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UCRAINA
TURCHIA
.... e chissà quale altra nazione si aggiungerà nei prossimi mesi/anni
 
Non facciamo finta di nulla.
I pidioti sono coinvolti in questo sfacelo.



Cosa è il “Superbonus”?

È un incentivo, introdotto col Decreto rilancio del 2020, voluto dal Governo Conte II, 5 stelle e Partito democratico.


Prevede il rimborso dei lavori per l’efficientamento energetico delle abitazioni, nella misura del 110 per cento.


Venne, ed è, propagandato da populisti e Sinistra

come una misura “a costo zero” in un duplice senso:

sia per il bilancio pubblico,

che per coloro i quali dovevano mettere a norma gli immobili.


Qui sta già la balla.



Come ha notato più volte la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non esistono cose a costo zero.

Se si spende per qualcosa, occorre recuperare i quattrini da qualche altra parte:
o con altre imposte, o attraverso l’inflazione, cioè l’incremento della massa monetaria circolante,
con relativa diminuzione del potere d’acquisto della moneta.

Una sorta d’imposta particolarmente iniqua, perché colpisce sia Paperino che Zio Paperone.

Si riteneva avesse spuntato quest’arma l’introduzione dell’euro,
ma l’aumento attuale dell’inflazione dice questo non essere vero in via assoluta.


Le cose non finiscono qui.


Infatti, i crediti per il rimborso possono essere ceduti, in genere a banche, o assicurazioni, società di recupero crediti o quant’altri.


Si formano catene di cessioni anche molto lunghe, alla fine delle quali è molto difficile, e laborioso, risalire al primo creditore.

Qui hanno sguazzato i truffatori.

Rimborsi per lavori con i costi gonfiati,

opere mai fatte, su immobili addirittura inesistenti.



Mangia mangia

di amministratori,
di periti,
di imprese,
di geometri,
di architetti
e chi più ne ha più ne metta.


La Guardia di finanza, cioè quei finanzieri i quali non si sono fatti corrompere, ha accertato reati per nove miliardi di euro.

Presumibilmente sono di più.


Poi ci sono “i soliti fessi”, cioè gli onesti,
i quali hanno trovato il sistema finanziario intasato dai “soliti furbi”.



Il governo, il primo conservatore d’una democrazia liberale finalmente matura,
ha un obiettivo dal quale nessuna padrona di casa può esimersi: agire di ramazza.
 
L’ esplosione dei prezzi dell’energia come conseguenza delle politiche energetiche “green”
che hanno reso l’Europa così dipendente dal gas russo negli ultimi vent’anni,
ha indotto e continua a indurre centinaia di milioni di europei
a limitare i consumi energetici per il riscaldamento degli ambienti, soprattutto questo inverno.


Le innumerevoli restrizioni sull’elettricità e sul riscaldamento che gli europei dovranno necessariamente imporsi avranno conseguenze devastanti.
È questa la conclusione a cui è giunta un’affidabile indagine statistica pubblicata di recente dal magazine britannico The Economist.


“L’unica conclusione certa fornita dal nostro modello statistico
è che se gli schemi del 2000-2019 continueranno a valere nel 2022-2023,
l’arma energetica della Russia si dimostrerà molto potente.

Con i prezzi dell’elettricità prossimi ai livelli attuali,
in un inverno tipico morirebbero circa 147mila persone in più (il 4,8 per cento in più rispetto alla media)
rispetto al caso in cui tali costi tornassero alla media del periodo 2015-2019.

Con le temperature miti, utilizzando l’inverno più caldo degli ultimi vent’anni per ciascun Paese,
questa cifra scenderebbe a 79mila, con un aumento del 2,7 per cento.

Con temperature rigide, utilizzando l’inverno più freddo di ciascun Paese dal 2000, la cifra salirebbe a 185mila, registrando un aumento del 6,0 per cento”.


Secondo The Economist, anche nella migliore delle ipotesi, ossia un inverno mite,
l’esplosione dei prezzi energetici potrebbe uccidere più europei
di quanti soldati abbiano perso la vita in Ucraina. È sconcertante.


Il freddo uccide.
Il freddo favorisce l’insorgere di patologie letali che prosperano in inverno.
Il freddo uccide chi cerca di riscaldarsi con mezzi alternativi, di fortuna, durante i blackout e le interruzioni di fornitura.


Questa tragedia è la diretta conseguenza delle politiche di green economy perseguite in Europa negli ultimi vent’anni.
 
La costruzione nel secondo dopoguerra dell’ordine dell’Europa occidentale, che non era ancora una “Unione europea”,
fu in gran parte dettata dal desiderio di promuovere la produzione di energia abbondante e poco costosa.

Due delle tre “comunità” originarie, ossia la Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio
e la Comunità europea dell’Energia Atomica (Ceea o Euratom) hanno risposto a questo desiderio.

L’obiettivo principale del Trattato Euratom era quello di creare “le condizioni per lo sviluppo di una potente industria nucleare europea”
in grado di garantire l’indipendenza energetica dei sei membri originari della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio (che poi divenne l’Unione europea).


La politica energetica europea è stata a lungo decisa sotto l’egida di esperti come Samuele Furfari,
i quali sono consapevoli del fatto che l’energia è alla base dell’esistenza umana in tutte le sue manifestazioni.


Oggi, la Commissione europea è dominata da sedicenti ecologisti come Frans Timmermans,
sotto la guida della tedesca Ursula von der Leyen,
per non parlare delle divagazioni del Parlamento europeo.

La disgrazia in cui è caduta l’unica fonte di energia sostenibile,
non intermittente e realmente europea, il nucleare,
è in gran parte dovuta alle decisioni dell’Unione europea.



