TIENITI STRETTI I RICORDI, TI VERRANNO A CERCARE NEI GIORNI DI PIOGGIA

Ho trovato una delibera sull'allevamento dei maiali che non vi allego perchè ......demenziale.

Enrico Rossi probabilmente non se l'aspettava. Di fatto non credeva assolutamente alla possibilità di poter ricevere qualche secchiata di letame sul palco.
Il governatore toscano stava presentando il suo libro quando un uomo, poi bloccato e identificato, lo ha assalito.
L’autore del gesto sarebbe un imprenditore contrario a una legge regionale.

L’uomo si è avvicinato, ha aggredito il governatore spingendolo a terra e gli ha rovesciato addosso il secchio di letame.
Rossi ha reagito e l’uomo ha tentato di allontanarsi ma è stato riconosciuto e bloccato dalle forze dell’ordine.

A quanto pare dietro il gesto c'è un motivo abbastanza chiaro: l'imprenditore che ha aggredito Rossi è un imprenditore che ha uno stabilimento per la macellazione dei maiali.
Una legge regionale fissa il tetto al numero di macellazioni e a quanto pare la norma, voluta proprio da Rossi, deve essere andata di traverso a Giovanni Cialdini.
 
O poverina .....

«Per combattere la radicalizzazione e quindi fare prevenzione rispetto al terrorismo, l’Italia deve dotarsi di un piano nazionale di integrazione, imparando anche dall’esperienza degli altri Paesi. Dovrebbe ripristinare il ministero per l’integrazione, perché chiuderlo è stato un errore, e completare la legge sulla cittadinanza, uno degli strumenti più potenti per inclusione” e la “pari opportunità” soprattutto per le seconde e terze generazioni»
 
Quatto quatto il fonzino se ne va per il mondo ma .......attento alla zanzara tze tze tze

Non ne perde una di presentazione. Quando si tratta di tagliare nastri o di presenziare a eventi di una certa portata, Matteo Renzi c'è sempre.

Infatti, come scrive Il Fatto Quotidiano, il premier ha organizzato una spedizione di quattro giorni, dal 3 al 7 agosto, per spingere la candidatura di Roma2024.

Renzi andrà con la famiglia, i collaboratori, gli assistenti e fotografo e operatore. Volerà con un volo di Stato da Roma.
Arriverà il 3 agosto per l'inaugurazione di Casa Italia dove sono invitati tutti i membri del Cio (Comitato olimpico internazionale), gli stessi che nel 2017 avranno l'ultima parola sulla città che organizzerà le gare del 2024.
Ma non solo. il programma sarà fittissimo: dalla visita a Casa Italia ai colloqui con Montezemolo e Malagò
passando per l'alzabandiera con gli atleti schierati in divisa e capitanati da Federica Pellegrini e per il ricevimento del governo brasiliano.
Poi, dopo pranzi, cene, apertivi, foto e strette di mano, il premier assisterà il 6 agosto alle prime gare degli italiani per poi l'indomani fare rientro in Italia.
Sempre se non decida di prolungare la vacanza in forma privata.
 
Mentre per chi vive - o meglio cerca di tirare avanti con poche prospettive ---la vita marcia diversamente ......

Nel quartiere Salinella di Taranto non c'è spazio per gli italiani. Sfrattati, senza preavviso, per ospitare gli immigrati, che continuano a sbarcare senza sosta sulle nostre coste.

"È una situazione disumana. Inaccettabile", ci dice al telefono don Luigi Larizza, parroco del Sacro Cuore che, attualmente, ospita nella propria parrocchia i 47 italiani cacciati dal centro d'accoglienza gestito dall'associazione ABFO presso una scuola comunale in disuso.

"Io gli sto offrendo un tetto - dice il sacerdote amareggiato - ma solo non posso fare molto. Nessuno li aiuta. Sono stati costretti a vivere per strada. A dormire in stazione, al pronto soccorso, nei giardini pubblici".

La situazione a Taranto è drammatica, tra i 47 italiani sfrattati "per lavori" anche un settantaquattrenne con problemi di salute: "
Mi ha fatto pena. Dormiva in un giardino, ed era stato perfino aggredito dai cani randagi".
Una signora, invece, "si è distesa per la prima volta su una stuoia della parrocchia, dopo dieci giorni passati nella sala d'attesa del pronto soccorso, seduta su una sedia - dice don Larizza - non è umano".
 
