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tontolina

Forumer storico
ieri Telefonica

Telefonica: utili semestrali +20,3% a 2,5 mld, indebitamento a quota 54,92 mld

Finanzaonline.com - 27/07/2006 10:19 - Rispetto ai primi 6 mesi del 2005, nel semestre appena conclusosi Telefonica ha visto crescere utili netti e Ebitda rispettivamente del 20,3% a 2.574 milioni di euro e del 40,9% a 9.242 milioni. Trainati dal positvo trend interannuale degli accessi, aumentati del 32,6% a 191,7 milioni, i ricavi sono balzati a 25.162 milioni di euro, in progresso del 46,4% sul medesimo periodo di riferimento. Decisamente appesantita la posizione finanziaria netta, passata dai 30,067 miliardi di euro del 31 dicembre scorso ai 54,922 miliardi del 30 giugno.



NON MI SEMBRA MESSA MOLTO MEGLIO DELLA NOSTRA TELECOM...IL SETTORE FA VERAMENTE SCHIFO...DEBITI DA PAURA...
 

ricpast

Sono un tipo serio
Telecom Italia, Murdoch studia ingresso Olimpia con 49% -Foglio

Reuters - 27/07/2006 09:49:32



MILANO, 27 luglio (Reuters) - La News Corp (NWS.N) di Rupert Murdoch sta studiando l'ingresso in Olimpia con il 49% del capitale, con un patto di cinque anni e il meccanismo put e call, già utilizzato con i passati azionisti di Olimpia.

Lo scrive il quotidiano Il Foglio, aggiungendo che l'operazione, per problemi antitrust, comporterebbe per Telecom Italia (TIT.MI) l'obbligo di cessione di La7.

Da settimane il mercato, anche in seguito a indiscrezioni di stampa, specula su un ingresso di Murdoch in Olimpia, holding che detiene la quota di riferimento di Telecom Italia.

Il Foglio non parla di un passaggio intermedio citato da altre indiscrezioni, che sarebbe il conferimento di una quota o del 100% di Sky Italia a Telecom Italia. La società italiana di Mardoch riceverebbe in cambio azioni della stessa Telecom, che le consentirebbero di finanziare l'ingresso in Olimpia.
 

tontolina

Forumer storico
ricpast ha scritto:
Telecom Italia, Murdoch studia ingresso Olimpia con 49% -Foglio

Reuters - 27/07/2006 09:49:32



MILANO, 27 luglio (Reuters) - La News Corp (NWS.N) di Rupert Murdoch sta studiando l'ingresso in Olimpia con il 49% del capitale, con un patto di cinque anni e il meccanismo put e call, già utilizzato con i passati azionisti di Olimpia.

Lo scrive il quotidiano Il Foglio, aggiungendo che l'operazione, per problemi antitrust, comporterebbe per Telecom Italia (TIT.MI) l'obbligo di cessione di La7.

Da settimane il mercato, anche in seguito a indiscrezioni di stampa, specula su un ingresso di Murdoch in Olimpia, holding che detiene la quota di riferimento di Telecom Italia.

Il Foglio non parla di un passaggio intermedio citato da altre indiscrezioni, che sarebbe il conferimento di una quota o del 100% di Sky Italia a Telecom Italia. La società italiana di Mardoch riceverebbe in cambio azioni della stessa Telecom, che le consentirebbero di finanziare l'ingresso in Olimpia.

cioè
Murdoch si libera di Sky Italia restituendola a telecom per svariati miliardi
per cui telecom aumenterà l'indebitamento ulteriormente

con il denaro così liberato entrerà in olimpia salvando Pirelli da un notevole esborso


Direi che la notizia, se vera, è buona forse per pirelli ma MOLTO DELETERIA per Telecom


tieni pure in considerazione che telecom è già presente nel mondo telvisivo e l'antitrust non dovrebbe consentire a questa operazione
 

ricpast

Sono un tipo serio
tontolina ha scritto:
cioè
Murdoch si libera di Sky Italia restituendola a telecom per svariati miliardi
per cui telecom aumenterà l'indebitamento ulteriormente

con il denaro così liberato entrerà in olimpia salvando Pirelli da un notevole esborso


