Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
La crisi delle materie prime travolge i trasporti marittimi

di Sissi Bellomo 21 novembre 2015







Minerarie e armatori condividono la stessa crisi. L’indice Baltic Dry, riferito ai noli marittimi per carichi secchi, come minerale di ferro e carbone, è ai minimi storici, dopo essere crollato di oltre il 60% negli ultimi dodici mesi e del 95% rispetto al picco del 2008. Colpa della Cina che non importa più come un tempo, spiegano gli esperti, ma anche del numero eccessivo di navi in circolazione, problema che in fondo è a sua volta legato indirettamente alla Cina. Era infatti stato il suo appetito di materie prime, apparentemente insaziabile, a indurre all’errore strategico di ampliare a dismisura le flotte.
Lo stesso errore l’hanno commesso le società estrattive, investendo - molto spesso a leva - decine di miliardi di dollari per acquistare asset ed espandere miniere che oggi non servono più, se non ad alimentare un surplus di offerta micidiale per le quotazioni di metalli e minerali.

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L’economia cinese sta crescendo al ritmo del 6,9%, il più basso da sei anni, e il modello di sviluppo appare sempre meno “commodity intensive”. In generale il commercio mondiale - che avviene per oltre il 90% via mare - non se la passa bene: nei giorni scorsi l’Ocse ha segnalato che per quest’anno prevede una crescita di appena il 2%, un fatto «profondamente preoccupante», ha spiegato la capoeconomista Catherine Mann, perché un incremento così basso si è visto solo 5 volte negli ultimi cinquant’anni e sempre in coincidenza con recessioni globali (nel 1975, nel 1982-83, nel 2001 e nel 2009).
Il Baltic Dry Index, che esiste dal 1985, è sceso per il ventunesimo giorno consecutivo e per la prima volta nella storia ha sfondato al ribasso la soglia di 500 punti. Un tempo era considerato un buon anticipatore dello stato di salute dell’economia mondiale, anche se negli ultimi anni è diventato indicativo soprattutto della domanda cinese. Nel 2008, al culmine del rally delle materie prime, era arrivato fino al record di 11.783 punti.
Agli attuali livelli gli armatori faticano ad arrivare al breakeven per il trasporto di carichi secchi, anche se il crollo del petrolio ha consentito forti risparmi sui combustibili. I noli per le capesize, navi di grandi dimensioni, capaci di trasportare carichi di 150mila tonnellate, sono intorno a 4mila $ al giorno a fronte di costi operativi di circa 7.500 $.
La situazione è paradossalmente opposta nei trasporti marittimi di petrolio e carburanti: l’eccesso di offerta e la competizione tra gli esportatori hanno spinto in questo caso a movimentare volumi elevati e i noli per le grandi petroliere hanno addirittura superato 100mila $ al giorno in ottobre, ai massimi dal 2008 (oggi sono intorno a 70mila dollari).





P.S.
Stamane queste considerazioni hanno portato tanto trambusto nel mondo delle commodities. Sembra ora si stia acquietando.

ma quale crisi Grifo?

è la RIPRESA !
 


Alla luce di quanto si apprende dall'articolo, e' molto probabile che Draghi ... anziche' aumentare la dose del Qe (mossa a mio avviso inutile se si vuol intervenire a beneficio dell'economia reale e non per gonfiare le bolle finanziarie), cerchera' in maniera prioritaria di sbloccare i fondi giacenti presso i conti Bce delle banche europee abbassando ulteriormente i tassi di deposito e costringendo gli istituti ad impiegarli ... mettendoli in circolo nell'economia reale. Molto probabile invece che allunghi i tempi sforando il termine di settembre 2016. Per quanto riguarda l'indebolimento dell'euro quest'ultimo target sara' raggiunto tramite il rialzo dei tassi Usa che rafforzera' automaticamente il dollaro. Come sempre ... parere personale.
 
Banche, via libera a salvataggio istituti in crisi, nessun supporto pubblico

Il governo italiano ha dato oggi il via libera al salvataggio delle quattro banche in crisi: Cassa di risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti. “Il provvedimento consente di dare continuità all’attività creditizia – e ai rapporti di lavoro – tutelando pienamente i correntisti”, si legge in una nota.
Palazzo Chigi sottolinea che il decreto legge non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione. “Inoltre, in piena conformità con quanto previsto dal d.lgs. 180/2015, i provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail-in”.


Redazione Borsainside



Decreto salva banche: da Intesa Sanpaolo 1,71 miliardi di euro per salvataggio Banca Marche, Carife, Etruria e Carichieti

Oggi, 09:34
di Riccardo Designori

Intesa Sanpaolo ha reso noto l’esborso pro-quota previsto per il gruppo dal processo di risoluzione di Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara.

Il salvataggio degli istituti di credito previsto dal decreto salva banche approvato ieri dal Consiglio dei Ministri porterà a un esborso complessivo di 1,71 miliardi di euro per il gruppo Intesa Sanpaolo.