Dopo la progressiva messa al bando del carbone in gran parte dell’Europa
e poiché i Paesi dell’Ue non dispongono di gas facilmente estraibile, le opzioni sono due:

l’energia nucleare e il gas importato, finora da Russia, Qatar e Algeria, tre regimi autoritari.

Anche l’America ha il gas, ma per questo l’Europa ha bisogno di terminali di rigassificazione per l’importazione di gas naturale liquefatto (Gnl).

La Germania, ad esempio, ha un solo terminale galleggiante di questo tipo.

Sono queste le ragioni per cui l’energia nucleare deve far parte del mix energetico dell’Europa,
se vuole rimanere un po’ indipendente, soprattutto da Paesi come la Russia e il Qatar.


Ciò non esonera i governi nazionali europei dalle loro responsabilità.
Il presidente francese Emmanuel Macron aveva inizialmente dismesso la flotta di reattori nucleari
che ora sta cercando in fretta e furia di riattivare.

Il Belgio è l’unico Paese in Occidente che ha continuato a chiudere
dopo lo scoppio della guerra in Ucraina i reattori nucleari pienamente operativi.

La Germania è stata comprata dalla Russia e finanziata profusamente (comprata, corrotta) da Gazprom, in altre parole, dal governo russo.


La conseguenza di questa coscienza ecologista,
la messa al bando del carbone da parte dei “progressisti”,
la distruzione delle risorse nucleari europee,
la forte dipendenza dal gas russo,
è che noi, i presuntuosi europei, stiamo sopportando l’inverno come un branco di Hobbit.
 
Non facciamo finta di nulla.
I pidioti sono coinvolti in questo sfacelo.



Cosa è il “Superbonus”?

È un incentivo, introdotto col Decreto rilancio del 2020, voluto dal Governo Conte II, 5 stelle e Partito democratico.


Prevede il rimborso dei lavori per l’efficientamento energetico delle abitazioni, nella misura del 110 per cento.


Venne, ed è, propagandato da populisti e Sinistra

come una misura “a costo zero” in un duplice senso:

sia per il bilancio pubblico,

che per coloro i quali dovevano mettere a norma gli immobili.


Qui sta già la balla.



Come ha notato più volte la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non esistono cose a costo zero.

Se si spende per qualcosa, occorre recuperare i quattrini da qualche altra parte:
o con altre imposte, o attraverso l’inflazione, cioè l’incremento della massa monetaria circolante,
con relativa diminuzione del potere d’acquisto della moneta.

Una sorta d’imposta particolarmente iniqua, perché colpisce sia Paperino che Zio Paperone.

Si riteneva avesse spuntato quest’arma l’introduzione dell’euro,
ma l’aumento attuale dell’inflazione dice questo non essere vero in via assoluta.


Le cose non finiscono qui.


Infatti, i crediti per il rimborso possono essere ceduti, in genere a banche, o assicurazioni, società di recupero crediti o quant’altri.


Si formano catene di cessioni anche molto lunghe, alla fine delle quali è molto difficile, e laborioso, risalire al primo creditore.

Qui hanno sguazzato i truffatori.

Rimborsi per lavori con i costi gonfiati,

opere mai fatte, su immobili addirittura inesistenti.



Mangia mangia

di amministratori,
di periti,
di imprese,
di geometri,
di architetti
e chi più ne ha più ne metta.


La Guardia di finanza, cioè quei finanzieri i quali non si sono fatti corrompere, ha accertato reati per nove miliardi di euro.

Presumibilmente sono di più.


Poi ci sono “i soliti fessi”, cioè gli onesti,
i quali hanno trovato il sistema finanziario intasato dai “soliti furbi”.



Il governo, il primo conservatore d’una democrazia liberale finalmente matura,
ha un obiettivo dal quale nessuna padrona di casa può esimersi: agire di ramazza.

Premetto che di principio i bonus non andrebbero mai promossi visto che poi dentro ci sguazzano tutti.
Comunque con il 110% l'effetto immediato è stato quello di avere più entrate, più pil,etcc.etcc. ( tanto i soldi sono dello stato ).
Ora dopo aver ricevuto gli effetti positivi si vorrebbe far sparire quelli negativi ( aumento deficit ) perchè giustamente +1 e -1 da 0 non può dar +2.
Vedremo come risolvono quei 40/60 miliardi che sarebbero da portare in detrazione immediata = +2/3% di deficit.
Il passo successivo sarà che con questo decreto le ristrutturazioni quest'anno saranno praticamente ferme = PIL probabilmente negativo e a fine anno ci troveremo la sorpresina di qualche nuova tassa per far quadrare i conti altro che riduzione del cuneo fiscale.


a seguire questo video dal minuto 4:30 circa....
praticamente ad oggi sono stati compensati crediti per 7 miliardi...
praticamente c'è ne sono ancora 113 circa da compensare.

noi con il superbonus abbiamo stracciato tutti...

 
Ultima modifica:
Basta questo dato per capire quale stronzata hanno messo in piedi.

SE lo stato incassa fra i 300 ed i 400 miliardi di tasse all'anno.

SE 70 prima ed ora 100 miliardi sono i crediti d'imposta solo per questa stronzata del 110%

Chi credete che pagherà ?

Oppure facciamo fallimento ?
 
Le imprese edili sono ancora quelle di prima.
Non ne sono nate di nuove.

Speravano di ridere a crepapelle per i crediti incamerati ?
Ora piangeranno per i crediti da diluire.

Tanto, PAGHIAMO NOI.
 

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