Thread Ufficiale di Argomenti Fiscal / Patrimonial / Federalistici (4 lettori)

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翠鸟科
Federalismo, Censis: 42% italiani teme aumento pressione fiscale - Yahoo! Notizie


Federalismo, Censis: 42% italiani teme aumento pressione fiscale






Oltre quattro italiani su dieci temono che il federalismo comporti un aumento della pressione fiscale, come mostra una ricerca realizzata dal Censis che ne ha diffuso oggi i risultati.

"Chiamati ad esprimere un giudizio sull'impatto della riforma del sistema fiscale in senso federalista, il 42,5% degli intervistati ritiene che il carico tributario complessivo tenderà ad aumentare, il 25,1% crede che la pressione fiscale rimarrà invariata, mentre solo il 22,4% confida in una diminuzione delle tasse", spiega il Censis in una nota.
 

lorenzo63

Age quod Agis
Il federalismo non è urgente: è urgentissimo -
Ma effettuato con un' effettivo trasferimento di competenze e spese nonchè entrate -
Giammai la replicazione delle tasse per avere le stesse cose.
 

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翠鸟科
Il federalismo non è urgente: è urgentissimo -
Ma effettuato con un' effettivo trasferimento di competenze e spese nonchè entrate -
Giammai la replicazione delle tasse per avere le stesse cose.



la mia opinone sul federalismo era stata detta
e per questioni personali, non la ricorderò... fino a domenica ;)

qui posso dire:
federalismo ad ogni costo? un federalismo qualunque , purchè subito ?
un federalismo che aumenta le tasse ( vedi sopra) ma non garantisce nulla sulla riduzione delle spese?
prima i costi standard e poi il federalismo fiscale comunale, o viceversa?

più semplicemente:
perchè vogliamo il federalismo ?

(per par condicio, leggendo i dati censis: perchè lo vogliamo, al nord ?)
 

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翠鸟科
cvd

http://www.corriere.it/politica/11_...ia_69d00346-3042-11e0-b267-00144f02aabc.shtml
Federalismo, Napolitano: «Decreto irricevibile, comportamento scorretto»

Berlusconi poco prima da Bruxelles: «Spero non ci siano problemi con il presidente sulla firma»

«Non posso sottacere che non giova ad un corretto svolgimento dei rapporti istituzionali la convocazione straordinaria di una riunione del Governo senza la fissazione dell'ordine del giorno e senza averne preventivamente informato il presidente della Repubblica, tanto meno consultandolo sull'intendimento di procedere all'approvazione definitiva del decreto legislativo. Sono certo che ella comprenderà lo spirito che anima queste mie osservazioni e considerazioni», scrive il capo dello Stato, Giorgio Napolitano





comunque, per ora non si cambia rotta

«Sono convinto che questo federalismo sarà approvato dalle Camere». E poi ha concluso: «Spiace perdere dieci o quindici giorni, ma si va avanti» con il federalismo che sarà confermato dal Parlamento.
 

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翠鸟科
http://corrieredelveneto.corriere.i...o-2011/piu-tasse-piu-spese-181404764102.shtml


L’avvio non è confortante. Si tagliano i servizi e si aumenta l’imposizione locale senza diminuire in uguale misura quella centrale. E’ matematico, la spesa aumenterà invece che diminuire. Per farla diminuire non bastano i costi standard, supposto che si sia in grado di definirli, imporli, controllarli e aggiornarli in tempi e a costi sostenibili. E’ necessario qualcosa di più radicale. Qualcosa che costringa a riconsiderare tutte le priorità di spesa, falsificando il teorema dell’incomprimibilità della spesa attraverso un rigoroso lavoro di riesame di tutti i costi a partire da quelli per il funzionamento degli apparati politici e amministrativi. Questo riesame è difficile


Bisogna ridisegnare tutti i processi politici, amministrativi, di produzione dei servizi eliminando tutto ciò che non è essenziale, che non produce utilità per il cittadino, al centro come in periferia (ma meglio partire dal centro, per sicurezza).