Direi che la notizia, se vera, è buona forse per pirelli ma MOLTO DELETERIA per Telecom


tieni pure in considerazione che telecom è già presente nel mondo telvisivo e l'antitrust non dovrebbe consentire a questa operazione

Infatti.
Io mi sono limitato a riportare il rumor.
A sostegno della tua ipotesi ci sono anche quelli di websim (per quello che può valere... :D)

TELECOM ITALIA Speculazioni accordi con Murdoch


Websim - 27/07/2006 11:05:16



FATTO
Si intensificano le voci di un ingresso del gruppo Murdoch in Telecom Italia (TIT.MI). Secondo la stampa, tra le ipotesi di accordo, che per ora Tronchetti Provera ha dichiarato essere solo di natura commerciale, circola anche la possibilità che Telecom Italia compri Sky Italia. Ricordiamo che per la potenziale Ipo si parlava di una valutazione di circa 5 miliardi eu.

Il ricavato verrebbe poi reinvestito da Newscorp in Olimpia, che comprerebbe implicitamente le azioni Telecom Italia al prezzo di carico di Pirelli & C. di circa 4,2 euro e non ai prezzi di mercato oggi 2,08 euro. Newscorp. arriverebbe così a pesare quasi il 40% in Olimpia. Un eventuale acquisto di Sky potrebbe portare poi alla possibile cessione di TI Media (TME.MI) (TMI.PAR).

EFFETTO
L'accordo, che vedrebbe l'unione di due operatori dominanti nei rispettivi settori, avrebbe natura difensiva per Sky Italia, visto che Telecom vuole lanciare l'IPTV, ma gli obbiettivi sarebbero meno chiari per Telecom Italia.
Cruciale per la realizzazione dell'operazione è comunque la valutazione di Sky Italia, un asset non quotato. Il mercato teme infatti che questo asset venga sopravvalutato con un eventuale danno per gli azionisti di minoranza di Telecom Italia e un rischio per la sostenibilità del dividendo.

Altre indiscrezioni parlano di possibile vendita della rete alla Cassa Depositi e Prestiti per
circa 16 miliardi eu. Sarebbe però il primo caso al mondo di un ex monopolista che dismette la
rete.

Che qualcosa stia bollendo in pentola nei futuri assetti del gruppo TI è verosimile. Ci sembra però azzardato vendere sul mercato azioni, soprattutto le risparmio (TITR.MI) a questi prezzi sulla base di supposizioni tutte da verificare.

www.websim.it
 

ricpast

Sono un tipo serio
Telefonia: dalle trimestrali la conferma del declino

Websim - 27/07/2006 11:18:43



Piovono delusioni sulle tlc. I risultati trimestrali di Telecom Italia (TIT.MI) hanno lasciato l'amaro in bocca: l'attività non cresce e difficilmente saranno raggiunti gli obiettivi previsti dal piano industriale. Con un debito in salita a 41 miliardi di euro (1,5 miliardi in più rispetto a fine marzo), a Rupert Murdoch occorrerebbe stendere un tappeto rosso pur di invogliarlo a portare nuovi mezzi finanziari nelle casse di Olimpia, la holding che, con il 18% del capitale, è l'azionista di riferimento del gruppo tlc. In questo caso comunque, difficilmente potrebbero esserci vantaggi per l'azionista di minoranza di Telecom Italia, anzi, l'ultima ipotesi su cui ragiona il mercato prevede che l'operazione avvenga attraverso la cessione di Sky Italia a Telecom Italia con annessa generosa valutazione della tv satellitare.

I dati del trimestre confermano che l'ex monopolista italiano delle tlc fatica a trovare nuove strade di business per crescere, sia Italia che all'estero (visto il mandato a JP Morgan per cedere la propria partecipazione in Brazil Telecom). Alcuni analisti come per esempio quelli di Ubs, dopo aver visto i numeri, hanno affermato che il raggiungimento degli obiettivi previsti dal pianto triennale al 2008 (+3-4% all'anno sia per il fatturato che per l'Ebitda) sembra essere diventata una missione impossibile. Non è ancora un avvertimento come quello arrivato stamattina da France Telecom ma poco ci manca.
Il taglio alle stime ed alle raccomandazioni da parte dei broker è già incominciato. Per Ubs il titolo è anche caro: "Nonostante i rischi concreti di non arrivare agli obiettivi di utile, Telecom tratta con un premio medio del 5% rispetto ai rivali". La banca d'affari svizzera ha abbassato il l target a 2,3 euro (da 2,4) e confermato il giudizio neutral.

