Thread Ufficiale Unificato delle Discussioni di Politica Estera

i soliti che hitler ha finito i suoi giorni in paraguay e l'uomo non è mai stato sulla luna :D
vediamo di non fare sempre delle esagerazioni

nel video finanziario sono messe in evidenza le perplessità condivise da moltisseme persone
circa il crollo delle TRE torri di cui 2 gemelle
e circa l'amicizia tra Bush e la famiglia di Bin Laden

non mi pare che abbia detto nulla di più

e adesso vediamo di non esacerbare i dubbi legittimi di una perona che pensa autonomamente giusto per buttare in vacca il ragionamento

ciao
 
attenzione a non confondere i Bin Laden che sono una impresa costruttrice
che hanno costruito mezza Arabia Saudita
con OSAMA Bin Laden un terrorista anche se uno dei tanti figli della famiglia
originaria dello Yemen
Nato da Muhammad bin Awād bin Lāden (1908-1967)[14] e dalla siriana Hamida al-Attas, sua decima moglie, Osāma bin Lāden è stato il diciassettesimo di cinquantadue fratelli e fratellastri.[15] Suo padre era un self made man originario dello Yemen del Sud, attivo nel settore delle costruzioni e in stretti rapporti con la famiglia reale saudita.
I genitori di Osāma divorziarono poco dopo la sua nascita. Osama visse con la madre e il suo nuovo marito Muhammad al-Attas. Con al-Attas la madre ebbe altri tre figli e una figlia[14].
 
i soliti che hitler ha finito i suoi giorni in paraguay e l'uomo non è mai stato sulla luna :D

Hai capito male.

L'uomo e' stato sulla Luna.

Quello che hanno scoperto, pero', e' "qualcun'altro" c'era stato prima di lui.

Non potendolo/volendolo spiegare hanno secretato il tutto. :cool:

Per dirtela in parole semplici, si 'e scoperto che ogni tot di migliaia di anni

avviene una sorta di "azzeramento" della razza umana a causa di

cataclismi, slittamenti polari e/o bombardamenti di comete o meteoriti, a

causa del passaggio del nostro sistema solare attravero il "toro" (toroide)

formato dalla nube di Oort. :-o

Questa fluttuazione causa attrazioni gravitazionali anomale che fanno

slittare il nucleo del nostro pianeta, (e di altri), e attiva decine di asteroidi

e/o comete che vengono attirate nel nostro sistema solare, grazie al Sole,

Giove, Saturno etc, e cascano un po' dovunque.

Quello che hanno scoperto e' che la Luna era stata gia' colonizzata "da

noi", ma un 17.000 anni fa'. :eek: :cool:

E chi glielo spiega al papa che "dio" e' passato gia' un 5 o 6 volte e che

una di queste era giapponese? :D :D :D


Tutto vero.

Aspetta e vedrai che capita il 2012... :cool: :cool: :cool:
 
FINANZA/ 1. Ecco perché Wall Street vuol scaricare Obama


Mauro Bottarelli

giovedì 5 maggio 2011


Wall_Street_TargaR400.jpg
Foto Ansa Approfondisci
FINANZA/ E ora la micro-finanza di Al Qaeda come colpirà?, di G. Pennisi

FINANZA/ Il glossario: i termini finanziari spiegati dalla A alla Z, di M. Bottarelli





Non so voi, ma io questa storia dell’uccisione di Bin Laden non riesco proprio a bermela.

Sarò prevenuto, ne avrò viste troppe, ma la foto che capeggiava ieri sulla prima pagina di molti giornali, con Barack Obama, Hillary Clinton e alti papaveri dell’amministrazione chiusi nella Situation Room della Casa Bianca intenti a seguire l’operazione dei Navy Seals in diretta, mi sa tanto di immagine scattata mentre guardavano una partita di pallacanestro.
Tant’è, di certo non mi spiace in sé che al mondo ci sia uno psicopatico in meno, ma la puzza di bruciato elettorale che aleggia attorno a questa vicenda è fortissima: e non fa altro che dilazionare i tempi affinché gli Usa affrontino i reali problemi che li affliggono, in primis il debito e in secondo luogo il prezzo della benzina ormai fuori controllo a fronte del petrolio ai massimi da due anni e mezzo: e si sa che, al netto delle scorte, la spesa energetica declinata in import va a gravare ulteriormente sul deficit commerciale.




