Sp mib e titoli quando sarà il momento giusto

Stato
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napoli scoperta truffa telematica

PUNTO 2 - Napoli, scoperta truffa telematica da 50 milioni euro

(aggiunge dichiarazioni e dettagli)
NAPOLI, 21 aprile (Reuters) - La Guardia di Finanza di Napoli ha arrestato oggi undici persone
con l'accusa di aver partecipato ad una presunta truffa telematica del valore di oltre 50 milioni di
euro ai
danni di Tim di Telecom Italia <TLIT>, messa a punto attraverso l'attivazione di
almeno 35.000 schede telefoniche false.
"La truffa multimilionaria si basava su migliaia di ricariche telefoniche fraudolente poi scaricate
con chiamate a numeri
899 creati ad hoc per monetizzare il traffico sottratto illegalmente alla
società di telecomunicazioni Tim", dice una nota della Procura di Napoli.
La truffa non ha comunque comportato danni per gli utenti, hanno spiegato gli inquirenti nel
corso
di una conferenza stampa.
Le persone arrestate sono undici, di cui cinque in flagranza di reato, mentre altre 29 sono state
denunciate.
I reati contestati a vario titolo sono associazione per delinquere, abusiva introduzione nel
sistema
telematico di Telecom e truffa informatica ai danni di Telecom "aggravati dalla circostanza
di favorire l'associazione per delinquere di stampo camorristico", dicono gli inquirenti.
Le società coinvolte sono oltre 160, una decina delle quali con
sede all'estero. Di queste, 45
sono state sequestrate. Sono inoltre stati bloccati circa 70 conti correnti bancari.
"Ora si tratterà di vedere se il denaro è effettivamente in condizione di essere recuperato, perché
dieci società coinvolte hanno
sede all'estero, quindi l'inseguimento è più complicato", ha spiegato
il colonnello Umberto Rapetto, comandante del Nucleo speciale frodi telematiche delle Fiamme
gialle.

L'ORGANIZZAZIONE LEGATA ALLA CAMORRA
E' stato appurato che membri
dell'organizzazione entravano abusivamente nel sistema
informatico e telematico della Telecom attraverso il Centro customer care di Napoli, e facevano
fino a 200 ricariche in 30 minuti.
Il gruppo principale dell'organizzazione faceva riferimento a
un personaggio già in carcere
legato al clan camorristico Contini. Da alcune intercettazioni è emerso che alcune di queste sim
dovevano essere date a cittadini pakistani, ma il pm titolare dell'inchiesta, Catello Maresca, non ha
voluto dire se si
tratti di soggetti già indagati o comunque coinvolti in inchieste su attività
terroristiche gestite dalla procura di Napoli.
"Molte delle 35mila schede individuate sono state utilizzate per traffico internazionale e
nazionale", ha detto Rapetto,
spiegando che questo ha permesso di stilare una sorta di mappa delle
persone che erano in collegamento tra loro attraverso l'utilizzo delle sim.
Un altro gruppo, di più basso profilo, faceva parte della ditta di pulizie che effettua servizio
presso
il Centro customer care di Napoli.
L'operazione è stata condotta da Fiamme gialle e polizia di Napoli, Roma e Firenze con il
coordinamento della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano.
 
iociprovo1 ha scritto:
Mi associo.Lucy..mica ho capito il nesso della montagna e l'indice..che vor di????
Luana...sii chiara please
ciao
io credo che non abbia compreso il nesso del discorso che stavamo facendo in questi giorni e che abbia confuso un pò le cose
 
e te credo, con sto petrolio!!

Halliburton: profitti in crescita del 5,8% nel I trimestre

La società statunitense di servizi petroliferi Halliburton (NYSE: HAL - notizie) ha chiuso i primi tre mesi del 2008 con utili in aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un valore di 584 milioni di dollari, pari a 64 centesimi per azione, perfettamente in linea con le stime degli analisti. Il giro d'affari è aumentato del 18% a 4,03 miliardi, trainato in particolare dal fatturato al di fuori degli Stati Uniti, cresciuto del 24%.
 
