Deflusso fondi italiani
Fondi Italia, Assogestioni: a marzo deflussi per 10,3 miliardi
Di Reuters
Venerdì 4 Aprile 2008, 13:59
MILANO (Reuters) - Marzo ancora in rosso per oltre 10 miliardi porta i deflussi del sistema dei fondi comuni in Italia a 36,76 miliardi, con i riscatti che colpiscono soprattutto obbligazionari e azionari, risparmiando il cash. Una débacle riconducibile, secondo Serena Torielli- responsabile commerciale dell'asset management di Banca Leonardo- "alla crisi del sistema del risparmio gestito italiano a cui si somma il contesto attuale dei mercati che induce ad una maggiore avversione al rischio". L'emorragia del sistema coinvolge a marzo anche i fondi hedge, fino ad oggi territorio quasi esclusivo di sottoscrizioni.
Secondo i dati diffusi oggi da Assogestioni, questo mese i fondi che investono sulle borse hanno perso 3,27 miliardi (-2,46 miliardi a febbraio) e i prodotti in bond 4,55 miliardi (-3,51 miliardi il mese precedente). Confermato l'andamento in controtendenza della liquidità (+435,3 da +729,4 milioni a febbraio) mentre a marzo i fondi hedge vedono fuggire circa 190 milioni (la raccolta era in nero per +333,1 milioni a febbraio).
"Non poteva essere altrimenti, c'è un allarmismo diffuso sostenuto anche dai giornali. Adesso si teme anche per i fondi hedge, perchè usano la leva e sono prodotti poco trasparenti", commenta Davide Pasquali, vicepresidente di Pharus Management e presidente di Pharus Sicav. Il saldo del primo trimestre, per i prodotti alternativi, resta ad oggi positivo per 370,5 milioni ma, per la Torielli, marzo segnala l'inizio di un fase di debolezza per i fondi hedge. "Sugli hedge mi aspetto un primo semestre non facile tra le notizie di alcuni fallimenti, le performance basse, la costosità del prodotto e il fatto che oggi si premia la liquidità dei prodotti", spiega. Guardando al domicilio, i fondi italiani hanno perso 7,78 miliardi (-4,3 miliardi a febbraio), i roundtrip circa 996 milioni (-2,38 miliardi) e gli esteri oltre 1,5 miliardi (-648,7 milioni).
"I fondi esteri risentono delle incertezze del futuro del GPF - per effetto anche della Mifid - e del passaggio dei clienti dei private banker e dei promotori dal regime del risparmio gestito a quello del risparmio amministrato", spiega la Torielli. I flessibili a marzo hanno subito riscatti per quasi 1,7 miliardi (da -1,19 miliardi) e i bilanciati per oltre 1 miliardo (-1,23 miliardi). "Nonostante grandi aspettative, i flessibili hanno avuto performance deludenti", ricorda la Torielli, sottolineando che il problema delle competenze di gestione in Italia dipende dal maggiore peso dato dal sistema alla distribuzione. Per Pasquali "è' una fase in cui bisognerebbe comprare e non vendere. Vendere significa scommettere sulla crisi del sistema finanziario mentre, se anche tutto andasse a rotoli, la Fed interverrebbe comprandosi i crediti in sofferenza delle banche".