mariougo
Forumer storico
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Grazie alla robusta economia nazionale, la congiuntura
nei paesi industrializzati mostra ancora una tendenza
rialzista, nonostante la mancanza di impulsi
dai paesi emergenti. Solo la Grecia si trova di nuovo
di fronte a una grave recessione.
Grecia, anomalia nell'Eurozona
L'accordo sulle trattative per un terzo programma di aiuti
per la Grecia non è stato la fine della crisi del debito e ancora
meno un punto di svolta per l'economia greca. Anzi,
a causa dei continui controlli del traffico dei capitali e
dell'incertezza politica sempre elevata, la fiducia nell'economia
greca è crollata a un minimo record. Una nuova
grave recessione è imminente. Come previsto, il resto
dell'Eurozona si mostra indifferente. All'inizio del secondo
semestre, le imprese valutano le previsioni ottimistiche
come in primavera, nonostante la più debole crescita della
domanda dai paesi emergenti. La ripresa sul mercato del
lavoro e dell'economia nazionale si sta diffondendo. Guidata
dalla forte dinamica di recupero in Spagna, per il
2015 continuiamo a prevedere una crescita del PIL nell'Eurozona
dell'1.4% dopo lo 0.9% nell'anno precedente.
Disomogenea fiducia delle imprese svizzere
Il forte franco rappresenta sempre una grande sfida per le
esportazioni svizzere. Ultimamente gli indicatori anticipatori
sono stati incerti. Il calo degli ordinativi non segnala
alcuna rapida ripresa nell'industria. Ma soprattutto a causa
della migliore situazione dell'Eurozona, rispetto allo shock
valutario del 2011, si dovrebbero evitare forti tagli nell'industria
e nell'economia globale. I dati del commercio
estero fanno pensare almeno per il secondo trimestre di
nuovo a un positivo contributo alla crescita. Anche il turismo
ha registrato nel primo semestre solo minime perdite
di fatturato, grazie a più ospiti svizzeri e turisti asiatici. Per
quest'anno continuiamo a prevedere una crescita invariata
del PIL dell'1.1%.
Gli Stati Uniti si avvicinano ulteriormente al primo
aumento dei tassi
Nel secondo trimestre, l'economia USA è riuscita ad accelerare
di nuovo dopo la debolezza all'inizio dell'anno. Di
conseguenza, anche la previsione congiunturale della Fed
durante la sua riunione di luglio è stata un po' più positiva.
A causa degli effetti negativi del forte USD e del basso
prezzo del petrolio sull'industria, la Fed non è però del
tutto convinta su quando iniziare la normalizzazione dei
tassi. I prossimi dati congiunturali saranno determinanti.
Soprattutto i forti dati del mercato del lavoro e salariali lasciano
spazio a un primo aumento dei tassi durante la
prossima riunione a settembre. Noi prevediamo tuttavia
che la Banca centrale statunitense aspetterà ancora fino a
dicembre.
m
Grazie alla robusta economia nazionale, la congiuntura
nei paesi industrializzati mostra ancora una tendenza
rialzista, nonostante la mancanza di impulsi
dai paesi emergenti. Solo la Grecia si trova di nuovo
di fronte a una grave recessione.
Grecia, anomalia nell'Eurozona
L'accordo sulle trattative per un terzo programma di aiuti
per la Grecia non è stato la fine della crisi del debito e ancora
meno un punto di svolta per l'economia greca. Anzi,
a causa dei continui controlli del traffico dei capitali e
dell'incertezza politica sempre elevata, la fiducia nell'economia
greca è crollata a un minimo record. Una nuova
grave recessione è imminente. Come previsto, il resto
dell'Eurozona si mostra indifferente. All'inizio del secondo
semestre, le imprese valutano le previsioni ottimistiche
come in primavera, nonostante la più debole crescita della
domanda dai paesi emergenti. La ripresa sul mercato del
lavoro e dell'economia nazionale si sta diffondendo. Guidata
dalla forte dinamica di recupero in Spagna, per il
2015 continuiamo a prevedere una crescita del PIL nell'Eurozona
dell'1.4% dopo lo 0.9% nell'anno precedente.
Disomogenea fiducia delle imprese svizzere
Il forte franco rappresenta sempre una grande sfida per le
esportazioni svizzere. Ultimamente gli indicatori anticipatori
sono stati incerti. Il calo degli ordinativi non segnala
alcuna rapida ripresa nell'industria. Ma soprattutto a causa
della migliore situazione dell'Eurozona, rispetto allo shock
valutario del 2011, si dovrebbero evitare forti tagli nell'industria
e nell'economia globale. I dati del commercio
estero fanno pensare almeno per il secondo trimestre di
nuovo a un positivo contributo alla crescita. Anche il turismo
ha registrato nel primo semestre solo minime perdite
di fatturato, grazie a più ospiti svizzeri e turisti asiatici. Per
quest'anno continuiamo a prevedere una crescita invariata
del PIL dell'1.1%.
Gli Stati Uniti si avvicinano ulteriormente al primo
aumento dei tassi
Nel secondo trimestre, l'economia USA è riuscita ad accelerare
di nuovo dopo la debolezza all'inizio dell'anno. Di
conseguenza, anche la previsione congiunturale della Fed
durante la sua riunione di luglio è stata un po' più positiva.
A causa degli effetti negativi del forte USD e del basso
prezzo del petrolio sull'industria, la Fed non è però del
tutto convinta su quando iniziare la normalizzazione dei
tassi. I prossimi dati congiunturali saranno determinanti.
Soprattutto i forti dati del mercato del lavoro e salariali lasciano
spazio a un primo aumento dei tassi durante la
prossima riunione a settembre. Noi prevediamo tuttavia
che la Banca centrale statunitense aspetterà ancora fino a
dicembre.
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