Cina: borsa Shanghai in caduta libera, si teme sia solo l'inizio - FOCUS
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 08 lug - Mentre gli occhi dell'occidente sono tutti concentrati da giorni sulla Grecia, a oriente si sta aprendo, anzi si e' gia' aperto, un fronte di crisi che promette di pesare in maniera ancora piu' grave sull'andamento dei mercati finanziari nei prossimi mesi. L'epicentro di questa crisi e' la borsa di Shanghai che oggi ha perso il 5,9% chiudendo a 3507 punti e che dal picco di questa fase congiunturale toccato il 12 giugno scorso ha ceduto oltre il 35% del proprio valore. Numeri da capogiro ma che vanno contestualizzati con quelli ancora piu' incredibili registrati nel corso dell'ultimo anno, quando il mercato azionario di Shanghai ha guadagnato circa il 150%. La ragione di questo andamento irrazionale, spiegano gli esperti, e' da ricercare nelle politiche del governo che allo scopo di centrare l'obiettivo di crescita dell'economia del 7% annuo hanno incentivato i cittadini a investire nei mercati azionari ora che il settore immobiliare, dopo anni di crescita bulimica, e' al limite della saturazione. Per consentire il massimo flusso possibile di liquidita' verso la borsa, le autorita' cinesi hanno persino permesso ai privati di impegnare la propria casa come collaterale. Il problema e' che l'enorme massa di liquidita' ha alimentato la speculazione che cosi' come ha portato in rialzo rapidamente i titoli, ora li sta portando altrettanto fragorosamente al ribasso nonostante le varie misure adottate dalle autorita' per cercare di frenare la fuga degli investitori, fra cui solo nella giornata di oggi la sospensione delle contrattazioni su 1.476 stock, oltre il 50% di quelli quotati nel paese. Secondo alcuni osservatori, il trend e' accentuato dalla scarsa abitudine dei risparmiatori a gestire gli andamenti dei mercati: in sostanza si gettano come uno sciame a comprare i titoli che gia' stanno salendo molto, senza alcuna considerazione per la loro valutazione, e come uno sciame si muovono poi quando si tratta di vendere le azioni, il che fa scattare i "margin call" per chi ha comprato per cifre superiori ai loro saldi e questo scatena il noto ciclo vizioso. Alla luce di quella che gia' ora e' la peggiore correzione dal 1992, alcuni analisti ritengono che la borsa di Shanghai sia ormai entrata in un mercato dell'orso destinato a durare anni. In un mercato secolare dell'orso, si fa notare, le fasi di rally sono di breve durata e non portano mai a superare i massimi precedenti. In effetti il massimo di 5000 punti toccato a giugno era comunque ben lontano dal massimo di 6000 punti toccato nell'ottobre del 2007 e questo lascia ritenere che il mercato dell'orso sarebbe iniziato da tempo senza l'intervento massiccio del governo, anche con pesanti acquisti diretti. Altri, come Goldman Sachs, rimangono invece ottimisti: Secondo Kinger Lau, strategist di Goldman presso la sede di Hong Kong, "non siamo ancora in una bolla e il governo cinese ha molti strumenti a sua disposizione per sostenere il mercato". "Noi - ha detto - rimaniamo positivi". Intanto 28 aziende che avevano completato il processo di registrazione per lanciare un Ipo hanno deciso di rimettere i piani nei cassetti quantomeno per un po' di tempo in attesa di capire se sui mercati tornera' la calma o la speculazione continuera' a dominare facendo del 2015, come predicono gia' alcuni, il 1929 cinese.
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(RADIOCOR) 08-07-15
P.S.
Impegnare la casa come collaterale. Cinesi idioti o criminali ?