patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
J. BENAVENTE Y MARTINEZ
Quelle secondo cui il denaro non dà la felicità sono voci diffuse dai ricchi perchè i poveri non li invidino troppo
Wall Street ringrazia il greggio, chiude sui massimi intraday
Nonostante un ulteriore allungo del prezzo del petrolio, fino ad un massimo di 45,40 dollari al barile in seguito alle nuove vicissitudini del colosso russo Yukos,
Wall Street termina al rialzo la seduta, con gli indici in netto recupero compreso il tecnologico Nasdaq (grafico, alla vigilia del rilascio delle nuove stime di Intel sul trimestre in corso, attese entro la prossima ora. Il Dow Jones finisce così a quota 10.290,28 (+1,20%), il più ampio S&P500 a 1.118,31 punti (+1,12%), mentre il Nasdaq è a quota 1.873,43 (+1,24%). Dal canto suo il Russell 2000 finisce sui 559,78 punti (+1,32%). Il rialzo del petrolio viene gradualmente riassorbito dal mercato, col future che termina a 44,06 dollari al barile pressoché invariato, mentre l’oro scivola a 408 dollari, arretrando di poco più di due dollari l’oncia rispetto a ieri. L’improvviso recupero del listino azionario americano, che ignora anche i contraddittori dati macroeconomici odierni, finiscono col pesare sui bond, col rendimento sul decennale guida che torna così al 4,19% (dal 4,12% di ieri) e quello sul trentennale di riferimento al 4,99% (dal 4,93% precedente).
La perdurante assenza di volumi, alla vigilia del Labour Day che terrà chiuso il listino lunedì prossimo (e del discorso di Bush alla convention repubblicana a New York) rende difficile interpretare il rally odierno, spiegano i pochi analisti ancora davanti alle postazioni. La grande maggioranza degli operatori, del resto, è rimasta anche oggi alla finestra, in attesa dei dati di Intel (INTC) che verranno rilasciati dopo la chiusura dell’after hours, e soprattutto dei dati sul mercato del lavoro di domani, punto di riferimento di tutta questa settimana. I dati macroeconomici odierni, invece, non sembrano aver più di tanto scosso gli operatori. Le richieste settimanali di sussidio hanno registrato un incremento di 19 mila unità a 362 mila, il livello più alto dallo scorso 10 aprile, ma sono in buona parte legate agli effetti dell’uragano Charlie, abbattutosi sulla Florida nelle scorse settimane. La produttività non agricola del secondo trimestre è stata rivista al +2,5% dall’originale
+2,9%, anche in questo caso peggio delle attese (+2,7%), ma si trattava in fondo di una revisione di un dato ormai appartenente al passato. Gli ordini alle industrie sono infine apparsi in crescita dell’1,2% a luglio, leggermente meglio delle attese (+1,1%), grazie in particolare agli ordini di aerei civili (al netto dei quali si avrebbe un calo dello 0,4%) che avevano già influenzato positivamente gli ordini dei beni durevoli della scorsa settimana. Ma anche in questo caso il dato, seppure accolto favorevolmente, era stato in gran parte anticipato e dunque scontato dal mercato.
E forse nonostante l’attesa la stessa revisione delle stime di Intel, come sottolinea lo strategis Peter Cardillo, è stata ormai “digerita” dal mercato, a meno di clamorose sorprese, tanto che il titolo, fino a ieri in calo, oggi è rimbalzato dell’1,1%. Tra gli altri big del listino Home Depot (HD), United Technologies (UTX) e Verizon Communications (VZ) sono stati tra i migliori sul Dow, mentre Pfizer (PFE) e Walt Disney (DIS) hanno perso terreno.
A parte Intel e i semiconduttori oggi il tema operativo principale ha riguardato il settore della grande distribuzione, dopo i dati non esaltanti delle vendite nel mese di agosto emersi già ieri e completati oggi da un giro d’affari in calo per Dillard’s (DDS) Ann Taylor (ANN), Jo-Ann Stores (JAS), Abercrombie & Fitch (ANF), Sharper Image (SHRP), Talbots (TLB), Sears (S), Limited Brands (LTD) e Pier 1 (PIR).
In crescita le vendite di Wal-Mart (WMT), Walgreen (WAG), BJ’s Wholesale (BJ), Jc Penney (JCP), Best Buy (BBY), Nordstrom (JWN), Children’s Place (PLCE), Costco Wholesale (COST) e Target (TGT), ma alcuni di questi, come Wal-Mart, BJ’s o Costco, non sono stati in grado di centrare le attese degli uomini di Wall Street. Tra gli annunci della giornata si segnala quello di Nortel Networks (NT): il gruppo, da tempo in difficoltà, ha fatto sapere che farà slittare di un mese, a fine ottobre, la pubblicazione dei documenti contabili del 2003 e dei primi due trimestri del 2004. Infine, secondo la stampa, Time Warner (TWX) avrebbe modificato la propria offerta d’acquisto per la “gloriosa” Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), che si sarebbe trasformata in una proposta interamente per contanti tra i 4,5 e i 4,6 miliardi di dollari.
