Grifo104
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Crisi, nel 2014 si arresta il calo della spesa delle famiglie
Dopo due anni di calo, nel 2014 la spesa media mensile per famiglia in valori correnti è rimasta sostanzialmente stabile e pari a 2.488,50 euro (+0,7% rispetto al 2013). Lo ha comunicato oggi l'Istat.Il livello di spesa alimentare è rimastato lo scorso anno complessivamente stabile (in media 436,06 euro al mese). L'ufficio di statistica osserva che dopo tre anni di crescita, è sceso il numero di famiglie che riducono la quantità o la qualità dei prodotti alimentari acquistati (dal 62% al 59%), soprattutto nel Centro-Nord.
È rimasta sostanzialmente stabile anche la spesa per beni e servizi non alimentari (2.052,44 euro in media al mese).
Continuano a sussistere le tradizionali differenze territoriali nelle spese medie delle famiglie tra Centro-Nord e Mezzogiorno, con valori massimi osservati in Trentino-Alto Adige (3.073,54 euro) e in Emilia-Romagna (2.883,27 euro) e valori minimi per la Calabria (1.757,82 euro) e la Sicilia (1.778,86 euro). L'Istat indica che si tratta di una differenza tra i valori medi che assume un massimo pari a 74,8%.
Redazione Borsainside
Dopo due anni di calo, nel 2014 la spesa media mensile per famiglia in valori correnti è rimasta sostanzialmente stabile e pari a 2.488,50 euro (+0,7% rispetto al 2013). Lo ha comunicato oggi l'Istat.Il livello di spesa alimentare è rimastato lo scorso anno complessivamente stabile (in media 436,06 euro al mese). L'ufficio di statistica osserva che dopo tre anni di crescita, è sceso il numero di famiglie che riducono la quantità o la qualità dei prodotti alimentari acquistati (dal 62% al 59%), soprattutto nel Centro-Nord.
È rimasta sostanzialmente stabile anche la spesa per beni e servizi non alimentari (2.052,44 euro in media al mese).
Continuano a sussistere le tradizionali differenze territoriali nelle spese medie delle famiglie tra Centro-Nord e Mezzogiorno, con valori massimi osservati in Trentino-Alto Adige (3.073,54 euro) e in Emilia-Romagna (2.883,27 euro) e valori minimi per la Calabria (1.757,82 euro) e la Sicilia (1.778,86 euro). L'Istat indica che si tratta di una differenza tra i valori medi che assume un massimo pari a 74,8%.
Redazione Borsainside