Stando a un sondaggio del Washington Post del 3 maggio, grazie all’eliminazione di Bin Laden, Barack Obama può contare ora sul 56% dei consensi, un aumento di nove punti rispetto all’ultima rilevazione fatta in aprile dal Post e da Abc News.



Peccato che i sondaggi vadano saputi leggere: approfondendo i dati, si scopre infatti che quando la domanda verteva sulla gestione dell’economia da parte del governo, il buon Obama non guadagnava nemmeno una frazione di punto. Inoltre, il picco massimo di aumento per il presidente è stato registrato tra gli elettori cosiddetti indipendenti, più 10 punti a quota 52%.



Peccato che lo stesso identico risultato fu ottenuto, sempre tra gli indipendenti, da George W. Bush dopo la cattura di Saddam Hussein: detto fatto, la spintarella elettorale svanì nell’arco di sei settimane.


Inoltre, un altro sondaggio, questa volta condotto da Cnn e Orc, vede il sostegno a Obama al 52%, soltanto un punto percentuale in più rispetto al periodo precedente al blitz. Insomma, numeri tutti da interpretare. Ma, soprattutto, la certezza che la storia si ripete quasi sempre. E proprio la storia vuole che un’elezione americana inizi sempre un anno prima della sua naturale scadenza, quindi quanto successo da marzo fino a oggi, va letto in chiave totalmente strategica da parte del presidente.


Non deve stupire, quindi, che Barack Obama abbia già annunciato la sua ricandidatura per il prossimo anno, muovendo in anticipo le sue pedine e inviando emissari presso i grandi elettori e soprattutto le lobbies. Nonostante Thanos Papasavvas, capo del monetario alla Investec Asset Management, interpellato da Cnbc, dia per certo che Obama verrà riletto, «poiché ogni segnale di deterioramento nell’ambito economico vedrà la Fed intervenire prontamente con la terza ondata di quantitative easing», la realtà appare differente e vede Wall Street - che nel 2008 scommise proprio sul candidato democratico - nettamente intenzionata a riportare i propri favori in casa repubblicana.


I segnali, in effetti, da settimane si sprecano. Prima la lettera inviata al segretario al Tesoro, Timothy Garthner, dall’ad di JP Morgan, Matthew Zames, a nome delle principali istituzioni bancarie Usa riunite nel Treasury Borrowing Advisory Committee, per mettere in guardia da un rischio di default causato dal mancato innalzamento limite di debito, avvertendo che anche un breve ritardo nel pagamento di un interesse o una cedola potrebbe avere effetti devastanti per i mercati finanziari. Poi la minaccia di John Noehner, speaker repubblicano alla House of Representatives, secondo cui «se il presidente non diventa serio sulla necessità di affrontare il tema del nostro incubo fiscale, c’è la possibilità che un voto (sull’innalzamento del tetto di debito, ndr) possa non esserci».
Alcuni analisti del budget a Washington pensano che il compromesso potrebbe nascere sulla base di un’estensione a breve termine del debito che non contempli aumenti superiori ai 1000 miliardi di dollari, ma i Repubblicani alla House, su montante pressione proveniente proprio da Wall Street, potrebbero resistere a questa ipotesi, dando battaglia sui dettagli. Infine, il messaggio non interpretabile da parte dei manager di hedge funds, gli stessi che nel 2008 raccolsero milioni di dollari per la campagna di Barack Obama. Come Daniel Loeb, fondatore della Third Point LLC, il quale dall’insediamento del Presidente a oggi ha donato 468mila dollari ai Repubblicani e solo 8mila ai Democratici.


Il perché appare chiaro, almeno a New York: Wall Street sta reagendo alle attacchi populisti di Obama contro la finanza (leggasi la frase che pronunciò in occasione del salvataggio di Chrysler, «Non sto al fianco di chi vuole far pagare solo a voi contribuenti il prezzo della crisi») e all’intenzione di innalzare le tasse, ovvero il piano di presidente e Democratici per porre termine all’era dell’aliquota del 15% di capital gains su parte dello stipendio per i manager di fondi speculativi e di equity. L’iniziativa fallì perché faceva parte di un progetto di legge più ampio che fu bocciato e ora è da ritenersi lettera morta, visto il controllo repubblicano della House of Representatives: stranamente, l’emendamento che inseriva la norma fu presentato dal senatore democratico di New York, Charles Schumer, il quale ancora nel 2010 riuscì a ottenere 500mila dollari di finanziamenti da manager di fondi per il mid-term.
Nel 2008, Barack Obama ottenne qualcosa come 750 milioni di dollari di donazioni e i suoi strateghi puntavano a 1 miliardo per la campagna della rielezione: difficile, visto che oltre a Wall Street, anche gli attivisti liberali e ambientalisti hanno minacciato diserzioni, poiché delusi dal poco vigore di Obama nel mantenere le promesse. Storicamente, poi, i Democratici negli ultimi vent’anni si sono sempre accaparrati la parte più consistente delle donazioni da parte degli hedge funds: dal 1990 al 2008, stando ai dati del Center for Responsive Politics, i manager di fondi speculativi e il loro dipendenti hanno contribuito con 40 milioni di dollari per i candidati al Congresso e alla presidenza, due terzi dei quali finiti ai Democratici.
 