Cogliendo tutti in contropiede, tuttavia, Intel ha poi annunciatopoco dopo la chiusura della sessione regolare di aver tagliato sia l’obiettivo in termini di fatturato, a 8,3-8,6 miliardi di dollari rispetto all’originale range di 8,6-9,2, sia quello sul “gross margin”, ora fissato al 58% rispetto al precedente 60%. Nell’after hours il titolo è immediatamente crollato di circa otto punti percentuali.
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J. BENAVENTE Y MARTINEZ
Quelle secondo cui il denaro non dà la felicità sono voci diffuse dai ricchi perchè i poveri non li invidino troppo
Wall Street ringrazia il greggio, chiude sui massimi intraday
Nonostante un ulteriore allungo del prezzo del petrolio, fino ad un massimo di 45,40 dollari al barile in seguito alle nuove vicissitudini del colosso russo Yukos,
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La perdurante assenza di volumi, alla vigilia del Labour Day che terrà chiuso il listino lunedì prossimo (e del discorso di Bush alla convention repubblicana a New York) rende difficile interpretare il rally odierno, spiegano i pochi analisti ancora davanti alle postazioni. La grande maggioranza degli operatori, del resto, è rimasta anche oggi alla finestra, in attesa dei dati di Intel (INTC) che verranno rilasciati dopo la chiusura dell’after hours, e soprattutto dei dati sul mercato del lavoro di domani, punto di riferimento di tutta questa settimana. I dati macroeconomici odierni, invece, non sembrano aver più di tanto scosso gli operatori. Le richieste settimanali di sussidio hanno registrato un incremento di 19 mila unità a 362 mila, il livello più alto dallo scorso 10 aprile, ma sono in buona parte legate agli effetti dell’uragano Charlie, abbattutosi sulla Florida nelle scorse settimane. La produttività non agricola del secondo trimestre è stata rivista al +2,5% dall’originale
+2,9%, anche in questo caso peggio delle attese (+2,7%), ma si trattava in fondo di una revisione di un dato ormai appartenente al passato. Gli ordini alle industrie sono infine apparsi in crescita dell’1,2% a luglio, leggermente meglio delle attese (+1,1%), grazie in particolare agli ordini di aerei civili (al netto dei quali si avrebbe un calo dello 0,4%) che avevano già influenzato positivamente gli ordini dei beni durevoli della scorsa settimana. Ma anche in questo caso il dato, seppure accolto favorevolmente, era stato in gran parte anticipato e dunque scontato dal mercato.
E forse nonostante l’attesa la stessa revisione delle stime di Intel, come sottolinea lo strategis Peter Cardillo, è stata ormai “digerita” dal mercato, a meno di clamorose sorprese, tanto che il titolo, fino a ieri in calo, oggi è rimbalzato dell’1,1%. Tra gli altri big del listino Home Depot (HD), United Technologies (UTX) e Verizon Communications (VZ) sono stati tra i migliori sul Dow, mentre Pfizer (PFE) e Walt Disney (DIS) hanno perso terreno.
A parte Intel e i semiconduttori oggi il tema operativo principale ha riguardato il settore della grande distribuzione, dopo i dati non esaltanti delle vendite nel mese di agosto emersi già ieri e completati oggi da un giro d’affari in calo per Dillard’s (DDS) Ann Taylor (ANN), Jo-Ann Stores (JAS), Abercrombie & Fitch (ANF), Sharper Image (SHRP), Talbots (TLB), Sears (S), Limited Brands (LTD) e Pier 1 (PIR).
In crescita le vendite di Wal-Mart (WMT), Walgreen (WAG), BJ’s Wholesale (BJ), Jc Penney (JCP), Best Buy (BBY), Nordstrom (JWN), Children’s Place (PLCE), Costco Wholesale (COST) e Target (TGT), ma alcuni di questi, come Wal-Mart, BJ’s o Costco, non sono stati in grado di centrare le attese degli uomini di Wall Street. Tra gli annunci della giornata si segnala quello di Nortel Networks (NT): il gruppo, da tempo in difficoltà, ha fatto sapere che farà slittare di un mese, a fine ottobre, la pubblicazione dei documenti contabili del 2003 e dei primi due trimestri del 2004. Infine, secondo la stampa, Time Warner (TWX) avrebbe modificato la propria offerta d’acquisto per la “gloriosa” Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), che si sarebbe trasformata in una proposta interamente per contanti tra i 4,5 e i 4,6 miliardi di dollari.
Cogliendo tutti in contropiede, tuttavia, Intel ha poi annunciatopoco dopo la chiusura della sessione regolare di aver tagliato sia l’obiettivo in termini di fatturato, a 8,3-8,6 miliardi di dollari rispetto all’originale range di 8,6-9,2, sia quello sul “gross margin”, ora fissato al 58% rispetto al precedente 60%. Nell’after hours il titolo è immediatamente crollato di circa otto punti percentuali.
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