Invece si parla di come aumentare le entrate e non di come diminuire le spese, perché operare ristrutturazioni, spostare persone con le loro famiglie, aumentare la produttività, cambiare il modo di lavorare, sono tutte operazioni difficili che richiedono un grande impegno per mediare, risolvere conflitti, inventare soluzioni.








http://www.corriere.it/editoriali/11_febbraio_05/ssssss_2581a784-30f2-11e0-90b6-00144f02aabc.shtml

Umberto Bossi ha ammesso che il capo dello Stato ha ragione quando chiede alla maggioranza, per il rispetto dovuto al Parlamento, che il decreto del federalismo debba passare per l’aula di Montecitorio. Il leader della Lega avrebbe potuto pensarci il giorno prima. E il Consiglio dei ministri, convocato d’urgenza in via straordinaria, avrebbe potuto evitare la forzatura di un decreto fatto apposta per neutralizzare un parere parlamentare in contrasto con la linea del governo.

E il federalismo? Il federalismo è diventato un guscio vuoto, un simbolo, una bandiera da sventolare. Un pretesto.
 

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翠鸟科
Federalismo fiscale Allarme rosso delle micro-imprese


Varese La riforma vista da una delle roccaforti leghiste

Federalismo fiscale Allarme rosso delle micro-imprese

Confartigianato: rischio di nuovi tributi



Imu e Ici «La nuova imposta municipale colpirà con forza gli immobili strumentali e sembra già che gli imprenditori rimpiangano l' Ici» Se la platea dei paganti è insufficiente a far quadrare i conti, la si amplia. Puntando alle imprese. É ciò che ha fatto il governo
 

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翠鸟科
rimodulazione in vista ?? ma ki...ma kosa ... ma kekazz :wall::wall:
avevano detto che era urgente farla passare come formulata giovedì scorso .... :rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:

Il fisco municipale riparte dall'Iva. Cedolare e sanzioni contro il nero. L'abc del federalismo - Il Sole 24 ORE
Sull'aliquota generale di compartecipazione non ci dovrebbero essere problemi: l'Iva sostituisce l'Irpef e deve portare in dote la stessa somma che era stata assegnata all'imposta sui redditi, 2,8 miliardi, cioè il 2,66% dei 105 miliardi di versamenti registrati nelle dichiarazioni 2009; più interessanti sono le ricadute territoriali del meccanismo individuato dal decreto, perché anche l'Iva mostra comportamenti assai diversi da zona a zona.
Già nei progetti originari del Governo, del resto, l'assegnazione dell'Iva ai governi territoriali era considerata uno strumento per offrire incentivi concreti all'arruolamento di sindaci e governatori nella lotta all'evasione.
(ndr: questa cosa, ripetuta spesso, non riesco a capire e cmq non viene mai spiegata come verrebbe ettuata, anche in vista del meccanismo di attribuzione della IVA su cui anche Calderoli ha dei dubbi .... vedasi il corpo dell'articolo)

La novità più consistente rispetto alla versione presentata ai sindaci è il cambio di casacca della compartecipazione, che lascia l'Irpef e punta invece sull'imposta sui consumi, secondo un disegno coerente con quello contenuto anche nella bozza di decreto sul fisco delle regioni. L'Iva, insomma, è chiamata a fare da pilastro sia alle entrate dei governatori sia a quelle dei sindaci; per questi ultimi sarà un Dpcm a fissare l'aliquota della compartecipazione e le modalità di assegnazione, che però sono già prefigurate dal decreto legislativo: l'Iva sarà assegnata su base territoriale, perché il quadro VT presente nella dichiarazione del 2006 assegna la "targa" al gettito e permette di individuarne la provincia di provenienza.








qui, una nuova sintesi

Dall'Imu alla tassa di soggiorno, l'abc del decreto che ridisegnerebbe il fisco comunale - Il Sole 24 ORE

Arriva la cedolare secca sui redditi degli affitti, ma anche lo sblocco delle addizionali Irpef, la tassa di soggiorno sui turisti

Addizionale comunale all'Irpef. Un Dpcm, da adottare su proposta del ministro dell'Economia e d'intesa con la Conferenza Stato-città autonomie locali entro 60 giorni dalla data di entrata di entrata in vigore del decreto legislativo è disciplinata la graduale cessazione, anche parziale, della sospensione del potere dei comuni di istituire l'addizionale comunale all'Irpef, o di aumentare la stessa nel caso sia stata istituita.

Applicazione dell'imposta municipale propria. Per la definizione di imposta municipale propria si legga la voce corrispondente. Soggetti passivi dell'imposta municipale propria sono il proprietario di immobili, inclusi i terreni e le aree edificabili, a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa, o il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi.

