Ahahahahahahahahah imbecilli. Si può dire ?
L’Occidente “democratico” è riuscito nell’impresa di tirare la volata all’autarca turco
nelle recenti elezioni politiche e presidenziali.
Il declino di Erdoğan sembrava irreversibile, dopo la sconfitta alle elezioni comunali di Istanbul.
Dalle cancellerie europee era stato additato, nel migliore dei casi, come un autarca.
Con la scusa di un presunto golpe ha epurato centinaia di migliaia di dipendenti pubblici.
Inoltre, ha di fatto azzerato la libera stampa e si è affrancato la “benevolenza” della magistratura.
È riuscito a trasformare un Paese laico, fondato da Mustafa Kemal Atatürk, in una Repubblica semi-teocratica.
L’opposizione turca, galvanizzata dagli insuccessi in economia e dalla disastrosa gestione del terremoto,
mettendo da parte le divisioni politiche si era riunita per cercare di sconfiggere il “califfo”
che governa la Turchia da 20 anni e che si accinge, con la vittoria alle Presidenziali, a governarne altri cinque.
In teoria, è il terzo e ultimo mandato.
Oltre questo, infatti, la Costituzione turca prevede l’ineleggibilità.
Tuttavia, in Turchia nulla può essere dato per scontato.
Non è ancora detto che Erdoğan non riesca ancora una volta a modificare la Costituzione per diventare “presidente a vita”.
Prima dell’invasione da parte della Federazione Russa dell’Ucraina,
era considerato un “dittatore con cui si deve dialogare”.
Grazie alla guerra, è riuscito con grande abilità a diventare
l’unico vero interlocutore diplomatico tra la Federazione Russa e l’Ucraina.
E quindi nei confronti del resto del mondo.
La sua Turchia continua a fare affari con la Federazione Russa,
svolgendo l’attività di triangolazione tra le esportazioni e le importazioni russe.
Il grande successo diplomatico ottenuto con la risoluzione del problema dell’esportazione del grano ucraino
lo ha reso l’interlocutore privilegiato dell’Occidente democratico.
Senza colpo ferire, i leader del mondo occidentale guardano al “califfo” non più come un autocrate
ma come colui che potrà contribuire a far cessare la carneficina in Ucraina.
Dopo la rielezione,
Olaf Scholz si è affrettato a invitarlo in Germania
con l’obiettivo di ridare “nuovo slancio” alla cooperazione tra i due Paesi.
Se Vladimir Putin è riuscito a far “resuscitare” il Patto Atlantico,
i Paesi democratici sono stato in grado di far diventare Erdoğan
un leader riverito dalle democrazie occidentali.
Gli autarchi non sono tutti uguali!