Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013) (45 lettori)

stefanofabb

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Elezioni: Monti non e' l'uomo giusto per guidare l'Italia (Ft)

MILANO (MF-DJ)--"Mario Monti non e' l'uomo giusto per guidare l'Italia", perche' non e' riuscito a rispettare le promesse e sta portando avanti una retorica da "salvatore dell'Italia" a cui la maggioranza degli italiani non crede.
Cosi' in un editioriale il Financial Times cambia la sua posizione e sembra non sostenere piu' il premier dimissionario, come piu' volte fatto in precedenza, accusando il Governo dei tecnici di aver "mal interpretato l'impatto prevedebile" sull'economia delle misure di austerity, comportando per l'Italia un futuro "di recessione lunga e profonda".
L'Italia, osserva l'Ft, e' un Paese dove anche se la crisi finanziaria si e' smorzata, quella economica continua a crescere e dove, "non passa giorno senza che non ci siano notizie circa un peggioramento del credit cruch, di un calo dell'occupazione, della produzione o della fiducia delle imprese".
Guardando al futuro, il quotidiano britannico ipotizza tre scenari per il Bel Paese: restare nell'area euro e "sobbarcarsi da sola" il peso di un pieno aggiustamento fiscale ed economico; rimanere nell'Eurozona e "portare avanti un aggiustamento condiviso tra Stati debitori e quelli creditori"; "lasciare il blocco della moneta unica". L'Ft osserva pero' che i vari Esecutivi che si sono succeduti hanno tentato di portare avanti una quarta opzione, "restare nell'euro, concentrandosi nell'attuare solamente un consolidamento fiscale di breve periodo e aspettare".
Tuttavia, la "la storia economica" suggerisce che il perseguimento della quarta opzione porta inevitabilmente al ripresentarsi delle prime tre ipotesi, con la preferenza dell'editorialista (Wolfgang Munchau, ndr) esplicitamente rivolta verso la seconda, ovvero rendere la membership dell'area euro vincolata ad "aggiustamenti simmetrici".
L'errore 'originale' che l'Ft imputa a Monti, e' di non essere riuscito a contrapporsi al cancelliere tedesco, Angela Merkel, ne' sugli Eurobond, ne' sull'impegno dell'Italia per una Unione bancaria piu' "profonda" e dotata di una piena capacita' di risoluzione degli istituti di credito e di uno schema di garanzia sui depositi, ne' tantomeno "su politiche economiche piu' espansive da parte di Berlino".
Il quotidiano sferra poi la sua critica al premier sul piano della politica interna, accusandolo di non aver rispettato le aspettative e gli impegni. L'ex commissario europeo aveva iniziato la sua esperienza alla guida dell'Esecutivo tecnico, finendo la sua parabola come "un mero operatore politico".
"Aveva promesso riforme strutturali, finendo con l'aumentare le tasse, con il suo Governo che ha provato a introdurre "modeste riforme che sono state annacquate" perdendo di fatto il loro "significato macroeconomico". L'Ft punta inoltre il dito sulla campagna elettorale del professore che si professa "salvatore dell'Italia dal precipizio, o meglio dal suo predecessore Silvio Berlusconi", e si attribuisce il merito del calo dello spread. Ma il calo nel differenziale tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi, sottolinea l'Ft, "va attribuito a un altro Mario", ovvero Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, e "la maggioranza degli italiani" ne e' consapevole.
Guardando poi allo scenario elettorale, il quotidiano descrive il leader del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, come sostenitore di prima istanza dell'austerita' per poi ripiegare verso una posizione sempre piu' distanze e piu' "esitante sulle riforme strutturali". Secondo l'Ft, Bersani avrebbe pero' il vantaggio di essere piu' affine alla linea politica del presidente socialista francese, Francois Hollande, e quindi, "avvantaggiato" nella possibilita' di stringere un'alleanza europea con l'Eliseo.
Su Berlusconi e il suo patto con la Lega Nord, l'editoriale osserva che il cavaliere sta mettendo in atto fino a questo momento "una buona campagna elettorale", con messaggi anti-austerity che hanno "toccato le corde dell'elettorato disilluso". Una mossa che gli ha permesso di guadagnare terreno nei sondaggi, nonostante rimanga ancora dietro nelle preferenze. Il leader del centrodestra ha inoltre perseguito nelle sue critiche contro la Germania, accusata di non permettere alla Bce di acquistare bond italiani in maniera incondizionata. Ciononostante, l'Ft prende le distanze da Berlusconi. "Lo conosciamo troppo bene" e "ha governato abbastanza" che poteva portare avanti questa linea politica in precedenza. "Per diventare credibile dovrebbe produrre una strategia che definisca chiaramente i suoi obiettivi" perche', osserva il quotidiano, fino questo momento quello a cui si e' assistito sono solo "commenti televisivi ad effetto".
Sulla base dei sondaggi, continua l'Ft, l'ipotesi piu' probabile e' che l'esito elettorale comporti "uno stallo" politico, ovvero una vittoria di una coalizione di centrosinistra basata sull'asse Bersani-Monti, con una possibile maggioranza del centrodestra al Senato, dove vengono applicati diversi meccanismi di assegnazione dei seggi. In questo modo, osserva il quotidiano britannico, "piu' o meno tutti quanti resteranno in carica, e nessuno avrebbe la possibilita' di attuare le politiche di riforma, perche' ognuno avrebbe nei fatti il potere di veto".
Se cio' dovesse nei fatti accadere, l'Italia continuerebbe a "cavarsela", con la falsa apparenza di "aver scelto l'opzione di rimanere nell'euro, senza pero' creare le condizioni per rendere la sua partecipazione "sostenibile". Allo stesso tempo, conclude l'editorialista, potrebbe emergere un consensus politico anti-europeo con la capacita' di "scatenare una crisi politica" e con la possibile affermazione di una nuova maggioranza alle inevitabili elezioni successive.
L'Italia ha quindi diverse opzioni sul tavolo, "ma ora deve scegliere", conclude l'Ft. red/fla

(END) Dow Jones Newswires
January 21, 2013 04:59 ET (09:59 GMT)
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:ciao:
 

Zuzzurellone

Forumer attivo
Ciao Amici,

come vedete la salutare sconfitta della Merkel in Sassonia?

mi sembra presto per trarre delle conclusioni; è evidente che la Merkel vorrebbe un terzo mandato, ma al momento le possibili alleanze che potrebbero consentirle di ottenerlo sono molte: una grosse koalition con la SPD, ma c'è anche chi pensa ad una possibile compensazione del calo della CDU con una crescita dei liberali (in Sassonia sono saliti) e perfino chi ipotizza accordi con i verdi

a chi, come buona parte di noi, non condivide il rigore esagerato imposto dai tedeschi sinora, dovrebbe suonare più allettante lo scenario con la SPD, ma se prendesse corpo l'altro, con liberali (= Westerwelle) in crescita e CDU in calo, rischieremmo perfino un aumento dell'intransigenza

quel che sinora io non riesco proprio a vedere è un governo senza la Merkel, alleata con chicchessia, ossia non penso che vedremo ad esempio un governo rosso / verde a guida SPD
 
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