solointraday
Forumer storico
e adesso decidono se fare nuovi massimi o se era per fregare tutti...dow ormai ripreso il terreno perso ieri...
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e adesso decidono se fare nuovi massimi o se era per fregare tutti...dow ormai ripreso il terreno perso ieri...
e adesso decidono se fare nuovi massimi o se era per fregare tutti
Voglio fare qualche ulteriore considerazione.Dal grafico sotto si puo' capire che:
1) il mercato azionario non e' sopravvalutato (sui picchi del 2000 e del 2007 le azioni erano piu' care utilizzando il criterio del Forward Price Earnings a 12 mesi);
2) il flusso netto cumulato negli ultimi 12 mesi su tutti i fondi azionari sottoscritti negli Usa si trova ancora sui livelli minimi del 2008.
Era solo una proiezione. La stessa che ora "prevede" per la fine di giugno un valore di 2.950.non penso che sia una questione di fortuna![]()
La Fed non sta acquistando azioni sul mercato.il punto 2 potrebbe confermare ciò che Solo ha detto nei giorni scorsi.....che la FED stia dando mano nella distribuzione; compratori sembrano essercene pochi rispetto al valore degli indici
a + tardi
Voglio fare qualche ulteriore considerazione.
Relativamente al punto 1)
Secondo lo stesso criterio (FPE), se le azioni diventassero "care" come lo erano sul picco dell'anno 2000, a parita' di utili l'indice S&P 500 arriverebbe a valere quasi 2.900 punti. Se diventassero "care" quanto lo erano nel 2007, l'indice S&P 500 arriverebbe a valere comunque oltre 1.700 punti.
Il mercato azionario nell'ultimo decennio ha presentato una eccellente opportunita' di acquisto quando il FPE e' stato, in media, pari a 12. Un serio bear market era alle porte quando il FPE ha raggiunto in media un valore pari a 18.
Un FPE pari a 18, a parita' di utili, vorrebbe dire vedere l'indice S&P 500 a oltre 2.000 punti.
Relativamente al punto 2)
La situazione relativa ai fondi obbligazionari e' praticamente opposta. Nell'articolo che ho aggiunto prima sono presenti dei link ad alcuni articoli che sottolineano come la "great rotation" tra azionario e obbligazionario potrebbe essere ad un punto di svolta, il che significherebbe che i mercati azionari potrebbero beneficiare di una ulteriore enorme spinta propulsiva dovuta all'afflusso di capitali dall'obbligazionario.
L' indice S&P 500 ora e' circa ai massimi storici, ed il "propellente" per superarli definitivamente di certo non manca.
Naturalmente, dopo che l'indice S&P 500 e' salito del 50% dai minimi del 2011, e' naturale attendersi una correzione, e considerata anche la statistica non favorevole al mercato azionario per il periodo maggio-settembre, non ci sarebbe da stupirsi se tale correzione (al piu' dell' 8%-10%, a mio parere) si verificasse nell'arco dei prossimi mesi. In realta', stabilire quando si verifichera' tale correzione e' cosi' difficile che potrebbe non valere la pena cercare di approfittarne. Il problema, in effetti, e' che in un mercato al rialzo tutto cio' che potrebbe anticipare un ribasso quasi sempre anticipa solo una lieve correzione, alla quale poi seguono nuovi massimi, in un ciclo che si puo' ripetere un numero indefinito di volte.
La Fed non sta acquistando azioni sul mercato.
Voglio fare qualche ulteriore considerazione.
Relativamente al punto 1)
Secondo lo stesso criterio (FPE), se le azioni diventassero "care" come lo erano sul picco dell'anno 2000, a parita' di utili l'indice S&P 500 arriverebbe a valere quasi 2.900 punti. Se diventassero "care" quanto lo erano nel 2007, l'indice S&P 500 arriverebbe a valere comunque oltre 1.700 punti.
Il mercato azionario nell'ultimo decennio ha presentato una eccellente opportunita' di acquisto quando il FPE e' stato, in media, pari a 12. Un serio bear market era alle porte quando il FPE ha raggiunto in media un valore pari a 18.
Un FPE pari a 18, a parita' di utili, vorrebbe dire vedere l'indice S&P 500 a oltre 2.000 punti.
Relativamente al punto 2)
La situazione relativa ai fondi obbligazionari e' praticamente opposta. Nell'articolo che ho aggiunto prima sono presenti dei link ad alcuni articoli che sottolineano come la "great rotation" tra azionario e obbligazionario potrebbe essere ad un punto di svolta, il che significherebbe che i mercati azionari potrebbero beneficiare di una ulteriore enorme spinta propulsiva dovuta all'afflusso di capitali dall'obbligazionario.
L' indice S&P 500 ora e' circa ai massimi storici, ed il "propellente" per superarli definitivamente di certo non manca.
Naturalmente, dopo che l'indice S&P 500 e' salito del 50% dai minimi del 2011, e' naturale attendersi una correzione, e considerata anche la statistica non favorevole al mercato azionario per il periodo maggio-settembre, non ci sarebbe da stupirsi se tale correzione (al piu' dell' 8%-10%, a mio parere) si verificasse nell'arco dei prossimi mesi. In realta', stabilire quando si verifichera' tale correzione e' cosi' difficile che potrebbe non valere la pena cercare di approfittarne. Il problema, in effetti, e' che in un mercato al rialzo tutto cio' che potrebbe anticipare un ribasso quasi sempre anticipa solo una lieve correzione, alla quale poi seguono nuovi massimi, in un ciclo che si puo' ripetere un numero indefinito di volte.
Gratuitamente e' quasi impossibile. Qui trovi qualcosa: Shiller PE Ratio. Ma non ci sono dati "forward"....questa e' una analisi che mi sembra logica...
sai eventualmente dove trovare le indicazioni di questi valori sugli indici (USa va benissimo)?