Più decisa Goldman Sachs secondo cui il titolo è da vendere (sell) con un target price a 1,81 euro. A spaventare il broker più che la performance di Tim (migliore comunque rispetto a quella registrata da Vodafone), è stato l'andamento della telefonia fissa, sempre più sotto pressione. "Il gruppo ?è scritto in una nota diffusa ieri- afferma di essere in anticipo sul raggiungimento degli obbiettivi di risparmio dei costi, ma questi miglioramenti non sono ancora visibili nei conti". Due voci fuori dal coro: SocGen che ha alzato il proprio target a 2,75 euro (da 2,00) confermando il proprio giudizio a buy, Abn Amro che invece ha adeguato la propria raccomandazione ai prezzi di Borsa (hold da sell con un target a 2,05 euro).

Ma se Tronchetti Provera piange neppure Fastweb (FWB.MI), principale operatore tlc alternativo a Telecom in Italia. Anche per l'operatore della banda larga, più che i conti o le speranze di arrivare al 2010 a margini di redditività al 50% (dall'attuale 31%), a spingere il titolo sono spesso le speculazioni su soggetti in arrivo disposti non solo a pagare adeguatamente la quota di riferimento (25%) in mano al fondatore Silvio Scaglia, ma per di più a lanciare un'Opa sul flottante (63%). Le voci tornano ciclicamente sul mercato, ma visto il nulla di fatto, è forse meglio tornare a guardare ai fondamentali. Sull'argomento le opinioni sono contrastanti. Il gruppo guidato da Scaglia ha chiuso il trimestre con un fatturato di 289 milioni di euro (+27%), un Ebitda di 93 milioni di euro (+39%) e 80mila nuovi clienti (+43%). Si tratta di dati leggermente inferiori rispetto ai target, peraltro confermati, sull'intero anno (+30% sui ricavi, +40% a livello di Ebitda e raggiungimento della generazione di cassa entro l'anno). "Fastweb ha perso il 26% in quattro mesi sui timori di un rallentamento della crescita ? scrive Morgan Stanley, che ieri ha avviato la copertura del gruppo con una raccomandazione "overweight" e un prezzo obiettivo di 38- su queste valutazioni il titolo offre un profilo di rischio attraente". Fastweb è l'operatore nella banda larga alternativo a Telecom Italia (che ha il 71% del mercato) ed è per il broker il soggetto che gode della migliore posizione per sfruttare il basso tasso di penetrazione di Internet veloce in Italia. Per di più, almeno fino a questo momento, è sempre riuscito ad offrire nuovi e attraenti prodotti per far spendere i propri utenti.
Di opinione opposta Goldman Sachs, che pure ha in mano il 2,9% del capitale del gruppo. La banca d'affari ha rimosso il titolo dalla sua lista di titoli raccomandati a livello europeo ed ha abbassato il giudizio a neutral da buy (target a 35 euro). Nello studio il declassamento è messo in relazione all'andamento deludente della redditività e dei ricavi per utente, oltre che allo slittamento, alla seconda metà del 2007, dei benefici riconducibili ai contratti con Pubblica Amministrazione.

La situazione non è delle migliori per gli operatori telecom neppure in Spagna dove Telefonica Moviles (gruppo Telefonica) ha annunciato di aver chiuso il trimestre con un fatturato di 4,46 miliardi (+9%), un Ebitda di 1, 43 miliardi (+13%) e un utile netto di 599 milioni (+21% grazie tuttavia solo alle minori tasse). Al di là delle percentuali di crescita si tratta di dati abbastanza deludenti soprattutto per quanto riguarda l'Ebitda. "In Spagna ci aspettavamo una forte crescita dell'Ebitda i visto che il corrispondente periodo dello scorso anno era stato il trimestre più debole dell'anno per le forti spese di marketing", afferma un analista che preferisce l'anonimato e che prevede, con l'arrivo degli operatori virtuali, un inasprimento dello scenario competitivo.

