Spot

Prima del trionfo digitale far foto era un'attività che sconfinava nel gioco d'azzardo. Spendevi tanto e non avevi nessuna certezza del risultato, che era tutto nelle mani di un "professionista" dai tempi lunghi e dalla fattura pesante. Ovvio che, come appassionato di grafica, la cosa non abbia avuto per me il minimo interesse.
E tuttavia non posso non vedere che se in TV, per esempio, viene ripreso qualche bimbo o ragazzo, c'è pronta una squadra di gonfiapixel a nasconderne i connotati, sia mai, son minori. Tutto ciò viene ricoperto di insulsi quadratoni con certosino fanatismo. Un marziano che scendesse adesso dalle stelle in Italia penserebbe che fino a una certa età i bambini qui son privi di chiari connotati e hanno la faccia quadrata.
Se poi fotografando una minigonna interessante, o una vecchietta svenuta sotto il sole, o ancora un camion colto nello sfondare la Panda di qualche sventurato, ecco, se allora passava sullo sfondo per caso un ragazzino, o una mamma col bebè, o un gruppo di preadolescenti imbranati e brufolosi , e a te nell'angolino in fondo al tuo scatto rimangono i poco interessanti connotati di anche uno solo tra tutti costoro, allora
ATTENZIONE​
potresti venire indagato, essere considerato un maniaco, ti rovineranno la vita per sempre. E se ancora un giorno dovessero mettere le mani tra le tue foto e accorgersi che metà riguardano un bimbo dalle gracili gambette nude, o addirittura fermo sulla sabbia in costume con pose che a quel punto chiunque considererebbe ambigue, allora ...
Allora hai voglia di sgolarti che quello eri proprio tu da piccino, e mentre ti portano via ammanettato schifati da neanche guardarti negli occhi "Dicono tutti così" "Che vergogna" "Buttare via la chiave", tu maledici i tuoi santi genitori che quelle foto ti avevano fatto senza certo supporre che un giorno avrebbero potuto rovinarti la vita.
Sì, c'è una certa isteria collettiva su questa privacy. Possono chiamarti da Roma o Milano 6 volte al giorno "sono Daniela" "Sono Annarita" "MA CHE CAZ DI DITTA SIETE, EH? " - ed era Verdeluce, Ecogreen, Sputankamen, Elettragamennone, qui la privacy chi l'ha vista? Ma se ti capita di avere un minore visibile in una foto, meglio per te legarti una macina al collo e buttarti tra le pale del Mulino Bianco, che non perdonano.
Questo per noi, pubblico indistinto, parco buoi.
Ma se, per far solo un esempio, la NOVI porta ai tuoi occhi increduli la vista di un nanetto che avanza insicuro sulle nude gambette, esponendoti un'espressione che chiamarla intelligente sarebbe come affermare che Cleopatra era un travestito rumeno, ecco, qui non scatta nessuna censura. Un povero bambino venduto per 29 denari, un bambino cui per anni rinfacceranno la figura da Vincenzo fatta nel breve show TV, ecco, quello si può affiggere su tutte le case, lo può "ammirare" chiunque, qualcuno addirittura ... desiderarlo :oops: . No problem.
Adesso qualcuno mi dica che differenza c'è.
 
Riguardo al post precedente, c'è chi ha fatto di peggio. La Chiesa cattolica, al momento di batter cassa, ci fa vedere un nutrito grappolo di bambini. Africani, naturalmente, quelli mica sanno della privacy, puoi fare quello che vuoi. Eccoli dunque ripresi coi loro faccini ben in vista; ma sono certo che per ognuno la Chiesa avrà ottenuto un permesso scritto dai rispettivi genitori.
No?
Ahi ahi, signora Longari...

Però è giusto, nela folla confusa c'è di tutto, se ti avvicini o fotografi un bambinetto hai molte probabilità di essere un pericoloso pervertito. Invece, trattandosi della Chiesa Cattolica, e dei sacerdoti, questo non è nemmeno concepibile...
No di nuovo? Ma va?
Uffaaaaa. :confused:
 
Riguardo al post precedente, c'è chi ha fatto di peggio. La Chiesa cattolica, al momento di batter cassa, ci fa vedere un nutrito grappolo di bambini. Africani, naturalmente, quelli mica sanno della privacy, puoi fare quello che vuoi. Eccoli dunque ripresi coi loro faccini ben in vista; ma sono certo che per ognuno la Chiesa avrà ottenuto un permesso scritto dai rispettivi genitori.
No?
Ahi ahi, signora Longari...