Intesa Sanpaolo dovrà infatti erogare un finanziamento a favore del Fondo di risoluzione per circa 780 milioni di euro, corrispondente alla quota di pertinenza del finanziamento complessivo da 2,35 miliardi di euro.

Il prestito verrà rimborsato nel corso del mese di dicembre 2015 con i contributi che saranno stati versati al Fondo dal sistema bancario italiano.

All’esborso per il finanziamento al Fondo di risoluzione si somma l’erogazione di un finanziamento a favore del Fondo per circa 550 milioni di euro, corrispondente alla quota di pertinenza di un finanziamento complessivo di 1.650 milioni di euro.

Il finanziamento sarà a breve termine, ossia con una scadenza pari a 18 mesi meno un giorno, a fronte del quale la Cassa Depositi e Prestiti ha assunto un impegno di sostegno finanziario in caso di incapienza del Fondo alla data di scadenza del finanziamento.

Ammontano invece a circa 380 milioni di euro gli oneri connessi al versamento del contributo straordinario al Fondo, oneri che verranno registrati nel conto economico del quarto trimestre 2015 in aggiunta ai circa 95 milioni relativi al contributo ordinario per il 2015 già spesati nel primo semestre dell’anno.

Il salvataggio di Banca Marche, Carife, Etruria e Carichieti avverrà attraverso il Fondo unico di risoluzione e la nascita, già da oggi, di 4 bad bank (nelle quali scaricare i crediti deteriorati) e 4 good bank (dove confluiranno gli asset buoni). Queste ultime saranno gestite dall’Autorità di risoluzione all’interno della Banca d’Italia.

Fonte: Finanza.com



Ubi banca, contributo fondo risoluzione 91 mln pre tasse, 70 mln in trim4

Reuters – 38 minuti fa


MILANO (Reuters) - Ubi Banca apporterà al fondo di risoluzione un contributo ordinario e straordinario nel 2015 di circa 91 milioni pre tasse, di cui 70 milioni da spesare nel quarto trimestre.
Lo riferisce una fonte vicina alla situazione, ricordando che l'istituto ha già spesato come contributo al fondo finora 22,8 milioni di euro.
Ubi, insieme a Unicredit e Intesa Sanpaolo, fornirà finanziamenti al fondo per il salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti, per complessivi circa 4 miliardi.


(Gianluca Semeraro)



Banche: Governo e Bankitalia varano piano salvataggio da 3,6 mld - FOCUS


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 23 nov - Il Governo e la Banca d'Italia in poco meno di 48 ore hanno varato un piano di salvataggio delle quattro banche in crisi del Centro Italia del valore complessivo di 3,6 miliardi. L'operazione di salvataggio, senza oneri per lo Stato, prevede la creazione di quattro banche-ponte, Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara che prenderanno le attivita' 'buone' delle vecchie banche e saranno gestite sotto l'ombrello dell'Autorita' di Risoluzione istituita all'interno della Banca d'Italia. Viene poi creata un'unica bad bank per i quattro istituti nella quale verranno raccolti tutti i prestiti in sofferenza per un valore residuo di 1,5 miliardi dopo una svalutazione draconiana da 7 miliardi. Il blitz del week-end, sancito da un decreto varato dal Governo domenica e in vigore da oggi, permette di realizzare la complessa operazione entro la fine dell'anno ed evitare quindi di dover attuare la nuova e piu' onerosa procedura del bail-in che entra in vigore dal prossimo primo gennaio
Le perdite dei quattro istituti, tutti in amministrazione straordinaria fino a venerdi' scorso, vengono assorbite innanzitutto con l'azzeramento del capitale degli attuali soci e con la svalutazione delle obbligazioni subordinate. Per ripianare le perdite interviene inoltre il nuovo Fondo di Risoluzione, finanziato da tutte le banche spa e popolari, con 1,7 miliardi destinati a coprire le perdite cui si aggiungono 1,8 miliardi per ricapitalizzare le nuove banche-ponte (destinate ad essere vendute non appena il mercato lo consentira') e altri 140 milioni per il capitale della bad-bank che restera' in vita solo il tempo necessario per vendere le sofferenze o per cederle a operatori specializzati. Il Fondo di Risoluzione inizia ad operare con una linea di credito fornita da Intesa Sanpaolo, UniCredit e Ubi. Le quattro banche-ponte verranno gestite da amministratori nominati dall'Autorita' di Risoluzione i quattro consigli saranno tutti presieduti - indica la Banca d'Italia - dal banchiere Roberto Nicastro, fino a due mesi fa direttore generale di UniCredit. Il capitale delle quattro nuove entita' le cui attivita' sono quelle diverse dai crediti in sofferenza, e' stato ricostituito per ciascuna in misura pari a circa il 9% dell'attivo ponderato per il rischio. La Nuova Banca Marche ha un capitale di 1 miliardo, la nuova Banca Etruria di 400 milioni, la Nuova Carife di 200 e la Nuova CariChieti di 100 milioni. Le vecchie banche, svuotate di attivita' e passivita', contenitori residui di perdite e delle loro coperture, vengono poste in liquidazione coatta amministrativa.