« L'11/9 E' STATO UN FALSE FLAG E BIN LADEN E' MORTO NEL 2001 »

L'ex assistente del segretario di stato in tre diverse amministrazioni, Steve R. Pieczenik, è pronto a dichiarare davanti al gran giurì federale il nome di un generale maggiore che gli avrebbe rivelato direttamente che l'11 settembre è stato un'attacco false flag.
Paul Joseph Watson
Infowars.com
[per lo lo uccidono prima...]
Uno dei maggiori insider del governo americano, il dottor Steve R. Pieczenik che ha occupato numerose differenti posizioni influenti sotto tre diversi presidenti e che ancora lavora per il dipartimento della difesa ha rivelato ieri (03.05.2011, N.d.e.) nello show di Alex Jones che Bin Laden sarebbe morto nel 2001. Il dottore avrebbe anche espresso il suo desiderio di testimoniare di fronte al grand giuri e che un generale maggiore gli rivelò in maniera molto diretta che l'11 settembre altro non fu che un lavoro dall'interno.
Pieczenik non può essere screditato con la solita etichetta di cospirazionista. E' stato assistente del segretario di stato in tre differenti amministrazioni, Nixon, Ford e Carter, e ha inoltre lavorato per Reagan e Bush senior. Oggi lavora come consulente per il dipartimento della difesa. Come ex capitano della Marina Pieczenik ha ricevuto per due volte il prestigioso premio "Harry C. Solomon" dalla Harvard Medical School e contemporaneamente ha conseguito un Dottorato di ricerca all'MIT.

Pieczenik è stato inoltre pianificatore della politica statunitense al servizio di segretari come Henry Kissinger, Cyrus Vance, George Shulz e James Barker; durante la campagna che vide Bush opposto ad Al Gore, lavorava per Bush. Le sue referenze lo descrivono come uno degli uomini più profondamente legati ai circoli dell'intelligence che hanno dominato la scena politica degli ultimi trent'anni.

Il personaggio Jack Ryan che appare in molti libri di Tom Clancy interpretato anche da Harrison Ford nel popolare film del '92 chiamato Patriot Games è basato sulla figura di Piezcenik.
Nell'aprile del 2002, più di 9 anni fa, Piezcenik disse durante lo show di Alex Jones che Bin Laden era già morto da mesi e che il governo stava aspettando il momento politico più adatto per rendere la cosa pubblica. Piezcenik è nella posizione di sapere come stanno le cose avendo incontrato personalmente Bin Laden e avendo lavorato con lui durante la guerra contro i sovietici in Afghanistan durante gli anni '80.

Piezcenik ha detto che Bin Laden è morto nel 2001, "non perché le forze speciali lo abbiano ucciso ma perché era stato visitato da un'equipe della CIA e dai loro registri risulta che fosse afflitto dalla sindrome di Marfan". Aggiungendo inoltre che il governo americano sapeva che Bin Laden era morto prima di invadere l'Afghanistan.

La sindrome di Marfan è un disturbo genetico degenerativo per cui non c'è cura definitiva. La malattia accorcia in maniera irreversibile la vita del malato.
"E' morto a causa della sindrome di Marfan, Bush junior lo sapeva, la comunità dell'intelligence lo sapeva".

Nel luglio del 2001 la CIA lo visitò nell'ospedale americano di Dubai: "Era già molto malato e stava già morendo, non c'era bisogno che qualcuno lo uccidesse" Piezcenik ha aggiunto che Bin Laden è morto poco dopo l'undici settembre nel suo complesso di Tora Bora.

