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Ma questa povera cretina dove l'hanno presa ?

Il tetto al prezzo del gas verrà proposto – afferma la presidente Ue – con un obbiettivo molto chiaro:

tagliare alla Russia i proventi coi quali sta finanziando la sua atroce guerra contro l’Ucraina.

Già da adesso, la Federazione non è più il principale fornitore di gas dell’Europa,

grazie alle politiche di diversificazione poste in essere.

Quello che sta facendo Putin col gas – prosegue la von der Leyen – è un “giochetto cinico” ai danni dell’Europa.

Per questo motivo, l’Unione ha il dovere di contrastare il caro-energia

anche con l’introduzione di un price cap sul gas importato via gasdotto dalla Russia .


Nonostante le difficoltà e le minacce, la presidente conclude dicendosi sicura del fatto
che la determinazione e l’unità del Vecchio Continente alla fine prevarranno.

Al netto delle misure che l’Unione si accinge ad adottare
e che sono ormai divenute una questione di fondamentale importanza per la tenuta dell’economia europea,
fa piacere constatare come finalmente si sia capito che non bisogna dare alcun peso alle minacce del Cremlino
e che queste sono il segno più chiaro ed evidente delle difficoltà in cui versa la Russia,
con una guerra che ha capito di non poter vincere, isolata non dal mondo ma dalla parte di mondo che conta
e che fa la differenza, vicina a sprofondare in una crisi economica dalla quale difficilmente uscirà tutta intera
e prossima a cadere sotto l’influenza di una Cina che finge di esserle amica ma che, in realtà,
non vede l’ora di farne una sua colonia politico-economica.


CRETINA CERCA DI IMPARARE, CAPIRE E PARLARE MENO
 

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Il massimo esperto di energia in America, il prof. Anas Alhajji discute di fronte a 50mila ascoltatori su twitter

il mercato dell’energia oggi e spiega come i cinesi comprano gas Lng russo con dei contratti e lo rivendono poi agli europei al mercato Ttf.

Vedi l'allegato 675714



I cinesi, insomma, pagano e poi il tanker che lo trasporta invece che in Cina va in Olanda a rivenderlo al Ttf agli europei a 200 euro/MWh.


Questo famoso mercato “Ttf” del gas liquefatto (detto “Lng” in inglese e Gnl in italiano)

è un mercato di contratti futures sul gas,

dove si può sia speculare (comprare e vendere senza farti consegnare il gas)

che “prenotare” una consegna fisica di gas per i prossimi mesi.


Tabarelli, ha spiegato varie volte sui giornali che ai russi costa circa 10 euro/MWh produrre gas.

Poi va liquefatto e spedito per nave e questo aggiunge ovviamente qualche altro euro per MWh di costo.


Ma parliamo di un 20% da quello che si legge, per cui il gas che ai russi costa 10 euro estrarre,

liquefatto e trasportato per nave costerà sui 12 euro.


Il gas russo è il meno costoso al mondo da estrarre

(costa meno della metà di quello Usa e un 20% meno di quello algerino)

per cui troverà sempre qualcuno in India o Cina o Giappone che lo vuole.


Il nocciolo della questione è che imponendo un embargo alla Russia

e sequestrandole circa 500 mld di conti e beni e buttandosi a comprare gas liquefatto

abbiamo fatto aumentare di 10 volte il prezzo del gas
.



I russi finora hanno incassato più soldi,

gli americani incassano più soldi,

gli asiatici comprano petrolio e gas russo a prezzi molto più bassi dei nostri e ce lo rivendono.



L’unica cosa certa è che noi europei e noi italiani,

sotto la saggia guida dei nostri governanti

invece paghiamo dieci volte tanto per l’energia e ci stiamo rovinando.
 
Purtroppo in europa ci sono stati che ci guadagnano parecchio con questi prezzi (olanda e Norvegia in primis e Usa).

E poi c’è l’incapacità dell’europa che regolamenta anche le cose banali,

di regolamentare il mercato olandese del gas dove si trattano meno del 7% dei volumi di gas che consumiamo.


Basta mettere uno stop in caso di rialzi eccessivi come si fa nella borsa azioni

e vietare la contrattazione agli speculatori finanziari

e controllare chi fa queste operazioni.
 
"Ancora qualche settimana come questa e l’economia europea semplicemente si fermerà.

La ripresa dopo sarà molto più difficile che intervenire sui mercati del gas oggi”, ha detto a Bloomberg .


Il primo ministro belga ha anche osservato che questo è irto di “deindustrializzazione e un serio rischio di indignazione sociale fondamentale”.
 
Avanti sempre.....avanti con i coglioni


Il governo si appresta a varare una stretta a macchia di leopardo sui riscaldamenti.

Il modello da seguire sarà quello già collaudato in epoca Covid dell’Italia “a colori”.

Il Paese verrà divisa in zone distinte da diverse tonalità cromatiche,

che rappresenteranno restrizioni più o meno severe,

a seconda se i comuni saranno localizzati nelle aree più calde o più fredde dell’Italia.


Le nuove regole per il funzionamento degli impianti di riscaldamento scatteranno entro settembre 2022,

modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale

attraverso un decreto del ministro della Transizione ecologica.


Sebbene la stretta sui tempi di accensione degli impianti di riscaldamento non colpisca le città che sorgono lungo l’arco alpino
(ad esempio Aosta, Sondrio, Bolzano, Belluno ma anche alcuni municipi della bergamasca, del bresciano e del varesotto)
e alcuni dell’Appennino (ad esempio l’area del reatino),
le restrizioni diventano più consistenti per quelle situate in zone con climi più caldi, consigliando sistemi di riscaldamento accesi al massimo 5 ore al giorno.

Il Dpr 74/2013 ha suddiviso il territorio nazionale in 6 zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere.

La zona A (comuni con gradi-giorno inferiori a 600), B (tra 600 e 900); C (tra 901 e 1400), D (tra 1401 e 2100), E (tra 2101 e 3000) ed F (comuni con gradi-giorno superiori a 3000).

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