"Oggi il buon samaritano è il popolo italiano, che paga le tasse, ma resta fuori dall'albergo. Gli albergatori, che ospitano solo clandestini, invece, incassano e basta. Se i 47 italiani fossero stati immigrati e clandestini, allora si sarebbe trovato posto confortevole e garantito anche per loro".
 
Due pesi ...due misure ......

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si è svolta oggi a Roma la riunione del tavolo nazionale della filiera cerealicola.
L'incontro, presieduto dal Ministro Maurizio Martina, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni, delle organizzazioni agricole e della cooperazione,
delle imprese di trasformazione, di commercializzazione e dell'industria mangimistica.
Durante il confronto si sono analizzati gli andamenti di mercato dei cereali, con un particolare focus sul crollo del prezzo del grano rilevato nelle ultime settimane.
Per far fronte a questa situazione il Ministro ha illustrato alcune proposte operative per un intervento complessivo sul settore.

- fondo da 10 milioni di euro inserito nel decreto legge enti locali.
Si tratta di un primo stanziamento per dare avvio a un organico piano nazionale cerealicolo e sostenere investimenti anche infrastrutturali per valorizzare il grano di qualità 100% italiano;

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1.240 milioni per i clandestini .......
 
"Oggi il buon samaritano è il popolo italiano, che paga le tasse, ma resta fuori dall'albergo. Gli albergatori, che ospitano solo clandestini, invece, incassano e basta. Se i 47 italiani fossero stati immigrati e clandestini, allora si sarebbe trovato posto confortevole e garantito anche per loro".
E' in piemontese... ma si capisce :confused: (credo :d:)


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Che strano il pd ....proprio strano .......


Ora tutti si affrettano a prendere le distanze dai suoi modi autoritari felicitandosi che gli Interni gli abbiano dato il foglio di via col divieto di tornare in Italia per i prossimi 15 anni.

Ma quando Mohamed Madat era un rispettato imam sull'Appennino, tutti a Castelnovo Monti facevano la gara ad aiutarlo.
E a farsi aiutare tanto che il locale Pd non si oppose a portarlo al seggio dove si svolgevano le primarie per la scelta del candidato sindaco.

A raccontarlo a Reggiosera è stato Enrico Bini, oggi sindaco Sotto la Pietra di Bismantova, ma che nel 2014 sfidava da outsider il candidato di bandiera Dem
Giuliano Maioli: «Madat sosteneva Maioli e telefonava per chiamare al voto molti extracomunitari che non conoscevano l'italiano».

Bini ha rivelato a Reggiosera di essersi anche lamentato con la direzione provinciale del partito, invano.

Bini la spuntò nei voti e divenne sindaco, dove riuscì anche a far chiudere a Madat il centro islamico di preghiera abusivo.
Tanto che poi lui si è dovuto trasferire a Vicenza, dove la Polizia l'ha monitorato per mesi, giusto il tempo di accorgersi della sua radicalizzazione e spedirlo in patria.

Nessuno oggi ha voglia di chiedersi perché il Pd avesse così bisogno dei voti di Madat e dei suoi amici.

Evidentemente l'ambizione elettorale mischiata a buonismo e multicult tipica dei Dem provoca anche inconvenienti di questo tipo,
specie se non si controlla bene chi ci si mette in casa. In tutti i sensi.

Il Comune di Carpineti, amministrato dal Pd, si offrì di pagagli persino l'affitto di casa.
Lui il lavoro l'avrebbe perso anni dopo, ma le condizioni della famiglia, Madat è sposato con 4 figli, necessitavano un interessamento.
Che arrivò puntuale quando il sindaco in persona chiese ad un abitante un appartamento sfitto.

Detto, fatto: il Comune ha pagato a Madat 220 euro al mese di affitto per diversi anni.
Ma il proprietario non riuscì mai ad entrare in casa per controllarne, come suo diritto, le condizioni, pena il ritrovarsi il nerboruto imam sul pianerottolo con un'accetta.
Ma tutto gli era concesso perché Madat gestiva il centro islamico di Felina e diventava il punto di riferimento della preghiera mussulmana in Appennino.
 

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