"La CIA e la comunità dell'intelligence conoscevano la situazione? Certo!" Ha detto Piezcenik riferendosi alle dichiarazioni di domenica che asserivano che Bin Laden era stato ucciso in Pakistan. Ha aggiunto, riferendosi alla foto rilasciata dalla Casa Bianca in cui vediamo Biden, Obama e la Clinton che guarderebbero in diretta l'operazione che avrebbe ucciso Bin Laden su uno schermo:"Tutto questo scenario in cui vedete un gruppo di persone davanti allo schermo che guardano come se fossero presissimi NON HA SENSO"

"E' completamente costruito, creare consenso, siamo in America il teatro dell'assurdo… Perché lo stiamo facendo ancora… Nove anni fa quest'uomo era già morto… Perché il governo deve mentire in maniera sistematica al popolo americano?" si chiede Piezcenik.

"Osama Bin Laden è morto, non c'è modo che possano averci combattuto o possano averlo affrontato o addirittura ucciso". Piezcenik ha addirittura scherzato, sostenendo che l'unico modo che avevano i corpi speciali di ucciderlo era quello di attaccare un cimitero.

Piezcnik dice che la decisione di iniziare questa pagliacciata è stata presa perché Obama stava andando verso il minimo storico di approvazione popolare visto che la storia legata alla sua "nascita" stava per esplodergli in faccia.

"Doveva provare di essere più che americano. Doveva essere aggressivo" Ha detto Piezcenik, aggiungendo che la farsa è stata anche un modo per isolare il Pakistan vista la sua opposizione all'utilizzo su larga scala dei droni che hanno già ucciso centinaia di pakistani".

"E' tutto orchestrato, intendo, quando ci sono persone sedute in cerchio a guardare una sit-com, come succede nella foto del comando centrale della Casa Bianca che c'è stata mostrata e hai un presidente che esce dalla stanza sembrando uno zombie dicendovi che hanno appena ucciso Bin Laden che era già morto nove anni prima" dice Piezcenik ricordando l'episodio, "E' la più grande balla che abbia mai sentito, voglio dire è assurdo"

Denigrando le dichiarazioni della Casa Bianca come un ridicolo scherzo alla popolazione americana Piezcenik ha detto: "Sono così disperati a cercare di far sembrare Obama un presidente passabile, a negare il fatto che può non essere nato qui, evitare le domande sul suo background… Vogliono che sia rieletto, vogliono prendere in giro il pubblico un'altra volta"

L'affermazione di Piezcenik che Osama sia morto anni fa trova eco nell'opinione di molti professionisti dell'intelligence senza parlare dei capi di stato che la pensano così.

Bin Laden, "E' stato usato nello stesso modo in cui è stato usato l'undici settembre, per mobilizzare le emozioni e i sentimenti degli americani in modo da poter giustificare una guerra creata da Bush junior e Dick Cheney contro il mondo del terrorismo" ha detto Piezcenik.

Durante la puntata di ieri dell'Alex Jone Show Piezenik ha anche detto che un generale molto prominente gli avrebbe detto a proposito dell'11 settembre che non era nient'altro che un'operazione false flag e che lui è pronto a dire davanti al grand giurì il nome del generale che ha fatto questa rivelazione.

"Hanno attaccato" ha detto Piezcenik nominando Dick Cheney, Paul Wolfowitz, Stephen Hadley, Elliott Abrams e Condoleezza Rice tra gli altri come se loro fossero i diretti responsabili.

"Si chiama false flag e serve a mobilitare il pubblico americano tramite la creazione di falsi presupposti… Me l'ha detto anche un generale dello staff di Paul Wolfovitz.. Andrò di fronte ad una commissione federale e sotto giuramento dirò i nomi di questi individui così da rendere la cosa pubblica." ha detto Piezcenik aggiungendo che si sentiva furioso e che sapeva che sarebbe successo.

Piezcenik ha spiegato che lui non è un liberale, un conservatore o un membro del Tea Party ma solo un'americano che è molto preoccupato della direzione che il paese sta prendendo.

Traduzione a cura di Konstantin Levin
 
hanno ucciso il database?

Per quanto riguarda il terrorismo "mediorientale" c'era "AL QAEDA" che in arabo appunto si traduce come "database" ed era proprio un file di computer, un database creato dai servizi di intelligence dei paesi che ruotano intorno agli USA e Israele per tenere dietro e connettere terroristi e guerriglieri.