Se qualche azione del settore diventa interessante è quasi sempre perché è scesa troppo in precedenza, piuttosto che per altri motivi legati a miglioramenti dell'attività operativa, Se Goldman Sachs innalza di raccomandazione l'inglese Colt Telecom è perché il titolo ha perso il 31% dall'inizio di luglio. Il gruppo inglese ha registrato una brusca frenata nel secondo trimestre dell'anno a causa di una concorrenza sempre più spietata che sta diventando strutturale rispetto al sistema.

A giudizio dei broker, per ora, il solo mercato tlc che, nel trimestre, ha dato segni di ripresa sembra essere quello finlandese. A sottolinearlo è Ubm che ha confermato il proprio giudizio sull'operatore locale Elisa Corporation a buy 2 con un target a 20 euro nonostante il titolo tratti a premio rispetto al settore (a 5,7 volte l'ebitda 2007 rispetto ad una media di 4,9).

www.websim.it
 

tontolina

Forumer storico
qui un'altra ipotesi sempre a danno di telecom italia

http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=396437

DEUTSCHE BANK PROPONE LE NOZZE TRA TELECOM E SKY

di Gaia Giorgio Fedi
La banca tedesca ipotizza l’acquisizione della controllata di Murdoch: «Il deal migliorerebbe l’eps». Azioni Telecom a 4,23 euro. Benefici anche sui multipli per la maggiore esposizione nei media.

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27 Luglio 2006 10:55 MILANO

(WSI) – All’indomani della semestrale Telecom resta al centro dei riflettori. Non certo per i conti ma per i sempre più disparati rumor sulle possibili alleanze con il gruppo Murdoch. Il titolo ha perso ieri un altro 1,33% a 2,07 euro con 183,8 milioni di azioni passate di mano, l’1,37% del capitale, ma nelle sale operative non si fa altro che ipotizzare integrazioni, anche perché circolava un report ad hoc emesso da Deutsche Bank.


Secondo la banca tedesca, Telecom potrebbe acquisire Sky Italia da NewsCorp, pagandola in titoli Telecom di nuova emissione che poi Murdoch conferirebbe in Olimpia. E su un tale scenario, gli analisti di Deutsche si sono spinti a fare alcuni calcoli, eccoli: Olimpia ha in carico azioni Telecom a 4,23 euro e sarebbe dunque plausibile che le nuove azioni venissero valutate in misura analoga (con un rapporto ev/ebitda di 8,3, contro l’attuale multiplo, a prezzi di mercato, di 5,3).

Parallelamente, Sky Italia otterrebbe una valutazione corrispondente a un enterprise value di 5 miliardi per la pay-tv. Telecom - è sempre l’ipotesi Deutsche - dovrebbe varare per un aumento di capitale da 1,18 miliardi di azioni, il 9% dell’attuale capitale. Con il conferimento di questi titoli in Olimpia, il pacchetto di controllo su Telecom salirebbe al 26-27% dall’attuale 18%, mentre la quota di Pirelli nella holding scenderebbe dall’80% (tenuto conto delle quote che rileverà a ottobre da Intesa e Unicredit) ben al di sotto del 50%, i Benetton dal 20 al 12% e NewsCorp di Murdoch avrebbe il 40 per cento.

In questo modo l’eps delle attività italiane salirebbe del 13%, controbilanciando in parte l’effetto della diluizione. Nelle sale operative fanno notare che l’integrazione, con l’ampliamento della quota di business legata al settore media, determinerebbe una valutazione migliore sui multipli. Il fatturato di Sky Italia è di 1,7 miliardi; nel 2005, i ricavi di TiMedia si sono attestati a 179,8 milioni, su un fatturato del gruppo Telecom di 29,9 miliardi.

L’incidenza della attività media sul fatturato di Telecom salirebbe così al 6% dall’attuale 0,6%. Analisi e considerazioni che, tuttavia, non sono né saranno le prime a girare sul mercato. Nella fiera degli scenari si iscrivono, per esempio, altri dossier (in questo caso targati Usa) che suggerirebbero a Telecom la cessione della rete fissa, valutandola 16 miliardi. Proponendo addirittura come possibile acquirente la Cassa depositi e prestiti (Cdp). Una soluzione che riporterebbe la telefonia fissa sotto il cappello dello Stato.