Però è giusto, nela folla confusa c'è di tutto, se ti avvicini o fotografi un bambinetto hai molte probabilità di essere un pericoloso pervertito. Invece, trattandosi della Chiesa Cattolica, e dei sacerdoti, questo non è nemmeno concepibile...
No di nuovo? Ma va?
Uffaaaaa. :confused:
MI sovviene il pensiero che bisognerebbe dare e non chiedere. Pertanto la priorità sarebbe ora aiutare il nostro paese girando totalmente allo stato i proventi dell'8 per mille, certo che la nostra chiesa sia economicamente solida ed in grado di aiutare i bambini poveri e sfortunati con le proprie risorse economiche. Nel caso lo sforzo sia comunque impossibile una dismissione delle proprietà ecclesiastiche potrebbe comunque sopperire a tali esigenze, del resto è quello che verrà chiesto anche a noi cittadini italiani, la dismissione dei patrimoni personali. Siamo tutti uguali, siamo tutti fratelli. O no?
 
Tim, specialista in spot controproducenti.
Dopo aver tirato il collo alla povera Mina, dopo aver fatto fare la figura del Bobo a quel presentatore che neppure nomino, eccoti qui due nuovi spot. Uno, neanche brutto, creato sulla storia di Sip-Telecom, una storia di disservizi e maramaldeggiamenti da monopolio, che vengono i brividi di indignazione solo a ripensarci. E loro te la servono là davanti, sul piatto. Da vomito.
L'altro spot è il più brutto da qualche millennio in qua, mostra alcuni robot che giocano a pallone in uno stadio. Una cosa indegna, il brutto elevato a modello. Puah! Candidato sommo al premio Gnelab, sei il peggiore! Ovazione!

Però, riflettendoci. O Tim ha una divisione pubblicità e PR affetta dal peggior masochismo, contagiata dal virus dell'autolesionismo, insomma fuori di testa. Oppure in quegli uffici, molto semplicemente, si è installato qualcuno della concorrenza e sta facendo strage.
Quale delle due?
Ai supposteri l'ardua sentenza.
 
Telenovela Tim
Dopo averci impestato gli occhi con il ballerino tedesco, dopo averlo raddoppiato con una specie di uomo ragno (mossa errata, così si svaluta il ballerino che pareva "unico") adesso c'è la ballerina - per quota rosa, va da sé.

In attesa che figlino una caravana di nanetti col ballo di San Vito, mi vien fatto di ricordare quelle giostre dell'orso con un occhio elettronico in pancia e sui lati, quando lo "colpivi" con il fucile si alzava, si bloccava, lanciava tragiche urla ursine immaginarie e gioiose (per noi). Ecco, a vedere quelle petulanti figurine mi torna sempre l'istinto, abbraccerei il fucile e ... puuuum, UUUUh, puuum, UUUUh, aripuuum, ariUUUUh, sarà politicamente scorretto, ma come mi divertirebbe vedere il tedeschino che si alza, barrisce, e poi l'uomoragno girarsi a destra, ribarrire, a sinistra, fermi là, bloccati dalla fucileria con la ballerina a ululare senza fine, e io a pensare, sì, maledetti, pentitevi, vi piaceva ballare?, ecco qua, ballate, ballate ...

Poi ha suonato il telefono e mi sono svegliato.
 
Una finezza nello spot ecologico di Brignano, per invitare a non gettare via a caso le mascherine. A un certo punto dice (+ o -) : Ehi dico a te, non a te che so che ci stai attento, a te quell'altro ecc
Psicologicamente è quasi geniale. Comunque sia, non fa piacere vedersi accusati, e poi magari neppure si è colpevoli. Perché una parte di persone attente c'è sicuramente, e accusarle a caso sarebbe controproducente. Con questo escamotage, il messaggio passa senza ferire nessuno.

Come sarebbe stato bello e opportuno che anche lo stato, quando ci chiuse tutti in casa dando indifferentemente a tutti dell'untore, quando mandava gli elicotteri sulle spiagge a multare l'igienista di turno - salvo poi venire a sapere che era assolutamente ininfluente - ecco, se anche lo stato ci avesse indicato delle vie più o meno possibili, per persone civili. Siamo stati trattati tutti da criminali, e questo non glielo abbiamo perdonato - salvo quelli che in fondo al cuore desiderano una società autoritaria.
Bastava dire: non tu, quell'altro.

