Imposte (capital gain, minus, plus) Tassazione rendite finanziarie al 20% e Imposta di bollo deposito titoli

Ciao ilmigliore, scusa ma leggo solo ora... Che significa che me ne hanno messo solo una parte? Il resto se lo son tenuto? :-?
Appena ho un secondo provo a raccogliere la documentazione...
Grazie e buona giornata :)

questo è un riassunto della comunicazione che dovresti aver ricevuto dalla tua Banca
 

Allegati

Le novità introdotte dalla riforma

Il bollo sui conti correnti. La normativa attuale prevede che l’imposta di bollo (pari a 34,20 euro annuali, frequentemente addebitata in “rate” di 8,55 euro trimestrali) sia pagata da tutti gli intestatari persone fisiche solo se il conto corrente risulta attivo e il saldo medio non è inferiore alla soglia dei 5 mila euro. Chi non supera tale livello di giacenza media, non è tenuto al pagamento di alcun bollo. Considerato che un terzo dei correntisti italiani ha un saldo non superiore a tale livello, si determina un risparmio per 8 milioni di contribuenti.

Il bollo sul deposito titoli. Il discorso è significativamente differente per il deposito titoli. Qui, infatti, l’imposta è diventata da fissa a proporzionale, e si calcola applicando una percentuale sul valore totale posseduto pari a 0,1 punti percentuali nell’anno corrente, e di 0,15 punti percentuali dal prossimo anno. La base imponibile sarà rappresentata da tutti i titoli detenuti, anche quelli all’estero. Il limite minimo di 34,20 euro è fronteggiato da una soglia massima di 1.200 euro valida solo per il 2012.

La nuova versione. La novità inclusa nel decreto semplificazioni fiscali prevede che vengano tassate anche le comunicazioni periodiche alla clientela privata relative a prodotti finanziari, anche se questi non sono soggetti a obbligo di deposito, includendo nel novero anche “i depositi bancari e postali anche se non rappresentati da certificati”. Pertanto, a pagare il bollo non saranno solamente i titolari di conti correnti e deposito titoli, quanto anche quelli di strumenti finanziari che non necessitano di un rapporto “base”.

Ma non tutto è perduto. Ad ogni modo, non tutto sembra essere perduto per le già martoriate tasche dei contribuenti italiani. La nuova imposizione lascia infatti aperti diversi margini interpretativi alle banche, che potrebbero scegliere di applicare la norma solo con decorrenza futura, o accollarsi addirittura l’onere del bollo per accaparrarsi il cliente: un comportamento che, in tempi di crisi di liquidità, non è certamente da escludere…
 
Il bollo sui conti correnti. La normativa attuale prevede che l’imposta di bollo (pari a 34,20 euro annuali, frequentemente addebitata in “rate” di 8,55 euro trimestrali) sia pagata da tutti gli intestatari persone fisiche solo se il conto corrente risulta attivo e il saldo medio non è inferiore alla soglia dei 5 mila euro. Chi non supera tale livello di giacenza media, non è tenuto al pagamento di alcun bollo. Considerato che un terzo dei correntisti italiani ha un saldo non superiore a tale livello, si determina un risparmio per 8 milioni di contribuenti.

Il bollo sul deposito titoli. Il discorso è significativamente differente per il deposito titoli. Qui, infatti, l’imposta è diventata da fissa a proporzionale, e si calcola applicando una percentuale sul valore totale posseduto pari a 0,1 punti percentuali nell’anno corrente, e di 0,15 punti percentuali dal prossimo anno. La base imponibile sarà rappresentata da tutti i titoli detenuti, anche quelli all’estero. Il limite minimo di 34,20 euro è fronteggiato da una soglia massima di 1.200 euro valida solo per il 2012.

La nuova versione. La novità inclusa nel decreto semplificazioni fiscali prevede che vengano tassate anche le comunicazioni periodiche alla clientela privata relative a prodotti finanziari, anche se questi non sono soggetti a obbligo di deposito, includendo nel novero anche “i depositi bancari e postali anche se non rappresentati da certificati”. Pertanto, a pagare il bollo non saranno solamente i titolari di conti correnti e deposito titoli, quanto anche quelli di strumenti finanziari che non necessitano di un rapporto “base”.

Ma non tutto è perduto. Ad ogni modo, non tutto sembra essere perduto per le già martoriate tasche dei contribuenti italiani. La nuova imposizione lascia infatti aperti diversi margini interpretativi alle banche, che potrebbero scegliere di applicare la norma solo con decorrenza futura, o accollarsi addirittura l’onere del bollo per accaparrarsi il cliente: un comportamento che, in tempi di crisi di liquidità, non è certamente da escludere…

Esatto ! :up:
 
sembra che si discuta della possibile tassa sulle transazioni finanziarie , con il distinguo azioni ,derivati , sapete l'aliquota che all'incirca sarà applicata.
 
bello quando si dice che non pagheranno i cittadini...
I risparmiatori chi sarebbero?
Questi vengono da Marte....
Pur di mantenere i loro privilegi tasserebbero anche l'aria.
burocrati schifosi.
Entrate oltretutto sovrastimate alla grande, perchè diminuirebbero in maniera drammatica gli eseguiti. I bond sostanzialmente non sarebbero più scambiati con uno 0.1% di tassa che fra acquisto e vendita diventa 0.2%

In Svezia il calo degli scambi sui bond fu intorno al 90%, la levarono dopo 2 anni di entrate praticamente nulle.
 
Entrate oltretutto sovrastimate alla grande, perchè diminuirebbero in maniera drammatica gli eseguiti. I bond sostanzialmente non sarebbero più scambiati con uno 0.1% di tassa che fra acquisto e vendita diventa 0.2%

In Svezia il calo degli scambi sui bond fu intorno al 90%, la levarono dopo 2 anni di entrate praticamente nulle.

C'è poi da dire che i grossi fondi sposterebbero l'operatività alle Bermuda o in stati al di fuori della UE. Mi domando se non ci arrivano proprio a capire queste cose
 

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