pre wally

Future a WallStreet in leggero calo, pesano Bank of America e National City

Future in leggero ribasso a Wall Street prima dell’apertura. A mezz'ora dall’avvio delle contrattazioni i tre indici perdono lo 0,15% circa.A indebolire il sentiment degli investitori, dopo la brillante settimana appena conclusa, sono i deludenti risultati di Bank of America e la possibile decisione di National City Corp. di ricorrere a un aumento di capitale mediante l’emissione di azioni a forte sconto sui valori attuali.Bank of America ;BAC.N>, seconda banca Usa, sta perdendo il 3,4% prima dell’apertura, dopo la pubblicazione dei dati trimestrali al di sotto delle attese. L'istituto ha chiuso il primo trimestre 2008 con un utile per azione di 0,23 dollari meno di 0,41 dollari attesi. La banca ha operato accantonamenti per perdite su crediti per 6 miliardi di dollari nel solo primo trimestre. National City ;NCC.N> perde l’8% prima del suono della campanella. Una fonte vicina alla vicenda sostiene che la banca, già in forte crisi, potrebbe ridurre il dividendo ed emettere nuove azioni per 7 miliardi di dollari di controvalore a un prezzo scontato del 40% rispetto all’ultima quotazione di venerdì. Wells Fargo & Co. ;WFC.N> perde il 2% nel premarket. Meredith Whitney, l’analista di Oppenheimer divenuta famosa per aver previsto per prima il buco dei conti di Citigroup ha tagliato la raccomandazione della prima banca della costa Ovest a underpeform, scrivendo che potrebbe essere costretta ad operare altre svalutazioni per 4,5 miliardi di dolari. Caterpillar ;CAT.N> potrebbe soffrire dopo che Credit Suisse ha abbassato la raccomandazione a market perform da outperform. Gli analisti temono un rallentamento della domanda in nord America e l'incremento dei costi. Venerdì il titolo aveva chiuso in rialzo dell’8,5%. www.websim.it
 
StM conferma le previsioni societarie per il 2008
(21 Aprile 2008 - 15:02)
MILANO (Finanza.com) - "Con riferimento ai dati pubblicati ieri dal quotidiano finlandese Helsingin Sanomat e ripresi diffusamente dalle agenzie internazionali, la StMicroelectronics è convinta che le cifre riportate a proposito della crescita della società siano frutto di un malinteso. La StM non vede motivi per scostarsi dalla guidance sui risultati aziendali espressa nelle recenti comunicazioni al mercato". E' quanto si legge in una nota di StM emessa in risposta a un articolo apparso nel fine settimana sulla stampa finlandese. L'autore dell'articolo aveva citato un portavoce della società scrivendo che la stessa StM si aspetterebbe un rallentamento del giro d'affari per il 2008.
 
LA NOTTE DEI GUFI


Diario di un vecchio analista di Borsa






Nessun dorma, tu pure o Principessa Italia nella tua fredda stanza (con veranda da condonare) guardi le bollette che tremano di tasse e di speranza. L’esempio è la migliore forma di autorità. Quindi fin dall’alba (che per lui inizia a mezzanotte) Giulietto è già al lavoro in uno scantinato del Tesoro. Il più sveglio dei Reviglio boys, l’unico con campo visivo a 420 gradi, non può aspettare i tempi del giuramento al Quirinale o che gli liberino l’ufficio deluxe dai libretti di poesia francese e dalle giacche neroBruxelles di Tommaso. Già da Sondrio se n’è venuto con una decina di decreti pronti e due manovre già redatte. Anche la Finanziaria 2010 è completata ma per eleganza la si nasconde tra le cartelle da portare a Ballarò. Nessun condono, che volgaritè, anche se la città brulica di nuove terrazze e le porte dei commercialisti per l’intensità dei passaggi son diventate girevoli con uscita di servizio affacciata sui prati svizzeri. E poi ora in Liechtenstein sono partiti i saldi. I contribuenti più modesti guardano non all’Ici, che verrà rimangiata dalle tasse locali, quanto al bollo. A maggio lo pago? Problema che non tocca il bel moschettiere di Bankitalia che con la primavera ha ripreso la sua bicicletta centrale (anche se Visco stava studiando un bicibollo). Draghi si mantiene in forma per seguire l’iperattivismo di palazzo Grazioli (aperto come i benzinai automatici) e del Sarkozy italiano che attrarrà rubli verso non ville in Costa o giocatori ma magari Alitalia. Dalla Russia con amore.
 
