Penso che la risposta che ti e' stata fornita sia appropriata.
Al giorno d'oggi le tasse sono al 25% sulle opzioni, azioni e futures, ma solo al 14,29% sui titoli white List, quindi la scelta di lavorare sull'obbligazonario per me e' diventata obbligata dal 2012. Che gli altri continuino pure a divertirsi con le azioni, ma la voglia di lavorare per far ingrassare il Fisco con una tassazione cosi' abnorme (il 25% peraltro non gode di esenzioni fiscali ed e' al lordo di spese personali) non mi entusiasma.
Per quanto riguarda la tua sorpresa che non ci siano in Italia software obbligazionari, non dovrebbe stupirti piu' di tanto.
L'industria del trading italiana (Rimini, il Forex, Diretca, i corsi, i SuperMegaTopTrader, etc.) vive e prospera su chi ha 4 lire in tasca e cerca di vendere sogni stimolando la leva e la marginazione. Il motto e': giocare poco per vincere tanto.
L'obbligazionario e' basato su una filosofia diametralmente diversa: giocare tanto per vincere poco, che non e' sicuramente un argomento di grande presa alle kermesse balneari.
Lasciamo pure che i software obbligazionari siano alla portata di pochi, anche per il costo e le competenze necessarie: Blomberg 2000 Euro al mese, il pacchetto di MBRM 50.000 Euro, Savvysoft, QuantiLab o NumeriX che per essere adoperati richiedono studi di fisica o di ingegneria.
Ciao