Nel frattempo, non si sono affatto spente le mire di De Agostini per La7, già emerse durante la campagna elettorale. Nelle settimane scorse si sarebbe tenuto un summit familiare in casa De Agostini, a Novara, dove si sarebbe discusso del dossier Gtech-Lottomatica ma soprattutto del possibile terzo polo tv targato De Agostini.

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tontolina

Forumer storico
Tlc/ BT e Sky all'attacco di Telecom Italia
Giovedí 27.07.2006 18:00
Il 2006 per Marco Tronchetti Provera non è stato fino a questo momento particolarmente fortunato. Prima l’uscita improvvisa dell’Hopa di Gnutti dalla cassaforte Olimpia, con relativi problemi finanziari e di riassetto; poi la mancata quotazione di Pirelli Tyre; adesso il titolo che è sotto scacco dopo una trimestrale che tutto sommato non è neanche così brutta come potrebbe fare pensare la reazione del mercato.

Stefano Quintarelli (Aiip) ad Affari: "Temiamo che Telecom possa monopolizzare i contenuti dell'IpTv". E sul futuro delle tlc italiane: "Tronchetti potrebbe cedere Tim e trasformare TI in un mobile virtual operator..." L'intervista

British Telecommunications apre ai download dei film da internet (Segue...)

Elserino Piol (Fedoweb) ad Affari: "Solo Telecom Italia può salvare il mercato delle tlc del nostro Paese..."

Telecom Italia Media/ Accordo con Mediaset per calcio

Il presidente di Telecom Italia già da qualche mese coltiva l’idea di cedere la compagnia telefonica e di tornare a dedicarsi a Pirelli. Le offerte non mancherebbero. È oramai noto a tutti che la News Corporation di Rupert Murdoch miri al 49% di Olimpia, che controlla Telecom. L’interesse del magnate è chiaro: il mercato italiano è tra i più promettenti nello sviluppo della banda larga, attraverso cui oramai si può vedere televisione, film e ascoltare radio. Murdoch troverebbe così un fantastico strumento attraverso cui vendere i programmi di Sky. Il satellite tra digitale terrestre e adsl, avrà sempre più concorrenza.

Ma quella di Murdoch non è l’unica offerta. Anche Mediaset, per lo stesso motivo della News Corporation, è interessata a una partecipazione in Telecom Italia. E qui il problema da finanziario diventa politico. Infatti, l’attuale maggioranza di centro-sinistra vedrebbe come fumo negli occhi l’ingresso dell’azienda di Silvio Berlusconi nel colosso telefonico, che così tra Tv, giornali e banda larga, oltre al digitale terrestre, si verrebbe a trovare un’enorme potenza di fuoco mediatico. Marco Tronchetti Provera lo sa e in cambio di un rifiuto all’offerta di Mediaset, otterrebbe un informale via libera all’accordo con la società straniera guidata da Murdoch.


pagina successiva >>
http://canali.libero.it/affaritaliani//dddddde543.html
 

tontolina

Forumer storico
Benetton vende Autostrade agli spagnoli
e adesso l'amico suo

Tronchetti vuole vendere telecom all'australiano? agli inglesi?


queste privatizzazioni hanno svenduto l'Italia
 

tontolina

Forumer storico
UNA SPIA IN REDAZIONE
Renato Farina

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A LERNER E GIANNINO GIRANO I COGL IONI INTORNO ALLA “FONTE BETULLA”
“PRESO A “L’INFEDELE", CONTRACCAMBIATO DALLA PEGGIORE FORMA D´INFEDELTÀ”
OSCAR: “HO SCRITTO COME SEMPRE COSE CHE SONO PURA “FARINA” DEL MIO SACCO”



1 – GAD LERNER CONTRO L’INFEDELE FARINA
Lettera a “La Repubblica”

Caro Direttore, di ritorno da un viaggio all´estero scopro che i settimanali passaggi di Renato Farina dalla redazione televisiva dell´"Infedele" divenivano oggetto di pseudo-rapporti, suppongo retribuiti, ai suoi superiori del Sismi. Ciò che naturalmente mi sconcerta ed amareggia.
Ferrara & Lerner