  • fonte:Cobraf.com - Blog





    a me pare di ricordare che la medesima asserzione fu fatta da un ministro inglese.... che morì improvvisamente una settimana dopo
 
il mondo di internet è pieno di pazzoidi che sostengono
che l'11 settembre l'abbiamo fatto gli americani stessi
per un po' di tempo circolò anche la ipotesi che fosse opera del Mossad
poi è venuto fuori che nelle twin Towers lavoravano molti
ebrei che naturalmente non is sono salvati
Ora c'è l'ennesima menzogna sulla cattura di Osama...
ma basta aver seguito il telegiornale per accorgersi che è al Qaeda stessa
a riconoscere la morte di Bin laden
 
il mondo di internet è pieno di pazzoidi che sostengono
che l'11 settembre l'abbiamo fatto gli americani stessi
per un po' di tempo circolò anche la ipotesi che fosse opera del Mossad
poi è venuto fuori che nelle twin Towers lavoravano molti
ebrei che naturalmente non is sono salvati
Ora c'è l'ennesima menzogna sulla cattura di Osama...
ma basta aver seguito il telegiornale per accorgersi che è al Qaeda stessa
a riconoscere la morte di Bin laden


ma se AL QAeDA è una database della CIA... mi dici dove stà la difficoltà a manipolare l'informazione?
 
siamo al paradosso i cinesi che si lamentano della concorrenza sleale

Anche i cinesi contro il Governo italiano

Le notizie hanno la memoria corta: ora l’Italia protegge i produttori di moduli fotovoltaici italiani ma il 7 ottobre 2010 siglava accordi commerciali tra Governo italiano e cinese, tra cui la promozione di energia solare fotovoltaica nel nostro paese.

Non sono solo gli operatori stranieri (Photovoltaic Operators Investors) ad aver presentato un’esposto legale contro lo Stato italiano per il nuovo conto energia ma anche i produttori di pannelli fotovoltaici cinesi. Secondo quanto riportato dal portale di informazione Digitimes lo scorso 9 maggio 2011, le grandi aziende cinesi produttrici di moduli fotovoltaici hanno fatto pressione sul governo di Pechino affinché intraprenda un’azione legale contro il nuovo decreto per il Quarto Conto Energia, facendo ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). La nuova regolamentazione degli incentivi italiana prevede tariffe maggiorate del 10% per le installazioni fotovoltaiche che saranno dotate di più del 60 per cento di componenti prodotti nell’Unione Europea ed esclude, di fatto, i prodotti asiatici.


Esclusione che sicuramente tutela i produttori italiani che peraltro avevano già ricevuto, nella precedente bozza di decreto, rassicurazioni su un eventuale premio aggiuntivo all’utilizzo di prodotti Made in Italy. Così facendo non si potrà più dire che gli incentivi non vanno alle aziende della nostra filiera e arricchiscono le aziende cinesi ma – non dimentichiamo – che le notizie hanno la memoria corta e gli incentivi pagati dai consumatori italiani sono già abbondantemente finiti nelle casse delle aziende di Pechino e, non solo.

Il 7 ottobre del 2010 infatti sono stati siglati dieci accordi commerciali stipulati dal Governo Italiano e cinese, tra cui quello per la produzione di energia solare fotovoltaica nel nostro Paese. Valore dell’accordo, 100 milioni, firmato da BP Solar Italia, BP Cina e The Export-Import Bank of China.

Il Governo italiano forse non sa che, secondo i dati della società di analisi iSuppli la capacità produttiva dei produttori cinesi di moduli è triplicata negli ultimi tre anni raggiungendo quest’anno i 17.6GW che corrisponde al 62% della capacità produttiva globale. Un’industria dalle potenzialità enormi che non sarà certo disposta a rinunciare ad un mercato così appetibile come l’Italia.

Secondo quanto pubblicato da Digitimes i produttori di moduli asiatici, “prevedono un altro stallo del mercato perché si presenterà il problema di come smaltire gli arretrati già in ordinativo, solo temporaneamente bloccati in attesa dei nuovi incentivi”. Secondo la stessa fonte, “la politica protezionistica adotta dal Governo italiano potrebbe non essere in grado di aumentare il tasso di occupazione in Italia” perché, cita Digitimes, “potrebbe esserci un ulteriore concorrenza da parte dei paesi dell’Est Europa”.

Le misure di difesa commerciale non possono da sole risolvere i problemi strutturali in cui si dibatte la nostra industria. In una prospettiva di crescente apertura dell’economia mondiale non é pensabile reintrodurre in modo strisciante barriere tariffarie eliminate in sede Wto o mediante accordi bilaterali né pensare che così facendo si salvaguardano i posti di lavoro.
 

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