In un quadro del genere vi renderete conto che il complottaro,
l'antivaccinista, il putiniano sfegatato e il terrapiattista, sono indispensabili e strumentali
- senza di loro gli 80 fact checker italici fatturerebbero un po' poco e, in ultima analisi,
non avrebbero tutte queste ragioni di esistere -.

Perché dovessero andare a controllare sistematicamente i "fatti" che vanno per la maggiore sui media italiani sparirebbero in un amen dalla circolazione.
 
A quanto pare la sinistra italiana non è l’unica a ricorrere all’accusa di fascismo
nei confronti degli avversari politici in campagna elettorale.

La stessa accusa è risuonata nei giorni scorsi negli Stati Uniti, dove è in corso la campagna per le elezioni di midterm.

Fascisti e metodi fascisti

A pronunciarla è stato addirittura il presidente Joe Biden,
che all’incirca una settimana fa ha definito non solo Trump,
ma “l’intera filosofia alla base” del trumpismo,
la filosofia “MAGA” (dallo slogan trumpiano Make America Great Again), “semi-fascist”,
dando così dei fascisti ad oltre 70 milioni di americani che nel 2020 hanno votato per Donald Trump.



Una evidente escalation verbale:

se nel 2008 Barack Obama definì “bigots” gli americani che non lo avevano sostenuto,

nel 2016 Hillary Clinton usò l’espressione “basket of deplorables”, fino ad arrivare al “semi-fascist” odierno di Joe Biden.


A rincarare la dose la responsabile dell’ufficio stampa della Casa Bianca.

Nel goffo tentativo di spiegare e supportare le parole del presidente,
Karine Jean-Pierre è andata persino oltre, definendo i “MAGA Republicans”,
i repubblicani che hanno votato Trump, “una minaccia estrema alla nostra democrazia, alla nostra libertà, ai nostri diritti”.


Concetti che ieri sera a Philadelphia il presidente Biden ha ribadito in un comizio ultra-divisivo e lacerante.

Praticamente, ha dichiarato i MAGA Republicans nemici dello Stato.


Ma nelle scorse ore Jean-Pierre è riuscita a fare di peggio,
con una uscita che non sappiamo dire se più ridicola o più inquietante:

“When you are not with what majority of Americans are, then you know, that is extreme. That is an extreme way of thinking”.


Un fenomeno che qui in Italia conosciamo bene ma che credevamo fosse confinato alla nostra sinistra:

se non la pensi come me, sei un pericoloso estremista, un fascista.

Come ha osservato Ben Shapiro, questa è esattamente la piega attuale del discorso politico negli Usa: “Tutti quelli che non mi piacciono sono Hitler!”


Ma tra le sparate retoriche e i titoli spettacolari, non ci accorgiamo della “graduale deriva verso la tirannia”.


Curioso infatti che sia proprio chi accusa gli avversari di fascismo

ad avvalersi di metodi fascisti nella gestione del potere e nella repressione del dissenso.


Questo sta accadendo in America, per quanto incredibile possa apparire, e non bisogna essere timidi nel riconoscerlo o moderati nel contrastarlo.



Lo stesso Shapiro riporta nel suo articolo alcuni esempi concreti di usurpazione dei poteri del Congresso

da parte del presidente Biden, ma nelle ultime ore due notizie enormi stanno faticando a farsi largo.
 
Censura social ampia e coordinata

Il governo federale Usa ha collaborato attivamente con Big Tech nell’ultimo anno

per censurare le informazioni ritenute false o imprecise sul Covid e bloccare gli utenti che le diffondevano.



Funzionari dell’amministrazione Biden si coordinavano regolarmente con i team dei principali social media,
tra cui Facebook e Twitter, tramite email, call e incontri periodici,
al fine di censurare la presunta “disinformazione” relativa al Covid e ai vaccini sulle loro piattaforme.


I funzionari governativi davano istruzioni su come segnalare casi di presunta disinformazione
e come contrastare le presunte false narrazioni, mentre i team dei social rendevano conto della loro opera di censura.


È quanto emerso dalle email che gli stessi dipendenti dei social e funzionari si scambiavano
e che gli Attorney General del Missouri, Eric Schmitt, e della Louisiana, Jeff Landry,
hanno legalmente ottenuto chiedendo alla Corte distrettuale della Louisiana di obbligare il Dipartimento di Giustizia a fornirli.



Lo scorso maggio, spiega Schmitt, Missouri e Louisiana hanno intentato una causa per cercare di dimostrare la presunta collusione
tra alti funzionari dell’amministrazione Biden e le società di social media al fine di censurare la libertà di parola
su una serie di argomenti, incluso il Covid-19.


Già a luglio scorso la Corte aveva chiesto all’amministrazione Biden di consegnare le comunicazioni
e i due AG sono entrati in possesso di una serie di documenti che dimostrano chiaramente
come il governo federale intrattenesse una relazione incestuosa con le società di social media e si coordinasse con esse per censurare la libertà di parola.


Tuttavia, il Dipartimento di Giustizia si rifiutava di fornire le comunicazioni tra i funzionari di più alto rango e i social media, opponendo il privilegio esecutivo.

Quindi mercoledì scorso i due AG hanno chiesto alla Corte di obbligare il Dipartimento di Giustizia
a fornire le comunicazioni anche tra i funzionari di alto rango – della Casa Bianca, del Dipartimento di Stato, dell’FBI e di altri uffici – e i principali social media.


Dagli scambi di email già forniti è emersa “una vasta impresa di censura attraverso una moltitudine di agenzie federali”.

Sono stati identificati 45 funzionari federali impegnati a comunicare con i social media riguardo “disinformazione” e censura.



Meta, ad esempio – si legge nel comunicato dei due AG – ha rivelato che almeno 32 funzionari federali,
inclusi alti funzionari della FDA, della Commissione di assistenza elettorale e della Casa Bianca,
hanno comunicato con Meta sulla moderazione dei contenuti sulle sue piattaforme, molti dei quali non sono stati divulgati.

YouTube ha rivelato 11 funzionari federali coinvolti in tali comunicazioni, inclusi funzionari del Census Bureau e della Casa Bianca, molti dei quali non sono stati divulgati”.


I documenti ottenuti finora “dimostrano che questa impresa di censura è estremamente ampia”

e include funzionari della Casa Bianca, del Dipartimento della salute (HHS), del Dipartimento degli interni (DHS),

dell’Agenzia per la Cybersicurezza (CISA), dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC),

dell’Istituto nazionale malattie infettive (NIAID) e dell’Ufficio del Surgeon General;

ed evidentemente anche altre agenzie, come il Census Bureau, l’Agenzia dei farmaci (FDA),

l’FBI, il Dipartimento di Stato, il Dipartimento del Tesoro e la Commissione di assistenza elettorale.


E sale ai livelli più alti del governo degli Stati Uniti, inclusi numerosi funzionari della Casa Bianca.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto