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Triplo Panico: comprare
Intervista al Presidente del Fondo interbancario tutela depositi
Così, per notizia, estratto intervista a Paolo Savona:
""All’Italia converrebbe uscire dall’euro?
Se l’Ue non modifica le condizioni di operatività della Banca centrale europea, allargando le sue competenze ai titoli di Stato e al rapporto di cambio e assegnando a essa il compito di collaborare per lo sviluppo (tutte cose che già sta facendo, ma per iniziativa del suo vertice, non per dovere statutario!), e non decide una politica compensativa per le aree svantaggiate dalla natura non ottimale dell’eurozona, allora conviene uscire dall’euro. Ma ciò deve avvenire preparandosi a farlo, altrimenti i danni sarebbero incalcolabili. Invece, si persiste nel rifiuto di solo parlarne e, quindi, potremmo essere costretti a farlo, non a farlo su nostra iniziativa potendone governare il processo.
Se i benefici di un’uscita dall’euro per l’Italia fossero maggiori dei costi, quanto tempo ci vorrebbe perché i primi superino i secondi?
La scelta sarebbe in ogni caso di lungo periodo. L’alternativa è tra pagare i costi un pezzo all’anno, con conseguenze sociali e politiche gravi, oppure pagarli in una sola volta e trovarsi in tre-cinque anni in una situazione migliore. Il vantaggio sarebbe per le esportazioni e il costo sarebbe l’inflazione. Lo Stato dovrebbe cedere risorse ai privati, tagliando le spese.
Quali sarebbero i passaggi che ci porterebbero dall’euro alla lira?
Se si riferisce ai passaggi tecnici, i più importanti sono il tasso di conversione dall’euro alla nuova lira e la ridefinizione del valore dei titoli di Stato in circolazione.""
Così, per notizia, estratto intervista a Paolo Savona:
""All’Italia converrebbe uscire dall’euro?
Se l’Ue non modifica le condizioni di operatività della Banca centrale europea, allargando le sue competenze ai titoli di Stato e al rapporto di cambio e assegnando a essa il compito di collaborare per lo sviluppo (tutte cose che già sta facendo, ma per iniziativa del suo vertice, non per dovere statutario!), e non decide una politica compensativa per le aree svantaggiate dalla natura non ottimale dell’eurozona, allora conviene uscire dall’euro. Ma ciò deve avvenire preparandosi a farlo, altrimenti i danni sarebbero incalcolabili. Invece, si persiste nel rifiuto di solo parlarne e, quindi, potremmo essere costretti a farlo, non a farlo su nostra iniziativa potendone governare il processo.
Se i benefici di un’uscita dall’euro per l’Italia fossero maggiori dei costi, quanto tempo ci vorrebbe perché i primi superino i secondi?
La scelta sarebbe in ogni caso di lungo periodo. L’alternativa è tra pagare i costi un pezzo all’anno, con conseguenze sociali e politiche gravi, oppure pagarli in una sola volta e trovarsi in tre-cinque anni in una situazione migliore. Il vantaggio sarebbe per le esportazioni e il costo sarebbe l’inflazione. Lo Stato dovrebbe cedere risorse ai privati, tagliando le spese.
Quali sarebbero i passaggi che ci porterebbero dall’euro alla lira?
Se si riferisce ai passaggi tecnici, i più importanti sono il tasso di conversione dall’euro alla nuova lira e la ridefinizione del valore dei titoli di Stato in circolazione.""