Ggz
(RADIOCOR) 23-11-15



P.S.
Questa news ... abbinata allo sblocco della rata di 2 miliardi d'aiuti per la Grecia ... ha innescato il rialzo del Fib che, grazie ai bancari, ha sovraperformato gli altri mercati a livello mondiale. Bastera' per garantire un rally anche per i prossimi giorni ... almeno fino a meta' dicembre ? Chissa' ...
 
Ultima modifica:
Fed: Williams, rialzo tassi a dicembre molto probabile


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 23 nov - Un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve il mese prossimo e' molto probabile, sempre che l'economia americana non deluda. Lo ha detto John Williams, presidente della Fed di New York. Parlando a margine di una conferenza che si e' svolta nel fine settimana, Williams ha spiegato che "i dati sono stati in generale incoraggianti, specialmente per quanto riguarda il mercato del lavoro". Ipotizzando che "continuiamo a vedere dati buoni sull'economia, continuiamo a osservare segni di un avvicinamento ai nostri obiettivi [di piena occupazione e di stabilita' dei prezzi, ndr] e a essere fiduciosi di un ritorno dell'inflazione al 2%...se tutto cio' continua a verificarsi allora e' molto probabile che a dicembre ci sia un aumento dei tassi". Williams ha poi chiarito che il passo della stretta non sara' semplicemente graduale ma particolarmente lento, piu' di quanto successo l'ultima volta che la Fed aveva iniziato ad alzare i tassi (quando un rialzo di un quarto di punto percentuale era annunciato a ogni incontro). "Credo che il passo degli incrementi [dei tassi] sia la cosa piu' importante da comunicare", ha spiegato Williams. "Di sicuro non vogliamo, ne' attraverso azioni ne' attraverso le nostre parole, indicare una preferenza per una rotta meccanicana dei tassi", ha precisato aggiungendo: "Dal momento che i dati economici possono sorprendere sia al rialzo sia al ribasso, forse ci saranno opportunita' di mostrare che il nostro approccio dipende dai dati".


A24-Spa
(RADIOCOR) 23-11-15
 
Petrolio: il mercato lo fa Riyad - Materie Prime - Commoditiestrading

Petrolio a 20 Dollari: il Venezuela chiede aiuto - Materie Prime - Commoditiestrading


P.S.
Molto interessante. E mette in risalto la possibilita' che stavolta, a Vienna, il 04/12 l'Opec possa tagliare la produzione ... dato che ormai sono molti di meno a spartirsi la torta dei profitti del greggio.

SETUP interessante il 4 dicembre

se tagliano rimbalza deciso

se non tagliano va a 20
 
Grecia: board Esm approva pagamento tranche da 2 miliardi


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 nov - Il Board dello European Stability Mechanism (Esm) ha autorizzato oggi il pagamento di una rata da 2 miliardi di euro alla Grecia. La decisione segue la valutazione positiva sui progressi realizzati sino ad ora dal governo di Alexis Tsipras. La tranche servira' soprattutto a far fronte al pagamento degli interessi sul debito oltre che a saldare debiti pregressi. Una parte servira' tuttavia anche a cofinanziare progetti avviati con fondi strutturali Ue. "La decisione odierna - ha commentato il direttore dell'Esm, Klaus Regling - riflette l'impegno del governo greco a rispettare il programma come dimostrato dalla lunga lista di riforme varate in queste settimane. Fra queste riforme del settore finanziario che sono importanti per sostenere l'attuale processo di ricapitalizzazione delle banche". La tranche odierna e' la seconda nell'ambito del programma da 16 miliardi approvato ad agosto. La prima rata da 13 miliardi era stata pagata il 20 agosto e la rimanente tranche da 1 miliardo verra' pagata a fronte di ulteriori progressi realizzati dall'esecutivo di Atene.


Cop
(RADIOCOR) 23-11-15
 
Bce: Lautenschlaeger contraria a estensione programma Qe


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 nov - Sabine Lautenschlaeger, uno dei sei membri del consiglio direttivo della Bce, e' contraria a un'estensione del programma di quantatitive easing, data ormai per certa in occasione della prossima riunione di dicembre. Parlando a Monaco, la Lautenschlaeger non ha usato mezzi termini: "Non vedo alcuna ragione - ha detto - per ulteriori misure di politica monetaria, in particolare per un'estensione del programma di acquisti di bond". "Permette di guadagnare tempo - ha aggiunto la governatrice - ma non guarisce le cause strutturali di una ripresa economica modesta...dovremmo concedere tempo alle numerose e massicce misure di politica monetaria gia' in essere di dare il loro pieno effetto".


Cop
(RADIOCOR) 23-11-15
 
Stato
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