Come testimoniato dai titoli di coda della mia trasmissione su "la7", per tre anni Renato Farina ha avuto un rapporto di consulenza retribuita con "l´Infedele", contraccambiato a quanto pare dalla peggiore forma d´infedeltà. Ritenevo infatti che la dinamica di una serata d´approfondimento implicasse anche in fase preparatoria, dentro alla redazione, il confronto con idee diverse e lontane dalle mie. Per me Farina era il giornalista ciellino di talento conosciuto più di vent´anni fa, e niente più. Gioviale, proteso alle frequentazioni trasversali, pasticcione piuttosto che furbo.

Invece avevo la spia in redazione. Ne sono doppiamente deluso non solo per la fiducia mal riposta, ma perché lo consideravo un amico. A tal punto che quando risultò indagato ai primi di luglio, convinto fosse caduto in una trappola per bulimia e ingenuità, gli feci una telefonata affettuosa che lui si premurò di rendere pubblica. Solo in seguito venne fuori che era l´agente Betulla e che rendeva al Sismi bassi servizi non certo contro il terrorismo internazionale ma contro magistrati, politici e giornalisti.
Gad con un'amica

Dubito che i colloqui con me possano avere fornito a Farina informazioni di alcuna rilevanza. Di certo non corrisponde al vero che io gli abbia riferito chissà quale manovra di "Repubblica" per "far fuori Tronchetti Provera e tutti i suoi nemici". Una fesseria, come appare del tutto evidente, inventata di sana pianta. Lo stravolgimento di una normale conversazione fra colleghi (così allora io la consideravo) adoperata a fini di millantato credito.

Neppure varrebbe la pena di precisarlo se non fosse emersa nel frattempo la manovra, questa sì spregiudicata e illegale, cui i giornalisti di "Repubblica" sono stati sottoposti a seguito delle deviazioni via via denunciate da questo giornale all´opinione pubblica.
Gad Lerner
Oscar Giannino

2 – OSCAR GIANNINO: HO SCRITTO COME SEMPRE COSE CHE SONO PURA “FARINA” DEL MIO SACCO
Lettera di Oscar Giannino a “Libero”

Caro direttore,
ieri mi sono ritrovato sul Corriere della sera, citato in un’intercettazione del vicedirettore di Libero, Renato Farina. Secondo il testo riportato dal quotidiano, il 3 giugno si avvisava il Sismi di un articolo preconcordato a mia firma che sarebbe uscito l’indomani, dal titolo “se Repubblica attacca Telecom”. Penso sia necessaria una secca chiarificazione, vista la natura “scivolosa” della faccenda.

Non entro nel merito della piena libertà di ciascuno che lavori alla confezione di un giornale, di anticipare a chicchessia per propri fini che cosa pubblichi l’indomani. Una cosa è certa, però, per quel che mi riguarda: e a prova di pubblicazione di qualunque intercettazione o di qualunque altra fonte di prova. A Libero – giornale al quale collaboro volontariamente e senza alcun obbligo formale, per la stima che ti porto da sempre, caro direttore – come sul giornale di cui sono vicedirettore, Finanza&Mercati, come sugli altri sui quali scrivo, mai una volta nella vita ho preconcordato articoli e ho offerto opinioni per fini che fossero estranei alla pura informazione e alle mie personalisisme opinioni. Tanto meno per servire il Sismi o altri corpi dello Stato.

La credibilità è tutto, quando si vuol avere una lingua tagliente e puntuta come capita talora a me. E quando la si vuole usare in argomenti scottanti come quelli che riguardano la vita di grande imprese, o la lotta tra corpi dello Stato a proposito di come affrontare il terrorismo. Ogni tanto infatti a direttori ed editori girano le scatole, di fronte alle proteste, ed è anche per questo che ho cambiato giornali con una certa frequenza.

Io la mia credibilità l’ho sempre difesa magari criticando anche aspramente Telecom, sugli andamenti economici come sulle opacità di fronte alle inquietanti vicende interne di intercettazioni in conto proprio o per conto terzi, ma scrivendo come sempre cose che sono pura “farina” del mio sacco, se mi passi la punta d’ironia.