Comuni "sceriffi". Si prevede l'intervento dei comuni per rafforzare l'attività di accertamento tributario. A loro è assicurato il maggior gettito derivante dall'accatastamento degli immobili "fantasma" ed è elevata al 50% la quota dei tributi statali ancora riconosciuta ai comuni. I comuni hanno accesso, dietro via libero del Tesoro, d'intesa con le regioni, all'anagrafe tributaria. Ma solo relativamente a: contratti di locazione, somministrazione di energia, servizi idrici e gas relativamente a immobili siti sul loro territorio,

Federalismo fiscale municipale. In attuazione della delega al governo in materia di federalismo fiscale per il finanziamento dei comuni a decorrere dal 2014 sono introdotte due nuove forme di imposizione municipale: una imposta municipale propria e una imposta municipale secondaria

Imposta municipale propria. L'imposta municipale propria è istituita a decorrere dall'anno 2014 e sostituisce, per la componente immobiliare, l'imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi a beni non locati, e l'imposta comunale sugli immobili. L'imposta ha per presupposto il possesso di immobili diversi dall'abitazione principale ( ndr : è la definizione di patrimoniale, cioè si colpisce il valore dell'immobile e non il suo reddito ) . Non si applica all'abitazione principale e sue pertinenze (classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7 nella misura massima di una unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali). L'esclusione non si applica alle unità immobiliari classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9. L'imposta municipale propria ha per base imponibile il valore dell'immobile determinato ai sensi dell'articolo 5 del Dlgs 504/1992 ( ndr la ISI di Amato ... ) . In caso di possesso di immobili non costituenti abitazione principale l'imposta dovuta annualmente è in ragione di un'aliquota dello 0,76 per cento.
 

f4f

翠鸟科
Patrimoniale, ma la Confindustria da che parte sta?
i tecnici di viale dell’Astronomia starebbero considerando con molta attenzione lo studio di riassetto generale del sistema tributario presentato da Assonime,

presidente di Assonime è Luigi Abete, un predecessore della Marcegaglia, che si è espresso ripetutamente a favore della patrimoniale. Lo studio sarebbe firmato da Stefano Micossi, ex direttore generale di Confindustria

“Non abbiamo bisogno di patrimoniali” continua a ripetere, secondo noi lodevolmente, Emma Marcegaglia.
Qualcosa di sicuro non quadra o non convince.

il VELINO - Patrimoniale, ma la Confindustria da che parte sta? - Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale
 

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翠鸟科
insomma c'è confusione:
Amato dice che non ha proposto la patrimoniale
Berlusconi dice che ''Le opposizioni vogliono tassare gli italiani con una patrimoniale'' ... ma Bersani, Casini, Fini hanno smentito ...

intanto, ilSole24ore non ritratta sui conti della Imu ...



http://www.ilsole24ore.com/art/noti...te-vuol-081031.shtml?uuid=Aayzh65C&fromSearch

Io non ho mai articolato una proposta, tanto meno la proposta di una patrimoniale, ma ho invitato tutti noi a valutare con pragmatico realismo la situazione in cui ci troviamo.
Abbiamo un debito molto elevato, siamo per questo in una permanente situazione di pericolo su mercati finanziari sempre più difficili, come minimo rischiamo di veder crescere la nostra spesa per interessi,


Mi spiace che nel mio paese prevalga tanta folcloristica acrimonia nella trattazione dei problemi comuni. Ma ciò che mi preoccupa è che possa condividerla e rimanerne prigioniero chi ci governa, quando è bene che da parte sua, ferme restando le più che legittime preferenze legate ai suoi principi e valori, rimanga tuttavia il pragmatismo necessario a non precludersi ciò che a un certo punto potrebbe risultare inevitabile. Tutti ricordano il read my lips (leggi le mie labbra) con cui Bush padre, durante la Convenzione repubblicana del 1988 che lo candidò alla presidenza degli Stati Uniti, rispose alla domanda se avrebbe mai aumentato le tasse. Le sue labbra dissero che non lo avrebbe mai fatto, la promessa contribuì certo alla sua elezione, ma poi, per ridurre il debito pubblico, fu costretto a farlo e questo gli costò non poco.

