Sono anni che affermo che il partito democratico è un partito di destra conservatrice

Secondo me la revisione degli estimi (adeguamento del valore catastale al valore di bilancio) sarebbe un passo avanti.
Gli estimi catastali sono stati concepiti per dare un'idea (sia pur grezza) del valore reale di un bene e non riesco a capire perché, sapendo che sono sbagliati, sarebbe opportuno difendere l'errore per principio.
Piuttosto, se ne chieda l'abolizione, e si stabilisca che ogni casa vale "un tot" per ogni vano, a prescindere che sia in via della Spiga o nel bronx periferico.

:wall:

no, gli estimi catastali sono una stima, sia pur grezza, della rendita: infatti si dice 'rendita catastale' ( e, rispettivamente, 'rendita agraria')
è recente aberrazione, risalente alla ISI poi ICI, che esita un fattore moltiplicativo significativo erga omnes per passare da rendita a valore
non privo di basi logiche, intendiamoci

ma cmq si sono già tutti i valori di mercato: il fair value ( diviso in zone omogenee e rilevato per semestri )
 
Ultima modifica:
:wall:

no, gli estimi catastali sono una stima, sia pur grezza, della rendita: infatti si dice 'rendita catastale' ( e, rispettivamente, 'rendita agraria')
è recente aberrazione, risalente alla ISI poi ICI, che esita un fattore moltiplicativo significativo erga omnes per passare da rendita a valore
non privo di basi logiche, intendiamoci

In sostanza è lo stesso: gli estimi determinano la rendita, e la rendita dovrebbe guidare l'imposizione fiscale... O mi son perso qualcosa? :-?

ma cmq si sono già tutti i valori di mercato: il fair value ( diviso in zone omogenee e rilevato per semestri )
Gli estimi e le rendite possono essere omogenei a parità di zona, ma tra due zone diverse (o tra città diverse) ci possono essere differenze assurde!

Noialtri Ignatius paghiamo 284 euro di IMU a Milano, e una mia collega di Saronno - che ha una detrazione per figli in meno - ne paga quasi mille...
La sua casa di certo non vale il quadruplo della mia (forse una volta e mezzo, massimo due). :mumble:
 
In sostanza è lo stesso: gli estimi determinano la rendita, e la rendita dovrebbe guidare l'imposizione fiscale... O mi son perso qualcosa? :-?


Gli estimi e le rendite possono essere omogenei a parità di zona, ma tra due zone diverse (o tra città diverse) ci possono essere differenze assurde!

Noialtri Ignatius paghiamo 284 euro di IMU a Milano, e una mia collega di Saronno - che ha una detrazione per figli in meno - ne paga quasi mille...
La sua casa di certo non vale il quadruplo della mia (forse una volta e mezzo, massimo due). :mumble:


l'estimo ( cioè: la stima) è sulla rendita : si stima la rendita, su base di parametri catastali, da cui rendita catastale
correttamente ci si pagano le tasse, in quanto reddito ( rendita=reddito) sia pure presunto

la stima del valore della abitazione è un derivato, applicando il criterio dei multipli: per dire, come se si valutasse una azienda su un multiplo dell'utile

ergo: rendita=reddito= C.E.
valore catastale derivato= rendita*coeff= S.P.



normalissimo che i valori siano difformi: un mq ad Alassio mi pare sia oltre i 10.000 euro, mica cotiche :eek:


derivare il valore di un immobile come inversa del valore pagato (finanziario) della IMU richiederebbe una serie di ipotesi, tra cui la più rlevante è la diversa aliquota comunale e la equiparazione dello status fiscale dell'immobile ( prima casa di proprietà , prima casa concessa da parente ecceccecc ... ) troppo aleatorio imho.
 