Posso scrivere magari anche cose che taluni giudicano corbellerie, interpretando i bilanci o se faccio accostamenti diretti tra Tavaroli e il vertice di Telecom, ma si tratta in ogni caso solo di mie opinioni, non certo di veline preconcordate. Mi secca particolarmente, anzi mi girano i coglioni – se mi passi l’espressione - che d’ora in poi se critico Telecom o chiunque altro, o se scrivo che in nessun altro Paese occidentale interessato da operazioni come Abu Omar i conti si lasciano fare alla magistratura ordinaria, qualcuno possa pensare che lo faccio al servizio di parti interessate e protagoniste delle vicende in questione. Mai nella vita.

Ieri, mi sono fatto una risata. Non credo affatto che i giornalisti difendano la propria credibilità nei tribunali ma solo con il proprio mestiere, dunque non ci penso neanche a querelare nessuno. Ma siccome bisogna comunque guardarsi da chi parla a sproposito – caro Farina, fatti un esame di coscienza - e da chi diffama, ti chiedo, caro direttore, di pubblicare questa mia. Perché a me comunque le palle girano. Con l’amicizia di sempre, per te e voi tutti di Libero.
Oscar Giannino
Vicedirettore Finanza&mercati


Dagospia 30 Luglio 2006
http://213.215.144.81/public_html/esclusivo.html
 

tontolina

Forumer storico
Anche in America i telefonici non se la passano bene

Giù in avvio Wall Street, crolla Sprint Nextel

03/08/2006 15.40



Avvio di seduta negativo per la Borsa americana, dopo la statistica sui sussidi settimanali di disoccupazione, aumentati di 14 mila unità, a quota 315 mila, oltre le previsioni di un aumento a 310 mila unità, e in attesa per le 16.00 in Italia dell'andamento dell'indice Ism per i servizi, stimato a luglio in leggera contrazione a 56,8 dal 57 precedente, e degli ordini alle fabbriche, attesi in crescita dell'1,8% a giugno.

Questa sfilza di dati congiunturali dovrebbe fornire ulteriori indicazioni circa la possibilità di un'interruzione dei rialzi dei tassi d'interesse da parte della Fed anche se oggi sia la BoE sia la Bce hanno alzato di un quarto di punto il costo del denaro. Il Dow Jones cede lo 0,39% a 11.156 punti, il Nasdaq a sua volta è in ribasso dello 0,84% a 2.061, mentre l'S&P 500 perde lo 0,33% a quota 1.274.

Ieri la Borsa statunitense ha chiuso moderatamente positiva, sostenuta dai dati incoraggianti venuti da alcune trimestrali societarie, come quelle di Time Warner (ora +0,12% a 16,69 dollari) e di Procter & Gamble (+0,07% a 58,33 dollari). Oggi però Tyco International (-1,52% a 25,96 dollari) ha mostrato utili in calo nel terzo trimestre fiscale dell'anno, 868 milioni di dollari, 42 centesimi ad azione, in flessione del 27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L'Eps operativo si è attestato a 43 centesimi, al di sotto delle attese degli analisti pari a 48 centesimi. In crescita invece il fatturato, salito del 5% a 10,5 miliardi di dollari. Ma per il quarto trimestre Tyco prevede di registrare un Eps operativo di 47-49 centesimi, ancora al di sotto delle stime degli operatori.

Notizie negative anche da Revlon (+4,04% a 1,03 dollari) che ha allargato la perdita nel secondo trimestre, ma il mercato la sta premiando ugualmente. Il colosso dei cosmetici ha infatti archiviato un passivo netto di 87 milioni di dollari, pari a 21 centesimi ad azione, a fronte dei 36 milioni, o 10 centesimi ad azione, dello stesso periodo dello scorso anno. Il fatturato, anche in questo caso, è invece salito dell'1% a 321 milioni di dollari.

Questo dati però hanno battuto le attese degli analisti, che si fermavano a un rosso per azione di 23 centesimi, su ricavi di 318,2 milioni. Crolla poi Sprint Nextel, che sta lasciando sul terreno il 12,82% a 17,55 dollari, dopo che il gruppo delle tlc ha deluso le attese degli analisti con i dati di secondo trimestre. Il risultato netto è stato di 12 centesimi ad azione, a fronte dei 40 centesimi dello stesso periodo del 2005.