Ma se un personaggio come Locatelli, dalle evidenti problematiche umane e comunicative, tuttora prescrive e giudica, siamo messi male. Proprio male.
 
Verisure, mi pare si chiami così. Sistemi di protezione per la casa.
Una donnina materna risponde al telefono, e trasforma immediatamente lo scocciatore in cliente.
Vi è successo qualcosa?
Il tipino azzimato risponde con voce impostata come stesse doppiando un telefilm americano.
Ci han derubato, oooh oooh! (non dice: come fai a saperlo? Io telefonavo per informazioni e basta! No, voce da pianto e tono rassegnato :cry:
La fanciulla non gli dice, come sarebbe suo diritto: non potevate pensarci prima? No gli risponde: volete il nostro prodotto?
Sì, sì. Grazie! Come ricevesse una grazia dalla Madonna.
Quando oramai è piuttosto tardi.

Che dire? Due che recitano asettici non sembrano il massimo per una ditta che opera contro gli scassi.
 
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Prima del trionfo digitale far foto era un'attività che sconfinava nel gioco d'azzardo. Spendevi tanto e non avevi nessuna certezza del risultato, che era tutto nelle mani di un "professionista" dai tempi lunghi e dalla fattura pesante. Ovvio che, come appassionato di grafica, la cosa non abbia avuto per me il minimo interesse.
E tuttavia non posso non vedere che se in TV, per esempio, viene ripreso qualche bimbo o ragazzo, c'è pronta una squadra di gonfiapixel a nasconderne i connotati, sia mai, son minori. Tutto ciò viene ricoperto di insulsi quadratoni con certosino fanatismo. Un marziano che scendesse adesso dalle stelle in Italia penserebbe che fino a una certa età i bambini qui son privi di chiari connotati e hanno la faccia quadrata.
Se poi fotografando una minigonna interessante, o una vecchietta svenuta sotto il sole, o ancora un camion colto nello sfondare la Panda di qualche sventurato, ecco, se allora passava sullo sfondo per caso un ragazzino, o una mamma col bebè, o un gruppo di preadolescenti imbranati e brufolosi , e a te nell'angolino in fondo al tuo scatto rimangono i poco interessanti connotati di anche uno solo tra tutti costoro, allora
ATTENZIONE​
potresti venire indagato, essere considerato un maniaco, ti rovineranno la vita per sempre. E se ancora un giorno dovessero mettere le mani tra le tue foto e accorgersi che metà riguardano un bimbo dalle gracili gambette nude, o addirittura fermo sulla sabbia in costume con pose che a quel punto chiunque considererebbe ambigue, allora ...
Allora hai voglia di sgolarti che quello eri proprio tu da piccino, e mentre ti portano via ammanettato schifati da neanche guardarti negli occhi "Dicono tutti così" "Che vergogna" "Buttare via la chiave", tu maledici i tuoi santi genitori che quelle foto ti avevano fatto senza certo supporre che un giorno avrebbero potuto rovinarti la vita.
Sì, c'è una certa isteria collettiva su questa privacy. Possono chiamarti da Roma o Milano 6 volte al giorno "sono Daniela" "Sono Annarita" "MA CHE CAZ DI DITTA SIETE, EH? " - ed era Verdeluce, Ecogreen, Sputankamen, Elettragamennone, qui la privacy chi l'ha vista? Ma se ti capita di avere un minore visibile in una foto, meglio per te legarti una macina al collo e buttarti tra le pale del Mulino Bianco, che non perdonano.
Questo per noi, pubblico indistinto, parco buoi.
Ma se, per far solo un esempio, la NOVI porta ai tuoi occhi increduli la vista di un nanetto che avanza insicuro sulle nude gambette, esponendoti un'espressione che chiamarla intelligente sarebbe come affermare che Cleopatra era un travestito rumeno, ecco, qui non scatta nessuna censura. Un povero bambino venduto per 29 denari, un bambino cui per anni rinfacceranno la figura da Vincenzo fatta nel breve show TV, ecco, quello si può affiggere su tutte le case, lo può "ammirare" chiunque, qualcuno addirittura ... desiderarlo :oops: . No problem.
Adesso qualcuno mi dica che differenza c'è.
Mi cito. Perché da oggi mi sento meno solo. Questa lettera pubblicata oggi sul Gazzettino mi dà conforto. Avrei potuto scriverla io, se fossi un po' più grafomane e meno pigro. Perché non solo c'è un lettore che sostiene lo stesso argomento dei miei interventi (lettore peraltro relativamente noto e non nuovo a lettere sature di buon senso), ma c'è anche un quotidiano, il maggiore nella regione, che ha ritenuto di dargli adeguato spazio.
Ora, non è che si dica dhe tutto va proibito o tutto va reso libero. Questo è un altro punto, credo e spero anche per l'estensore della lettera. Il punto è: qui regole drastiche e lì la libertà - o abuso - assoluta? Solo perché ci son di mezzo i soldi?
Mi dispiace che nessuno nel forum si sia espresso su questo punto.

