Dopo un primo giro di boa di esperienze con le opzioni, traggo qualche somma.
Fondamentalmente ho attuato operazioni lineari (ovvero di acquisto di call per posizioni long e put per le short). L’unica operazione che stava tra le lineare e la complessa, un long straddle su tiscali, è andata a finire in loss: il titolo si è inchiodato, è caduto in un profondo letargo, e chi mi ha venduto il tempo non credeva che sarebbe stato addirittura così facile sfilarmi i quattrini
. Cmq, senza valore la put e un micro gain la call, se si aggiungono le commissioni, il risultato è chiaro.
Essere rientrato in sintonia col mercato e con i grafici mi ha reso più invitanti le strategie semplici, in cui si massimizza il profitto nel caso in cui le analisi vengano confermate dal mercato. Inutile dire che alcuni elementi sono assolutamente determinanti al fine dell’andata a buon fine del trade ancorché basata su una analisi giusta. Determinante infatti è la scadenza, non solo per dare al tempo al mercato di andare a tp, ma anche per una ragione di incidenza del valore temporale. Siccome le mie analisi sono basate su movimenti del sottostanti significativi, generalmente non inferiori al 3-4%, ma anche decisamente superiori, le mie preferenze sono sempre cadute su opzioni otm e dotm: premio bassissimo e leva folle. Tuttavia sceglievo scadenze generalmente troppo ravvicinate, legandomi le mani da me.
Attualmente scelgo quindi opzioni dotm, ma con scadenze larghe, adesso sono su dicembre e appena possibile passerò su gennaio.
Un altro aspetto determinante: le commissioni. Col mio profilo commissionale, le commissioni sono calcolate come lo 0,1% del controvalore dato dallo strike x il lotto minimo. Cosa può succedere quindi? Che acquistando delle call dotm su titoli come eni, generali, stm, ecc, il controvalore è altissimo, e tra acquisto e vendita si possono pagare centinaia di € di commissioni totali. Con un’operazione chiusa da poco, su un gain del 144% ho fatto a metà tra gain mio e commissioni alla banca. A dir poco folle. Sono con iw, non mi conviene ancora passare alle commissioni fissa (2,5 a contratto), perché sono sempre e comunque almeno 50 € di commissioni totali a trade, e mediamente spendo ancora meno.
Per il momento, quindi, sto prediligendo le operazioni put su sottostanti con prezzi bassi (in valore assoluto), che mi diano aspettative di movimenti significativi.
Estremamente piacevole, è vedere invece ( a differenza, per la mia esperienza, dei cw) che la volatilità quando aumenta, viene incorporata sia in lettera che in denaro, e questo anche quando il titolo tende ad andare anche nella direzione contraria all’opzione acquistata.
Il concetto base che acquistando opzioni si rischia poco (in relazione ad un investimento diretto nel sottostante controllato) e non più di quello, ma si può guadagnare tantissimo, è stato confermato alla grande. Attualmente sto attuando (e testando) una strategia di stop loss che chiamo assoluto. In pratica tendo ad utilizzare sempre le stesse cifre per i trade e apro solo posizioni con un valido rapporto r/r, ovviamente, se il trend viene confermato e posso seguire, lascio correre i guadagni, al limite posizionando differenti ordinativi in vendita a prezzi sempre più elevati. Bilancio quindi, in relazione a tutto il mio capitale, una perdita max pari al capitale dedicato al trade. Così facendo metto un tetto alle perdite per singolo trade. In genere, se il trade va male, si riesce comunque a recuperare un bel po’, anche se il loss è % alto.
Ovviamente, questa strategia è applicabile senza problemi entrando leggeri sul mercato, come sto facendo io adesso, in seguito al pesante loss subito qualche mese fa. Tutto sommato, fino a trade pari a 500/700 € credo sia assolutamente sostenibile a livello psicologico. A livello contabile, per così dire, ciò che fa tenere il sistema è invece solo il rapporto r/r di ogni trade e la % di analisi corrette.
Col mio tipo di operatività non ho avuto significativi riscontri invece quando a variabili come il delta. Indirettamente forse solo col vega, come accennavo prima, oltre che pesantemente col theta
Attualmente, le mie posizioni aperte sono queste, per rendere l’idea:
-ancora le put 3
capitalia, settembre (da sbolognare quanto prima)
-ancora le put 2,1
bnl settembre (idem come sopra)
-domani mi scade con loss pressoché totale la put 28.000 agosto che ho acquistato in attesa del movimento che ancora attendo…
- una mibo put 28.000 dicembre
- call alitalia 0,26 ottobre
- put seat 0,31 dicembre
- call enel 7,4 ottobre
- put fiat 5 dicembre
Con le opzioni non ho altro. Le scadenze di settembre sono a rischio loss, perché ho in gran parte cannato il timing di ingresso su capitalia e bnl. Le altre non dovrebbero dare problemi, a patto che il mercato confermi l’analisi. Ma in questa sede ci stiamo occupando di approfondire lo strumento.
Vado a pranzo, buon proseguimento delle vacanze a tutti e ancora grazie per i contributi. Non vedo l’ora di essere in grado di replicare ai trader più preparati che sono intervenutu, mi dovrete dare lezioni ancora per tanto tempo
Ps: non rileggo perché è pronto il pranzo, passate la forma in stile “parlato”.
Strd.