Gli utili operativi sono invece scesi da 22 a 10 centesimi ad azione, mentre l'Eps pro forma è salito da 30 a 32 centesimi. Il dato si è tuttavia attestato al di sotto delle attese degli esperti di 34 centesimi. Il fatturato è salito del 76%, passando da 5,68 a 10,01 miliardi di dollari. Sprint Nextel ha inoltre annunciato un nuovo programma di buyback da oltre 6 miliardi di dollari e ha fatto sapere che nell'intero 2006 stima di effettuare investimenti da 7-7,1 miliardi.

Sempre nel 2006, il gruppo dovrebbe registrare altri 600 milioni di dollari di costi legati al processo di integrazione tra Sprint e Nextel. Sono cresciuti invece del 16% gli utili di Starbucks nel terzo trimestre, ma il titolo sta scivolando comunque del 12,97% a 28,98 dollari dopo che le vendite a luglio sono aumentate del 4%, contro il +7% atteso dal mercato.

La catena delle caffetterie ha archiviato il periodo con utili di 145 milioni di dollari, pari a 18 centesimi ad azione, a fronte dei 125,5 milioni, o 16 centesimi ad azione, dello stesso periodo dello scorso anno, mentre gli analisti si attendevano un Eps di 17 centesimi. Il fatturato è cresciuto del 23% a 1,96 miliardi di dollari.

In forte calo anche Medtronic (-10,86% a 45,4 dollari), produttore di dispositivi elettronici per la regolarizzazione del battito cardiaco, in quanto, in base ai risultati preliminari relativi all'andamento del primo trimestre fiscale rilasciati dall'azienda, l'utile dovrebbe oscillare fra 53 e 55 centesimi per azione, al di sotto delle stime del sondaggio di Thomson Financial. Unica nota fuori dal coro Warner Music Group (+3,73% a 24,2 dollari) che è riuscita a ridurre le perdite di bilancio.

Il gruppo discografico statunitense ha registrato una perdita di 14 milioni di dollari, pari a 10 centesimi ad azione, a fronte del rosso di 179 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Il dato ha battuto le attese del mercato che si aspettava una perdita di 19 centesimi ad azione. In crescita anche il fatturato che è salito dell'11% a 822 milioni di dollari.

Si muovono deboli invece Texas Instruments (-0,31% a 29,35 dollari) e Intel (-0,51% a 17,4 dollari), nonostante le vendite mondiali di semiconduttori nel trimestre a giugno siano arrivate a 58,9 miliardi, in calo dello 0,3% dal primo trimestre ma in rialzo del 9,4% sul dato dello stesso periodo 2005. Nel solo mese di giugno il dato si è attestato a 19,6 miliardi, in salita del 9%.

Il fatturato è stato sostenuto dal boom dei telefoni cellulari che non ha ancora mostrato segnali di rallentamento. Secondo le stime della Sia (Semiconductor Industry Association), la domanda per i telefonini è stata di 235 milioni di unità e dovrebbe raggiungere circa il miliardo di pezzi a fine anno. Le vendite unitarie di Pc hanno poi subito un incremento del 10%.

Sale, anche se di poco, Amd (+0,10% a 19,62 dollari) sulle parole di Henri Richard, il responsabile delle vendite del gruppo, che ha dichiarato che nel terzo trimestre si dovrebbe assistere a una stabilizzazione dei prezzo dei processori per pc, dopo il forte calo dei due trimestri precedenti seguito all'acuirsi della competizione con Intel.

Richard ha aggiunto che Amd potrebbe raggiungere prima del 2008 una quota di mercato del 30%, grazie alla recente acquisizione di Ati. Attualmente Amd controlla il 26% del mercato dei processori per server, il 25% dei desktop e circa il 13% dei notebook. Riflettori infine su Ibm (+0,08% a 76,38 dollari) che ha raggiunto un accordo per l'acquisizione di Mro Software per circa 740 milioni di dollari. In particolare, Ibm pagherà 25,80 dollari per ogni azione Mro.

Antonella Marseglia
 

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