PER bbini in pubblic 001.jpg
 
Mi cito. Perché da oggi mi sento meno solo. Questa lettera pubblicata oggi sul Gazzettino mi dà conforto. Avrei potuto scriverla io, se fossi un po' più grafomane e meno pigro. Perché non solo c'è un lettore che sostiene lo stesso argomento dei miei interventi (lettore peraltro relativamente noto e non nuovo a lettere sature di buon senso), ma c'è anche un quotidiano, il maggiore nella regione, che ha ritenuto di dargli adeguato spazio.
Ora, non è che si dica dhe tutto va proibito o tutto va reso libero. Questo è un altro punto, credo e spero anche per l'estensore della lettera. Il punto è: qui regole drastiche e lì la libertà - o abuso - assoluta? Solo perché ci son di mezzo i soldi?
Mi dispiace che nessuno nel forum si sia espresso su questo punto.

Vedi l'allegato 572202
Da padre di famiglia non me la sono sentita di lasciar scorrere il tuo post proprio senza battere ciglio. Guardo poco la televisione ma mi hanno sempre colpito le pubblicità delle associazioni che raccolgono soldi per i bambini africani, pubblicità dove con voce greve vengono mostrati bambini fortemente denutriti se non addirittura ricoperti di mosche. Il motivo per cui ci si indigna poco al vedere i bambini utilizzati nella pubblicità è, credo, che ciascuno di noi si sente sicuro di poter proteggere i proprio bambini di fronte ad un mezzo di comunicazione relativamente facile da controllare come la televisione, dato che è appunto abbastanza facile imporre a casa regole del tipo "un'ora di televisione al giorno, non di più". I bambini sono utilizzati nelle pubblicità per motivi commerciali, ovviamente su questo non ci piove, perchè i codici deontologici e le discipline di autoregolamentazione non siano finora mai intervenuti è cosa che ignoro.
Estendendo il discorso l'esposizione dei minori ai pericoli dovuti ai mezzi di comunicazione è oggi una cosa molto molto seria. In televisione i cartoni animati sono accessibili ai bambini a tutte le ore da canali dedicati che trasmettono H24. I cartoni animati non sono di per sè dannosi, lo sono però se i bambini ne vedono tante ore al giorno. Venendo poi agli smartphone personalmente sono molto preoccupato per il fatto che bambini dell'età di 7-8 anni, cioè l'età che avrà mio figlio tra poco, sanno già navigare bene in rete e spesso hanno anche già uno smartphone proprio. Di lì a poco, cioè nel giro di un altro paio di anni scopriranno il porno in rete, poi a seguire creeranno account facebook (più di uno, dove uno solo è noto ai genitori), poi ancora inizieranno a corteggiarsi inviando foto e video in cui forse si mostreranno anche in parte nudi. Una selva di pericoli che si fa molta fatica a controllare e ad arginare. Non so quali siano le soluzioni anche perchè per mio figlio è ancora presto, per il momento il piccolo si limita ad accedere a youtube per vedere innocui video di cartoni animati di dinosauri, e comunque con un preciso vincolo temporale di mezz'ora, un'ora al massimo. In tutto questo la collaborazione dei familiari è spesso nulla. Tutti lì a fare video, a fare foto, perchè ciascuno deve portarsi a casa il proprio pezzo di ricordo, alimentando così il narcisismo e la smania di protagonismo di bambini che già da 2-3 anni si rendono conto di essere dei protagonisti.
 
Io verifico il fenomeno sui nipoti. L'uso dello smartphone ed il bombardamento pubblicitario ritengo che facciano regredire ed isolare il mondo infantile togliendo spunti di fantasia e socialità. Condivido anche il pensiero di RedArrow sulla pubblicità per la raccolta fondi per i bambini del terzo mondo.
In ogni caso ci dovrebbe essere comunque un garante che metta un limite allo sfruttamento pubblicitario dei bambini: è indecente.
 

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