Anche in America i telefonici non se la passano bene
Giù in avvio Wall Street, crolla Sprint Nextel
03/08/2006 15.40
Avvio di seduta negativo per la Borsa americana, dopo la statistica sui sussidi settimanali di disoccupazione, aumentati di 14 mila unità, a quota 315 mila, oltre le previsioni di un aumento a 310 mila unità, e in attesa per le 16.00 in Italia dell'andamento dell'indice Ism per i servizi, stimato a luglio in leggera contrazione a 56,8 dal 57 precedente, e degli ordini alle fabbriche, attesi in crescita dell'1,8% a giugno.
Questa sfilza di dati congiunturali dovrebbe fornire ulteriori indicazioni circa la possibilità di un'interruzione dei rialzi dei tassi d'interesse da parte della Fed anche se oggi sia la BoE sia la Bce hanno alzato di un quarto di punto il costo del denaro. Il Dow Jones cede lo 0,39% a 11.156 punti, il Nasdaq a sua volta è in ribasso dello 0,84% a 2.061, mentre l'S&P 500 perde lo 0,33% a quota 1.274.
Ieri la Borsa statunitense ha chiuso moderatamente positiva, sostenuta dai dati incoraggianti venuti da alcune trimestrali societarie, come quelle di Time Warner (ora +0,12% a 16,69 dollari) e di Procter & Gamble (+0,07% a 58,33 dollari). Oggi però Tyco International (-1,52% a 25,96 dollari) ha mostrato utili in calo nel terzo trimestre fiscale dell'anno, 868 milioni di dollari, 42 centesimi ad azione, in flessione del 27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L'Eps operativo si è attestato a 43 centesimi, al di sotto delle attese degli analisti pari a 48 centesimi. In crescita invece il fatturato, salito del 5% a 10,5 miliardi di dollari. Ma per il quarto trimestre Tyco prevede di registrare un Eps operativo di 47-49 centesimi, ancora al di sotto delle stime degli operatori.
Notizie negative anche da Revlon (+4,04% a 1,03 dollari) che ha allargato la perdita nel secondo trimestre, ma il mercato la sta premiando ugualmente. Il colosso dei cosmetici ha infatti archiviato un passivo netto di 87 milioni di dollari, pari a 21 centesimi ad azione, a fronte dei 36 milioni, o 10 centesimi ad azione, dello stesso periodo dello scorso anno. Il fatturato, anche in questo caso, è invece salito dell'1% a 321 milioni di dollari.
Questo dati però hanno battuto le attese degli analisti, che si fermavano a un rosso per azione di 23 centesimi, su ricavi di 318,2 milioni. Crolla poi Sprint Nextel, che sta lasciando sul terreno il 12,82% a 17,55 dollari, dopo che il gruppo delle tlc ha deluso le attese degli analisti con i dati di secondo trimestre. Il risultato netto è stato di 12 centesimi ad azione, a fronte dei 40 centesimi dello stesso periodo del 2005.
Gli utili operativi sono invece scesi da 22 a 10 centesimi ad azione, mentre l'Eps pro forma è salito da 30 a 32 centesimi. Il dato si è tuttavia attestato al di sotto delle attese degli esperti di 34 centesimi. Il fatturato è salito del 76%, passando da 5,68 a 10,01 miliardi di dollari. Sprint Nextel ha inoltre annunciato un nuovo programma di buyback da oltre 6 miliardi di dollari e ha fatto sapere che nell'intero 2006 stima di effettuare investimenti da 7-7,1 miliardi.
Sempre nel 2006, il gruppo dovrebbe registrare altri 600 milioni di dollari di costi legati al processo di integrazione tra Sprint e Nextel. Sono cresciuti invece del 16% gli utili di Starbucks nel terzo trimestre, ma il titolo sta scivolando comunque del 12,97% a 28,98 dollari dopo che le vendite a luglio sono aumentate del 4%, contro il +7% atteso dal mercato.
La catena delle caffetterie ha archiviato il periodo con utili di 145 milioni di dollari, pari a 18 centesimi ad azione, a fronte dei 125,5 milioni, o 16 centesimi ad azione, dello stesso periodo dello scorso anno, mentre gli analisti si attendevano un Eps di 17 centesimi. Il fatturato è cresciuto del 23% a 1,96 miliardi di dollari.
In forte calo anche Medtronic (-10,86% a 45,4 dollari), produttore di dispositivi elettronici per la regolarizzazione del battito cardiaco, in quanto, in base ai risultati preliminari relativi all'andamento del primo trimestre fiscale rilasciati dall'azienda, l'utile dovrebbe oscillare fra 53 e 55 centesimi per azione, al di sotto delle stime del sondaggio di Thomson Financial. Unica nota fuori dal coro Warner Music Group (+3,73% a 24,2 dollari) che è riuscita a ridurre le perdite di bilancio.
Il gruppo discografico statunitense ha registrato una perdita di 14 milioni di dollari, pari a 10 centesimi ad azione, a fronte del rosso di 179 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Il dato ha battuto le attese del mercato che si aspettava una perdita di 19 centesimi ad azione. In crescita anche il fatturato che è salito dell'11% a 822 milioni di dollari.
Si muovono deboli invece Texas Instruments (-0,31% a 29,35 dollari) e Intel (-0,51% a 17,4 dollari), nonostante le vendite mondiali di semiconduttori nel trimestre a giugno siano arrivate a 58,9 miliardi, in calo dello 0,3% dal primo trimestre ma in rialzo del 9,4% sul dato dello stesso periodo 2005. Nel solo mese di giugno il dato si è attestato a 19,6 miliardi, in salita del 9%.
Il fatturato è stato sostenuto dal boom dei telefoni cellulari che non ha ancora mostrato segnali di rallentamento. Secondo le stime della Sia (Semiconductor Industry Association), la domanda per i telefonini è stata di 235 milioni di unità e dovrebbe raggiungere circa il miliardo di pezzi a fine anno. Le vendite unitarie di Pc hanno poi subito un incremento del 10%.
Sale, anche se di poco, Amd (+0,10% a 19,62 dollari) sulle parole di Henri Richard, il responsabile delle vendite del gruppo, che ha dichiarato che nel terzo trimestre si dovrebbe assistere a una stabilizzazione dei prezzo dei processori per pc, dopo il forte calo dei due trimestri precedenti seguito all'acuirsi della competizione con Intel.
Richard ha aggiunto che Amd potrebbe raggiungere prima del 2008 una quota di mercato del 30%, grazie alla recente acquisizione di Ati. Attualmente Amd controlla il 26% del mercato dei processori per server, il 25% dei desktop e circa il 13% dei notebook. Riflettori infine su Ibm (+0,08% a 76,38 dollari) che ha raggiunto un accordo per l'acquisizione di Mro Software per circa 740 milioni di dollari. In particolare, Ibm pagherà 25,80 dollari per ogni azione Mro.
Antonella Marseglia