Le lenzuolate e il tempismo delle lobby




MASSIMO GIANNINI




Che fine faranno, adesso, le lenzuolate? Il presidente dell’Ania Fabio Cerchiai, all’indomani della vittoria elettorale di Silvio Berlusconi, ha messo subito le mani avanti: «Al nuovo governo ha detto il presidente degli assicuratori italiani chiederemo di rivedere alcune decisioni normative prese dall’esecutivo precedente. Primi tra tutti i decreti del ministro Bersani». Complimenti, bel tempismo. Ma c’è poco da stupirsi. È la dura legge delle lobby, che vale dappertutto. Semmai, quello che è stupefacente è il fatto che una potente associazione di categoria speri nel nuovo governo di centrodestra, guidato da un sedicente «liberalliberista», per affossare le liberalizzazioni varate dal vecchio governo di centrosinistra. Ma è inutile sorprendersi dell’ennesimo paradosso: anche questo fa parte dell’anomalia italiana.
Le compagnie di assicurazione si lamentano dei decreti di liberalizzazione. Ma capovolgono i termini della questione. Le lenzuolate bersaniane hanno introdotto l’eliminazione dell’esclusiva per gli agenti, la durata annuale dei contratti, la portabilità della classe di rischio, il rimborso diretto dei danni da parte della propria compagnia. Misure che avrebbero dovuto comportare un abbattimento delle tariffe. E invece, attraverso un’applicazione distorta delle nuove norme, pare sia successo l’esatto contrario. Secondo le denunce dei consumatori, gli aumenti quest’anno raggiungono il 30%. Secondo l’Isvap, lo scorso anno le tariffe sono salite in media del 2,7% per un guidatore 40enne, del 3,7% per un 18enne neopatentato, del 7,5% per il 18enne con un motorino. Secondo l’Istat, negli ultimi dieci anni le tariffe Rc auto sono lievitate del 142,5%.
Queste sono le cifre. Naturalmente l’Ania smentisce, con il rituale sdegno di chi si sente sempre vittima, e mai carnefice. Non sappiamo chi ha ragione, tra i consumatori e gli assicuratori. Ma una mezza idea ce la siamo fatta. Se i secondi si affrettano a chiedere al Cavaliere di «liberarli dalle liberalizzazioni», ad occhio la lenzuolata conviene più ai primi. A condizione che sia applicata come si deve. Vedremo cosa farà il nuovo governo. Non solo sulle liberalizzazioni assicurative, ma anche su tutte le altre: dall’energia ai servizi pubblici locali. Servono «scelte impopolari», ha detto il premier in pectore. Speriamo nella sua coerenza. Non faccia come Sarkozy, che si è fermato di fronte alle proteste dei taxisti parigini. Ma non ci facciamo troppe illusioni. Gli italiani assomigliano troppo ai francesi, secondo la magnifica «sentenza» di De Gaulle: vorrebbero ciascuno un privilegio, è il loro modo di amare l’uguaglianza.
 
sp mib aggiornamento

siamo compressi fra due medie orarie la 5 posta a 33689 e la 21 posta a 33591, fra poco prenderemo direzione.
 
parmalat corregge comunicato ufficiale

CORRETTO UFFICIALE - Parmalat sarà parte civile contro Citigroup

Parmalat corregge la dichiarazione del proprio avvocato De Luca, che intendeva dire
"quattro società" al posto di "quattro imputati" al terzo paragrafo

PARMA, 21 aprile (Reuters) - Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Parma ha

accettato oggi la costituzione di parte civile da parte di Parmalat <PLT> nel
procedimento che vede 10 manager della banca Citigroup <C> accusati di concorso in
bancarotta fraudolenta, in uno stralcio dell'inchiesta per il crac del gruppo
alimentare di
Collecchio. Lo riferisce una fonte giudiziaria.
L'avvocato Marco De Luca, che rappresenta Parmalat, ha presentato oggi la richiesta di
costituzione di parte civile -- poi accettata -- avanzando pretese di risarcimento per 14
miliardi
di euro, pari cioè all'intero ammontare del buco fatto dall'azienda.
"Oggi ci siamo costituiti parte civile in questo troncone del processo e abbiamo chiesto la
citazione di quattro società di Citigroup come responsabili civili per gli atti dei
loro
dipendenti", ha detto De Luca al termine dell'udienza preliminare. "Chiederemo ovviamente
l'ammontare dell'intero dissesto", ha aggiunto.
Davanti al gup Paola Artusi si è celebrata oggi la prima udienze preliminare dell'inchiesta
a carico di
10 funzionari delle sedi milanese, londinese e newyorkese di Citigroup.
Secondo le accuse ipotizzate dal pm Anna Ferrari, questi funzionari contribuirono ad
aggravare il dissesto di Parmalat. I manager avrebbero infatti assicurato al gruppo

alimentare un sostegno finanziario attraverso un sistema fraudolento di cartolarizzazione.
La Parmalat di Calisto Tanzi, secondo la Procura di Parma, avrebbe ceduto crediti relativi
alle concessionarie di distribuzione che in realtà non possedeva,
ricevendo in cambio da
Citibank, tra il 2000 e il 2003, 519 milioni di euro, in un'operazione che contribuì ad allargare
ulteriormente la voragine dei debiti della multinazionale.
Sette dei 10 dirigenti sono inoltre accusati di aver compiuto alcune
operazioni particolari
tra cui una denominata "buconero", che prevedeva la creazione di una società con sede nel
Delaware per girare soldi a Parmalat senza essere scoperti. In questo modo, ipotizza
l'accusa, Citigroup avrebbe passato alla società di
Collecchio 117 milioni di euro
contabilizzati da quest'ultima come patrimonio invece che come debiti.
Il gup ha rinviato l'udienza al 28 maggio prossimo per lasciare il tempo necessario
all'eventuale entrata nel processo di altri due funzionari
della sede londinese di Citibank, per
i quali il pm Ferrari ha chiesto il rinvio a giudizio dopo un supplemento di indagini.
 
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