Il tuo ragionamento non spiega però come mai il costo del lavoro in Italia è sceso ed abbiamo perso competitività, mentre il costo in Germania è salito di molto (e con il costo anche i salari) e nel contempo è salita la produttività. Abbassare ilo costo del lavoro è un male per due motivi: riduci il PIL e riduci la capacità di spesa dei dipendenti (i quali normalmente spendono tutto quello che guadagnano) e quindi contrai i consumi. Forse ci guadagna una parte della popolazione (piccola) e si amplia la forbice tra il reddito dei ricchi (che notoriamente spendono solo una piccola parte di quello che guadagnano) e quello della classe media e di quelle meno abbienti. Risultato? negativo su tutti i fronti.
Per migliorare la produttività occorre invece che si investa in innovazione, ricerca e sviluppo e che si assumano giovani uomimi (che spendono tutto) e giovani donne (che oltre a spendere producono nuovo lavoro di sostituzione di quello che facevano in casa prima di lavorare: colf, badanti, baby sitter, parrucchiere, estetiste).
Puoi ridurre i salari quanto vuoi ma non arriverai mai a competere con i BRICS, col Vietnam e la Cambogia e comunque non ce la fai lo stesso se manca l'innovazione di prodotto e di processo che si realizza con investimenti.
Il mondo chiede prodotti HI Tech e noi siamo fuori da questi settori che hanno un valore aggiunto enorme. Ti faccio un esempio: il costo di produzione di un I Phone è 10 euro circa e si vende a 700. Se venisse prodotto per assurdo in Italia probabilmente costerebbe 30 euro. La differenza nel valore aggiunto sarebbe minima comunque: 670, contro 690 euro. Quindi il problema NON è il costo del lavoro ma la mancanza di tecnologie, cervelli e investitori per ideare, ingegnerizzare, realizzare, produrre su larga scala, commercializzare e vendere un gioiellino come l'IPhone in Italia