Mentre dovremmo saperlo tutti che fu la destra di Quintino Sella e di Luigi Menabrea a tassare i neo-italiani per ridurre il debito di allora, che altrettanto fecero gli stati membri della federazione statunitense negli stessi anni e che più di recente fu Margaret Tatchter a volere la famosa poll tax.

Per non parlare dell'unica riforma nella quale siamo tenuti impegnati da tempo, quella del federalismo. Essa è meritoria nell'ancoraggio ai costi standard di larga parte della spesa pubblica, ma ci si chiede se lo è altrettanto nella allocazione delle prerogative tributarie fra i vari enti di governo. Sono in molti infatti a temere che ne esca una lievitazione della pressione fiscale complessiva e forse chi si è speso tanto generosamente contro l'ipotetica patrimoniale avrebbe qui un tema più concreto per il suo impegno.




articolo che fa short work di Amato
ffShore - Quella patrimoniale fa discutere Bruxelles
http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/View.aspx?ID=2011020717832177-3

L'idea di Capaldo con prelievo sulla rivalutazione degli immobili, nonostante il suo controverso passato in Federconsorzi e Banca di Roma, è stata considerata da molti un contributo intellettuale interessante. Irritazioni e critiche ha provocato, invece, la patrimoniale sui redditi di Amato: non solo perché la sua immagine in Europa è offuscata dall'aver contribuito al fallimento della Costituzione Ue come vicepresidente della Convenzione, ma perché appare inopportuno vederlo discettare sul debito pubbli- co dopo essere stato uno dei principali responsabili della sua esplosione. Amato, come braccio destro del leader del Psi Beffino Craxi, nel decennio 1983-1992 fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio con il suo capo a Palazzo Chigi ('83-'87), ministro del Tesoro neioverni Goria e De Mita ('87-'89) e premier dal '92. I dati della Banca d'Italia confermano che, con quei governi a guida Dc-Psi, il debito pubblico passò dai 440 mila miliardi di lire del 1983 a 1 milione e 600 mila miliardi di lire del '92
cioè dal 65% del Pil (vicino al 60% consigliato dal-l'Ue) a oltre il 107% del Pil. Nello stesso decennio fu provocato il raddoppio nominale del disavanzo con sfondamento degli obiettivi tutti gli anni (tranne il 1986).

ndr : Dc e Psi ??
«Le vecchie forze politiche che hanno moltiplicato otto volte il debito pubblico negli anni del consociativismo, con i comunisti in primo piano...
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=137067

e chi c'è, oggi, di ex-Psi, ancora in giro ??
Brunetta : Di formazione socialista, collabora in qualità di consigliere economico con i governi Craxi I, Craxi II, Amato e Ciampi.
Tremonti : Candidato nelle liste del PSI alle politiche del 1987 in quanto vicino a Gianni De Michelis, tra il 1979 e il 1990 fu uno stretto collaboratore e consigliere degli ex ministri delle Finanze Franco Reviglio e Rino Formica.
Sacconi : Diviene quindi ininterrottamente membro del governo come sottosegretario al Tesoro dal 28 luglio 1987 al 10 maggio 1994.
 
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f4f

翠鸟科
federalismo fiscale. Lo stop è arrivato sul tema del federalismo municipale, ma in realtà sono più d'uno gli aspetti che suscitano perplessità.

Nella sua attuale formulazione tutto si può dire fuorché essa produrrà una riduzione o redistribuzione delle imposte: il probabile aumento dell'addizionale IRPEF, l'introduzione della nuova tassa che sostituirà l'ICI denominata IMU ad aliquota maggiorata rispetto al valore precedente e che così congegnata tende a configurarsi come una patrimoniale mascherata, la reiterazione dell'IRAP, sono tutte conferme nella direzione di un incremento del carico fiscale.
La stessa cedolare secca sulle locazioni favorirà implicitamente i grossi proprietari immobiliari con un contestuale decremento degli introiti complessivi.

Un'ultima considerazione su cui riflettere: mentre fino al 2008, a livello regionale, il monte entrate derivante da propri tributi (IRAP soprattutto) superava il valore dei trasferimenti dallo Stato, negli ultimi 2 anni le percentuali si sono capovolte con i secondi oltre il 50% e le prime ferme a poco più del 40%.

L'Editoriale
 

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