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Teleborsa
10:02:09
Fed attesa moderare rialzo tassi. Cosa accadrà nel 2023?
(Teleborsa) - L'inflazione in rallentamento e sotto le attese sembra aver cambiato radicalmente le carte in tavola e la Fed, questa sera, potrebbe annunciare un moderato rialzo dei tassi di 50 punti base anziché 75 come previsto in precedenza. Il FOMC dovrebbe dunque accordarsi di un aumento dei tassi in una banda di oscillazione del 4,25-4,50%, dopo aver realizzato dall'estate quattro rialzi consecutivi da 75 punti.

Tutto è cambiato ieri pomeriggio, quando il Bureau of Labour Statistics ha indicato per novembre un'inflazione al 7,1%, un dato migliore del 7,3% atteso dal mercato e sensibilmente al di sotto del 7,7% del mese precedente. Il "core" rate, delle componenti più volatili quali cibo ed energia e più osservato dalla Fed, si è attestato al 6% contro il 6,1% atteso.

Dati che hanno fatto volare i mercati, ormai convinti che il FOMC non procederà con la mano pesante in questo meeting. Di certo, per capire come si muoverà la banca centrale USA in futuro occorrerà osservare i "dot plot" aggiornati, ossia il grafico a dispersione che indica le aspettative dei banchieri centrali USA sul livello più elevato dei tassi, che sarà più alto del 4,5% indicato ad ottobre e potrebbe anche superare il 5% ed arrivare addirittura al 6,5% (scenario Armageddon).

Di recente, il Presidente Jerome Powell ha confermato le attese di una riduzione nel ritmo della stretta monetaria della Fed, ma ha anche ribadito che i tassi rimarranno alti a lungo. Le scommesse sono tutte sul picco massimo dei tassi e sulla tempistica con cui verrà raggiunto, che dipenderà dalle attese sull'andamento dell'economia (recessione, stagnazione, inflazione persistente. Per questo meeting, intanto, le attese degli analisti sembrano convergere su un aumento dei tassi di mezzo punto.

Per Generali Investments, il FOMC procederà ora con un rialzo dei tassi di 50 punti, per poi rallentare a 25 punti a febbraio e marzo. La svolta è attesa per la fine del 2023: nel quarto trimestre è atteso il primo taglio dei tassi di 50 punti base di fronte ad un'economia in evidente rallentamento o anche in recessione.

Anche Pictet Wealth Management prevede che le banche centrali - Fed, BCE e BoE - inizieranno a rallentare il ritmo della stretta a di 50 punti base questa settimana, ma le loro comunicazioni dovrebbero rimanere hawkish, coerenti con l'aumento dei tassi terminali e senza tagli anticipati dei tassi. "La Fed probabilmente sottolineerà il rischio che un mercato del lavoro ancora rigido alimenti una spirale salari-prezzi", sottolineano gli analisti di Pictet.

Carmignac attende per questo meeting un aumento dei tassi di 50 punti base e, dato il percorso annunciato della Fed verso un tasso del 5%, è improbabile che si verifichino grandi sorprese in occasione delle prime riunioni del 2023, soprattutto considerando lo spostamento del focus di Powell dall'inflazione spot all'obiettivo più a lungo termine di un'inflazione al 2%. La domanda chiave degli investitori è quando la Fed cambierà rotta, ricorda Carmignac, indicando tre potenziali scenari: la materializzazione di un hard landing per l'economia statunitense, che porterebbe a una rapida svolta verso l'allentamento; un soft landing posticiperebbe i tagli dei tassi d'interesse rispetto alle attese di molti; un'inflazione persistente significherà invece che i tassi rimarranno più a lungo al livello terminale prima di spostarsi ulteriormente in territorio restrittivo.




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Emissione News: 2022-12-14 10:01:01 Buon giorno
 
B giorno, se vogliono fare le cose complete una "toccata" a 114 è possibile, cosi scaricano per bene l'oscillatore, poi devono comunque risalire perchè il 2°T+3 inverso è vincolato a rialzarsi polarità - .
Altrimenti salta il conteggio, ma io seguo l'oscillatore che ha sempre funzionato, il resto viene dopo.


