Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Interessantissimi. Postati su F.I. dall'ottimo Fanta !!!


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Questa della tassazione sulle successioni non l' ho mai capita, no anzi,
la ritengo una fesseria bella e buona e controproducente. Perchè:

1) dopo che ogni anno si è pagata l' imposta sul reddito l' erede deve
pagare su un reddito già tassato. Questa è doppia imposizione.
La ragionevolezza vorrebbe che fosse tassabile solo un nuovo reddito
prodotto effettivamente;
2) è immaginabile che l' erede impieghi l' eredità, se liquida, in attività
atte a produrre altro reddito e con ciò mettendo in moto un meccanismo
virtuoso. Ma il meccanismo risulterà tale solo in parte, dovendo
prima soddisfare l' appetito fiscale
3) se l' eredità consiste invece in immobili molte volte succede che si
debba venderne una parte per pagare la tassa. Magari la casa
dove si abita. Bella roba!

L' imposta di successione ha origini antiche, mi sembra nella Francia
del 1700. Nei paesi anglosassoni fu percepita quale necessità per
impedire il formarsi di gruppi di persone con un potere straordinario
derivante dalla ricchezza trasmessa da padre in figlio.
Forse è in parte vero ma dal momento che esistono leggi anti trust
il pericolo non è così grande.
Diciamo allora la verità: l' imposta serve solo a far cassa trascurando
il fatto che è ricchezza tolta dal ciclo produttivo.
 
USA: I crediti al consumo volano a luglio

La Federal Reserve ha comunicato oggi che i crediti al consumo (Consumer Credit) sono aumentati negli USA a luglio di $26 miliardi, ovvero del 9,7% su base annua. Si è trattato del più forte aumento da tre tre anni.
Gli economisti avevano atteso un aumento di $17,4 miliardi.
Il dato di giugno è stato rivisto leggermente al rialzo, da +$17,3 miliardi a +$18,8 miliardi.
I crediti non rinnovabili, come quelli concessi agli studenti, sono aumentati a luglio di $20,6 milardi ovvero del 10,6%. I crediti rinnovabili, che includono le carte di credito, sono aumentati di $5,4 miliardi ovvero del 7,4%.


Redazione Borsainside
 
Metalli: Il prezzo dell'oro chiude ai minimi da tre mesi

Il prezzo dell'oro ha chiuso oggi in netto ribasso. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex l'1% a $1.254,30 l'oncia. Era da tre mesi che il prezzo dell'oro non chiudeva a questi livelli.A pesare sul metallo giallo è stato l'ulteriore apprezzamento del dollaro. Il Dollar Index, l'indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, è salito fino a 84,35 punti rispetto a 83,85 punti di venerdì. Si tratta del più alto livello dal luglio del 2013. Un dollaro più forte è un fattore negativo per le materie prime denominate in dollari, come l'oro, perchè le rende più care per chi possiede altre divise.
Tra gli altri metalli preziosi l'argento ha chiuso in ribasso dell'1% a $18,96 all'oncia, ovvero ai minimi dallo scorso 4 giugno. Il platino ha perso l'1% a $1.397,50. Si tratta del più basso livello dall'11 febbraio.


Redazione Borsainside
 
Forex: L'euro scende sotto quota 1,29 dollari

Non si arresta il declino dell'euro. La valuta europea è scesa oggi fino a 1,2867 dollari. Si tratta del più basso livello dal luglio del 2013.
La Banca Centrale Europea aveva fissato ieri il cambio il cambio euro-dollaro a 1,2947.
Sull'euro continuano a pesare le nuove misure monetarie annunciate dalla BCE. Giovedì scorso l'istituto di Francoforte ha tagliato i tassi d'interesse allo 0,05% ed annunciato un programma di acquisto di acquisti di ABS (asset-backed securities) e Covered Bond.
Il dollaro beneficia da parte sua della speculazione su una stretta monetaria negli USA. Da uno studio pubblicato ieri dalla Fed di San Francisco è emerso che le aspettative di un rialzo dei tassi sono presso gli esponenti della stessa Banca Centrale più elevate che tra gli investitori.


Redazione Borsainside
 
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