(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano,m 04 feb - Per il
tribunale, per quanto "i soggetti imputati nel presente
procedimento (non tutti, a eccezione di Marrone, Stassano e
Foti, come si e' detto, che hanno avuto sicuramente una
caratura funzionale maggiore) siano sicuramente non soggetti
apicali nelle societa' in questione, ma dipendenti delle
societa' medesime (e quindi sottoposti all'altrui direzione
e/o vigilanza) essi non hanno agito violando le regole
comportamentali o aggirando i presidi di controllo
apprestati dalle rispettive societa', ma in evidente
esecuzione delle direttive ricevute, pienamente condivise e
volontariamente realizzate". In particolare, continua il
giudice nelle motivazione della sentenza, le condotte dei
condannati, "in piena aderenza agli input forniti dai
vertici preposti alla loro vigilanza e controllo, si sono
sicuramente uniformate alle istruzioni e alle prassi
aziendali allora vigenti" e inoltre tali condotte "si
iscrivono nella complessiva strategia imprenditoriale
concretamente assunta, sicche', nel caso in questione, e' la
persona giuridica attraverso i suoi organi e nella pienezza
della immedesimazione con gli stessi, che risulta, in un
certo senso, ispiratrice e complice dei comportamenti
delittuosi tenuti e dunque responsabile di fatti che non si
sono voluti vedere nella loro antigiuridicita' e che, anzi,
si e' voluto compiere con assoluta consapevolezza e volonta'".