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14.12.2022 07:00

La visita del presidente cinese Xi in Arabia Saudita porta la partnership a un nuovo livello. Soprattutto, il previsto commercio di petrolio in yuan ha enormi conseguenze.
 
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(Teleborsa) - Dopo quattro rialzi dei tassi da 75 punti base, il Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve ha deciso di aumentare ulteriormente il costo del denaro di 50 punti base, centrando le attese degli analisti. All'unanimità, i membri dell'organismo della FED hanno quindi portato i tassi sui federal funds all'intervallo 4,25-4,50% e hanno chiarito che "continui aumenti della fascia obiettivo saranno appropriati per raggiungere un orientamento di politica monetaria sufficientemente restrittivo da riportare l'inflazione al 2% nel tempo".

"Nel determinare il ritmo dei futuri aumenti della fascia obiettivo, il Comitato terrà conto dell'inasprimento cumulativo della politica monetaria, dei ritardi con cui la politica monetaria influisce sull'attività economica e sull'inflazione e degli sviluppi economici e finanziari", si legge nello statement rilasciato al termine dell'ultima riunione dell'anno. Inoltre, il Comitato continuerà a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro e titoli di debito di agenzie e titoli garantiti da ipoteca di agenzie, come descritto nei Piani pubblicati a maggio.

Viene sottolineato che il FOMC "sarebbe disposto a modificare opportunamente l'orientamento della politica monetaria qualora emergano rischi che potrebbero ostacolare il conseguimento degli obiettivi".

Nell'analisi macroeconomica, la Federal Reserve evidenzia che "indicatori recenti indicano una modesta crescita della spesa e della produzione". Inoltre, negli ultimi mesi i guadagni di posti di lavoro sono stati "robusti" e il tasso di disoccupazione è rimasto "basso". L'inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri tra domanda e offerta legati alla pandemia, all'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia e alle più ampie pressioni sui prezzi.

Insieme alla decisione sui tassi è arrivata l'indicazione che i funzionari prevedono di mantenere i tassi più alti fino al prossimo anno, senza riduzioni fino al 2024. Il "tasso terminale" previsto, o il punto in cui i funzionari prevedono di porre fine agli aumenti dei tassi, è stato fissato al 5,1%, secondo il "dot plot" del FOMC. Viene poi previsto un intero punto percentuale di tagli dei tassi nel 2024, portando il tasso al 4,1% entro la fine di quell'anno, un livello superiore a quello precedentemente indicato.

I membri del FOMC hanno tagliato le loro previsioni di crescita del PIL per il 2023 e si aspettano un'espansione dello 0,5%. Contemporaneamente, hanno alzato leggermente la loro stima per il PIL del 2022 allo 0,5%. Inoltre, i banchieri centrali hanno aumentato la loro proiezione per il tasso di disoccupazione del prossimo anno al 4,6% dal livello del 3,7% di novembre.

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Emissione News: 2022-12-14 20:15:15
 
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Bill Ackmann

@BillAckman



Il
@Riserva federale
L'obiettivo di inflazione del 2% non è più credibile. La de-globalizzazione, la transizione verso l'energia alternativa, la necessità di pagare di più i lavoratori, il minor rischio e le catene di approvvigionamento più corte sono tutte inflazionistiche. La Fed non può cambiare il suo obiettivo ora, ma probabilmente lo farà in futuro"

 
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Il motivo principale per cui la Fed non può alzare i tassi neanche lontanamente vicino a quello che sarebbero in un mercato libero è l'effetto che avrebbe sulla capacità del governo federale di gestire il proprio debito. Secondo il Congressional Budget Office (CBO), gli interessi sul debito nazionale sono già sulla buona strada per consumare il 40% del bilancio federale entro il 2052 e supereranno la spesa per la difesa entro il 2029! Un piccolo aumento del tasso di interesse può aumentare i pagamenti annuali del tasso di interesse del debito federale di molti miliardi di dollari, aumentando l'importo del bilancio federale dedicato esclusivamente al servizio del debito. "


Ron Paul: la madre di tutte le crisi economiche porterà a "disordini sociali e violenza"
 

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