Ultima modifica:
l'estimo ( cioè: la stima) è sulla rendita : si stima la rendita, su base di parametri catastali, da cui rendita catastale
correttamente ci si pagano le tasse, in quanto reddito ( rendita=reddito) sia pure presunto

la stima del valore della abitazione è un derivato, applicando il criterio dei multipli: per dire, come se si valutasse una azienda su un multiplo dell'utile

ergo: rendita=reddito= C.E.
valore catastale derivato= rendita*coeff= S.P.
Graz. :bow:

normalissimo che i valori siano difformi: un mq ad Alassio mi pare sia oltre i 10.000 euro, mica cotiche :eek:
Ma io non negavo l'esistenza di differenti valori di mercato, bensì dicevo che le tasse vengono calcolate su valori catastali che non riflettono i valori di mercato e quindi la (presumibile) ricchezza dei proprietari, creando distorsioni (possibili benefìci a chi ha una casa "da ricchi" e aggravi a chi abita in una casa "da poveri").
 
Graz. :bow:


Ma io non negavo l'esistenza di differenti valori di mercato, bensì dicevo che le tasse vengono calcolate su valori catastali che non riflettono i valori di mercato e quindi la (presumibile) ricchezza dei proprietari, creando distorsioni (possibili benefìci a chi ha una casa "da ricchi" e aggravi a chi abita in una casa "da poveri").


la prima volta che ho sentito della riforma delle rendite catastali , come per altro imminente, era circa 35 anni fa

cmq, come hai visto, in OMI ci sono anche le rilavazioni degli affitti, divisi per tipologie
il database c'è , manca solo la volontà di fare :rolleyes:
 
L'imu sulla prima macchina ( cioe' il bollo) si paga con i kilowatt . Indipendentemente dal valore della macchina. Eppure pochi si lamentano. E per molte persone l'auto e' necessaria come la casa.
 
Io prenderei i metri quadrati, entita' certa , li moltiplicherei x 2-3...boohhh . Quello e' il valore da pagare punto e basta.
 
In un mondo perfetto ti darei assolutamente ragione: ammesso che la casa possa/debba essere oggetto di imposta patrimoniale quale l'IMU, il fatto di decidere che i "poveri" debbano pagarla più dei "ricchi" è chiaramente un'aberrazione.

Però siamo in Italia, e quindi vanno tenute in considerazioni almeno due peculiarità :rolleyes: del Bel Paese:
1) Non sempre un immobile costoso ha una rendita catastale più alta di un immobile modesto.
Il catasto, in molti comuni italiani, viene aggiornato con ritmi vergognosamente lenti, per cui può benissimo esistere una casa da 100 metri in centro (costruita sessant'anni fa) che ha una rendita catastale inferiore a quella di un appartamento da 80 metri quadri in periferia (costruito dieci anni fa), anche se la prima ha un valore di mercato dieci volte superiore alla seconda.
In queste condizioni, qualunque ragionamento può portare a effetti contrari a quanto si auspica, magari in buona fede.
2) Soprattutto, siamo un Paese dove il 30% dei cittadini non paga tasse.
Concedere agevolazioni fiscali a chi dichiara poco sarebbe doveroso in teoria ma, in pratica, spesso significherebbe premiare ulteriormente chi ha evaso le tasse. Da questo punto di vista, tassare la casa a prescindere dal reddito significa riacciuffare l'1% delle imposte che i "furbi" hanno evaso (il ragionamento è che l'evasore investe parte delle imposte non versate nell'immobiliare).


Quindi?
Ciascuno ha la propria sensibilità (chi abita in centro in mezzo ai "veri ricchi" la vedrà legittimamente in un modo, chi viene scavalcato in ogni graduatoria pubblica dagli evasori la vedrà altrettanto legittimamente in un'altro modo)...

Parlando in modo neutro (non simpatizzo per il PD, né lo detesto, ma pago le tasse), l'idea di concepire sconti IMU in funzione del valore catastale dell'immobile anziché del reddito dichiarato, a me sembra l'opzione meno imperfetta da proporre.
Lontana dalla perfezione, sia chiaro, ma ho la (personale e fallibile) sensazione che i "non ricchi" che abitano nelle case "da ricchi" siano una distorsione meno pesante, in un ragionamento fiscale, rispetto all'enorme massa di evasori con redditi ridicoli e case di lusso.

Hai perfettamente sintetizzato l'antitesi alla mia tesi di prima.
E la tua antitesi è altrettanto valida. :)
La sintesi tra le 2 tesi quale potrebbe essere? Considerando anche quel che dice f4f? Perchè confesso che su alcune cose tecniche faccio fatica a seguire.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto