Mi permetto di intervenire in questo thread che ritengo validissimo, per la continuità e puntualità delle informazioni , nonchè per un maggior equilibrio delle valutazioni rispetto alla quasi totalità di blog e vari … , per provare a bilanciare quell’area di negatività che comunque anche qui aleggia sempre …
Ogni dato vedo che viene vivisezionato in funzione di un possibile aumento dei tassi Usa, con la logica del mezzovuotista, ovvero colui che sempre vede il bicchiere mezzo vuoto ….. facendo venire a mancare così l’obbiettività di giudizio ( dal mio punto di vista ), che non porta lontano…. Il rialzo dei tassi ormai è un anno che deve accadere … ieri oggi domani dopodomani la prossima settimana o mese … ma il tempo passa e di rialzo nemmeno l’ombra, …. I fatti dicono che nell’ultima riunione del Fomc i membri votanti hanno votato “all’unanimità” la non variazione dei tassi attuali, ed è la cosa che conta ! Nel precedente Fomc invece avevano abbassato le stime di crescita ed in modo pesante ( 0,5 sulla parte bassa della forchetta e 0,7 sulla parte alta ), non sembra emergere quindi dalla visione della Fed quell’economia scoppiettante che ben sopporterebbe il rialzo seppur graduale dei tassi …. senza considerare che da sempre la Fed sbaglia le previsioni di crescita in eccesso …… Sempre rimanendo aggrappato ai dati, strano, ma i T bond non la pensano come voi .. perché i prezzi sono saliti e i rendimenti sono tornati al 2,20 ( dal 2,50 circa di inizio luglio ) che non vedevano da giugno ( il Tnote10y ) e al 2,92 ( il T-bond 30Y ) … e non mi sembra l’atteggiamento di chi vede come imminente il rialzo ….. L’ultimo dato sulla variazione dei salari, la più contenuta da una vita, non vedo come possa essere vista come un preludio all’inflazione, e dobbiamo aggiungere che sono in presenza del più basso tasso di partecipazione alla forza lavoro dal 1.977 unito all’esplosione dei lavori a tempo parziale a scapito di quelli a tempo pieno.
E poi una modesta considerazione … 1 punto di interesse dei fed fund vista la bassa duration del debito americano ( sotto 4 ) corrisponde a circa 160 miliardi di maggiori oneri finanziari ( e Madame Yella lo sa .. ) che andrebbero a gravare sul bilancio Usa, ed allora l’uomo nero avrebbe due sole opzioni : aumentare le tasse o tagliare la spesa, ma entrambe porterebbero ad una rapida decelerazione della crescita che probabilmente sfocerebbe in recessione .. con conseguente ritorno sui propri passi … Quindi a settembre difficile molto difficile un rialzo , a dicembre invece, non tanto perché si intravedano i segnali di inflazione o di crescita galoppante, ma più per salvare la sua credibilità, la Fed potrebbe alzare di uno 0,25 che poi però non dovrebbe portare oltre ……
L’altro tema su cui volevo spendere due parole contrarian al sentir comune sull’’azionario italiano, che la maggior parte di blog vede come caro e prossimo al capitombolo …. Intanto le semestrali uscite fino ad ora con le dovute eccezioni mostrano tendenzialmente profitti in buona crescita , che uniti allo storicamente bassissimo livello di Cape Shiller , fanno del nostro paese uno dei più convenienti del pianeta … ( al contrario gli Usa lo hanno fra i più cari in assoluto ). Altro elemento statistico che mostra una netta convenienza dell’equity italiano rispetto ai mercati più importanti del globo è il rapporto capitalizzazione pil ancora inferiore al 30% contro mercati che invece superano il 100% … ( anche se in Italia le Pmi contano parecchio sulla crescita .). Detto questo rispondo sul piano statistico a chi chiedeva … almeno per quelle statistiche che ho fatto io. Nel secondo semestre ( inteso 30 giugno – 31 dicembre ) solo 4 volte il Comit ha realizzato una variazione superiore al 20% , però c’è da tenere presente che potrebbe aver superato in altre occasioni il 20% e poi essere tornato indietro per la chiusura d’anno .
Per il resto un’altra interessante statistica la ho fatta tenendo conto delle oscillazioni che il nostro mercato ha durante tutto l’anno, calcolata ovviamente “ex post”, quindi al 31 dicembre una volta conosciuti i minimi e i massimi dell’anno. Ebbene la variazione media calcolata sui minimi è del 47,7%, e francamente prima di farla, non avrei detto …. Ad oggi il minimo per l’indice Comit è stato battuto il 7 gennaio a 990,6 ( Fib 17.995 ) e il max il 15 apr a 1327,45 ( il Fib invece il 20 lug a 24.175 ). Se ne deduce che se il minimo rimane inalterato mediamente il Comit dovrebbe spingersi almeno fino a 1463 dagli attuali 1.295 ( per il Fib ( 26.570 ). Se invece come le tonnellate di gufi pensano si dovesse scendere, allora dovremmo andare almeno a 898 ( più o meno il top del 1986 ) , per il Fib invece sotto i 16.400 punti …. sempre per rispettare la statistica. Almeno fino ad ora solo 15 anni su 43 ha oscillato meno del 2015, nonostante la presunta volatilità di cui si parla …….
Altro aspetto interessante di questa statistica è che quando l’anno si chiude con il segno più , nella metà dei casi il top vien battuto nell’ultimo trimestre, e in apparenza sembriamo trovarci proprio in uno di quei casi ….
Francamente con le semestrali che sono uscite, anche se all’appello mancano ancora le banche, fatta eccezione per i dati eccellenti di ISP già usciti, con l’irripetibilità di cambio compresso, livello dei tassi ben sotto il costo medio del debito e prezzo delle commodities giù per i coppi, non riesco proprio a pensare che il nostro indice possa crollare, correggere si ma crollare proprio no, anche se purtroppo in passato se ne sono viste di tutti i colori ….. Quando tutte queste cosine positive non c’erano a metà 2014 il nostro indice era agli stessi livelli di oggi …… come ha detto Smarmella scusate l’eccessiva lungaggine ….