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Roma, 24 nov. (askanews) - Crediamo che lo spread possa scendere. Poi, ovviamente, Bankitalia è libera di dire quello che vuole, ma lo spread è risalto per poi scendere in serata". Così il vicepremier e ministro Luigi Di Maio durante la visita allo stabilimento Fincantieri di Palermo.

"Quando la manovra del popolo sarà approvata in via definitiva - ha detto - le cose cambieranno, i mercati si tranquillizzeranno e avremo certezza per tre anni sulle spese e gli investimenti dello Stato e, soprattutto, l'Italia ripartirà".
 
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Il Declino dell'Italia che dura da 35 anni è un fenomeno multicausale: chi lo semplifica ad un singolo fattore è un cialtrone

IL GRANDE BLUFF: Il Declino dell'Italia che dura da 35 anni è un fenomeno multicausale: chi lo semplifica ad un singolo fattore è un cialtrone

"Il Financial Times ci dedica un'approfondita analisi che identifica una serie di CAUSE del Declino di Fallitaglia: è un'analisi molto utile per capire come il fenomeno sia complesso e multi-causale."

ecco due esempi, se ne parlava appena prima, di idee deteriorate e confluite nelle sabbie mobili dell'ideologia
non credo servano profondissime intelligenze per spiegare le cause (e i rimedi) del declino italiano, in parte il FT le spiega abbastanza, accuratamente tacendo peraltro sullo stato assistenziale del capitalismo nostrano, piccolo o grande che sia, troppo spesso attendista rispetto alle laute prebende ricevute dallo stato sotto forma di sgravi, modifiche degli impianti del diritto del lavoro, allentamenti del sistema dei controlli eccetera....non si vuole l'assistenzialismo "popolare" mentre quello legato ai grandi affari è beatamente tollerato, non staremo qui ad insistere su queste cose, magari ogni tanto le ridiciamo visto che non ne parla proprio nessuno
ricordo poi quando ero giovane che l'istruzione rappresentava il vero valore aggiunto per la società, si studiava per migliorare il proprio status, per una maggiore gratificazione, ecc...era la vera mobilità sociale che ogni democrazia dovrebbe difendere con le unghie, essendo sostanza e integrità della medesima....è ancora così? la risposta è facile e fatalmente deludente
si riparta dall'abc della vera democrazia, non quella patinata e usata alla bisogna, non servono altre ricette credo
 
ecco due esempi, se ne parlava appena prima, di idee deteriorate e confluite nelle sabbie mobili dell'ideologia
non credo servano profondissime intelligenze per spiegare le cause (e i rimedi) del declino italiano, in parte il FT le spiega abbastanza, accuratamente tacendo peraltro sullo stato assistenziale del capitalismo nostrano, piccolo o grande che sia, troppo spesso attendista rispetto alle laute prebende ricevute dallo stato sotto forma di sgravi, modifiche degli impianti del diritto del lavoro, allentamenti del sistema dei controlli eccetera....non si vuole l'assistenzialismo "popolare" mentre quello legato ai grandi affari è beatamente tollerato, non staremo qui ad insistere su queste cose, magari ogni tanto le ridiciamo visto che non ne parla proprio nessuno
ricordo poi quando ero giovane che l'istruzione rappresentava il vero valore aggiunto per la società, si studiava per migliorare il proprio status, per una maggiore gratificazione, ecc...era la vera mobilità sociale che ogni democrazia dovrebbe difendere con le unghie, essendo sostanza e integrità della medesima....è ancora così? la risposta è facile e fatalmente deludente
si riparta dall'abc della vera democrazia, non quella patinata e usata alla bisogna, non servono altre ricette credo


Condivido tutto anche se ci sarebbe da dire ancora molto, comunque, ciò che serve tanto per iniziare è una maggiore onestà a tutti i livelli. Impossibile...!
 
L'incontro ha ribadito l'apertura di un dialogo in un clima di rispetto reciproco, dobbiamo continuare a dialogare", afferma il premier Giuseppe Conte a Bruxelles dopo la cena con il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker. "Sono soddisfatto", aggiunge.

"Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione di prospettiva", fa sapere un portavoce della Commissione europea.

"Non si è discusso di saldi finali. Ovviamente non ho posto alcuna rinuncia alle riforme qualificanti" del nostro governo, aggiunge Conte. Quello con Juncker "non è stato un incontro risolutivo. Il passo avanti sta nell'aver ribadito l'apertura di un dialogo" tra Italia e Ue, ha poi spiegato il premier. Il rischio Grecia? "L'Italia ha dei fondamentali così solidi che mi sembra fuori luogo", ha detto Conte.

"Non litighiamo, we are friends", ha detto Conte ai giornalisti che fotografavano la stretta di mano con Juncker al suo ingresso al palazzo Berlaymont.

"Passi indietro non se ne fanno! Avanti tutta!". E' il tweet che Matteo Salvini posta al termine del vertice tra Conte e Juncker sulla manovra. "Bene Conte. Dialogo e buon senso nell'interesse dell'Italia, nessun passo indietro ma la voglia di valutare bene tempi e numeri di spese e investimenti",afferma il vicepremier.

Salvini in giornata ha ribadito: "No ai ricatti". "Non credo - dice il vicepremier - che a Bruxelles si preoccupino dello zero virgola: all'Europa serve un'Italia che cresce. E penso che sanzioni e ricatti non servano né agli italiani né all'Ue". "La manovra - ha aggiunto - non è un pacchetto chiuso, ma non ci possono chiedere di mettere le mani nelle tasche degli italiani e togliere soldi e per quanto mi riguarda passi indietro sulla legge Fornero".

"Dall'incontro tra il premier Conte e Junker ci aspettiamo tanto", dice anche il vice premier Luigi Di Maio, a Palermo. Fermo restando che per di Maio reddito di cittadinanza e riforma della Fornero a quota 100 non si toccano, il vicepremier si dice disponibile a concedere a Bruxelles alcune modifiche alla manovra: "Aumentiamo pure i tagli agli sprechi, riorganizziamo i beni pubblici, siamo disponibili anche a ragionare sulla dismissione di alcuni asset strategici". "Ma deve essere chiaro - afferma - Siamo arrivati per cambiare tutto".
Ansa
 
Io penso che il malessere e la rabbia sociale, di una parte della popolazione francese che ha scatenato i disordini dei gilet gialli, non stia lasciando indifferente l'UE sulla politica europea da intraprendere,per non esacerbare ulteriormente i disagi delle popolazioni che non sembrano più confinati a quelle delle periferie europee. Dopo questi eventi il clima tra l'UE e il ns. governo dovrebbe migliorare e la ricerca di un compromesso sembrerebbe più fattibile.
 

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