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Usa: indice ISM manifatturiero delude le attese a dicembre
L’indice ISM manifatturiero a dicembre cala a 54,1 punti contro
i 57,5 attesi dal consensus e contro i 59,3 della precedente
rilevazione. Milano, Finanza.com
L’indice ISM manifatturiero a dicembre cala a 54,1 punti contro
i 57,5 attesi dal consensus e contro i 59,3 della precedente
rilevazione. Milano, Finanza.com
 
Nessun rialzo dei tassi. Anzi. Il 2019 potrebbe segnare un cambio repentino di programma nella politica monetaria della Fed con alcuni analisti che non escludono un taglio del costo del denaro.

Il mese scorso la banca centrale Usa aveva detto di prevedere due strette. Stando ai future sui Fed Funds, le probabilità che il 2019 finisca con tassi ai livelli attuali o più bassi erano ieri all’87%; solo all’inizio di novembre c’era il 90% di chance che il costo del denaro sarebbe invece salito entro la fine dell’anno.


Si tratta di un segno chiaro ed evidente che nel mercato perde colpi l’idea che l’espansione economica degli Stati Uniti continuerà al ritmo stabile, come la Fed aveva previsto solo due settimane fa.

“L’inasprimento delle condizioni finanziarie è stato superiore alle attese negli ultimi due mesi”, ha dichiarato Jim O’Sullivan, capo economista presso High Frequency Economics, in una nota ai clienti, specificando di aspettarsi un solo rialzo nel 2019.

Sulla stessa linea gli economisti di Goldman Sachs, che ora prevedono un solo aumento in tutto il 2019 rispetto a una previsione di quattro dello scorso autunno. In ogni caso, la maggior parte degli economisti pensa in che la FED non prenderà nessuna decisione prima di metà marzo.

Wall Street Italia
 
Nessun rialzo dei tassi. Anzi. Il 2019 potrebbe segnare un cambio repentino di programma nella politica monetaria della Fed con alcuni analisti che non escludono un taglio del costo del denaro.

Il mese scorso la banca centrale Usa aveva detto di prevedere due strette. Stando ai future sui Fed Funds, le probabilità che il 2019 finisca con tassi ai livelli attuali o più bassi erano ieri all’87%; solo all’inizio di novembre c’era il 90% di chance che il costo del denaro sarebbe invece salito entro la fine dell’anno.


Si tratta di un segno chiaro ed evidente che nel mercato perde colpi l’idea che l’espansione economica degli Stati Uniti continuerà al ritmo stabile, come la Fed aveva previsto solo due settimane fa.

“L’inasprimento delle condizioni finanziarie è stato superiore alle attese negli ultimi due mesi”, ha dichiarato Jim O’Sullivan, capo economista presso High Frequency Economics, in una nota ai clienti, specificando di aspettarsi un solo rialzo nel 2019.

Sulla stessa linea gli economisti di Goldman Sachs, che ora prevedono un solo aumento in tutto il 2019 rispetto a una previsione di quattro dello scorso autunno. In ogni caso, la maggior parte degli economisti pensa in che la FED non prenderà nessuna decisione prima di metà marzo.

Wall Street Italia

Credo si debba aspettare l'andamento dell'inflazione per fare pronostici più veritieri
 
Grafici cambi:

khlk.jpg
 
Buongiorno.

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L’utopia di John Lennon non è un sogno, è un incubo"

L’utopia di John Lennon non è un sogno, è un incubo

"Ci è stato detto qualche settimana fa da niente di meno che la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha affermato che gli stati nazionali dovrebbero essere disposti a cedere la propria sovranità. I loro popoli non hanno il diritto di obiettare, perché il popolo di un paese sono semplicemente quelli che vivono permanentemente in quel posto e non “un gruppo che definisce se stesso un popolo”. Per la Merkel, sembra, non esiste qualcosa come “un popolo”; soltanto gente."
 
Mercati orso e errori della Fed

Bear Markets & Fed Mistakes

"
La Federal Reserve sta conducendo un esperimento a due variabili senza il vantaggio di aver mai eseguito un esperimento a una variabile per determinare quali sarebbero stati i risultati. È decisamente lo stupido errore di politica monetaria in una lunga serie di errori della Fed.

(Come ho detto prima, i guanti sono spenti. Questa è la mia opinione. Potrebbe non essere d'accordo.)

Quali sono le due variabili? Stanno alzando i tassi di interesse (anche se lentamente) e riducendo in modo aggressivo il loro bilancio. Penso che molti dei problemi che vediamo sul mercato siano i risultati di questa combinazione. Dovrebbero fare l'uno o l'altro, non entrambi.

Di questi due, tutti vogliono incolpare l'ultimo rialzo dei tassi, ma guardiamo l'altra variabile.

Mentre la Fed riduce radicalmente il proprio bilancio, la Banca centrale europea sta anche concludendo il suo QE (quantitative easing), come lo sono altre banche centrali. Stanno portando via la cocaina crack del mercato. Si noti inoltre che tutto il crack QE della cocaina ha cominciato a sparire in tutto il mondo verso l'inizio di ottobre. Mentre capisco che la correlazione non è causalità, specialmente con un solo punto dati, trovo sospettoso che i mercati siano diventati volatili nello stesso periodo.

Trovo altrettanto plausibile che la riduzione del bilancio sia responsabile della volatilità del mercato come dei tassi più elevati. Se il QE ha fatto salire i mercati, specialmente in concerto con la BCE, la Bank of England e la Bank of Japan, non c'è da meravigliarsi se la fine dei mercati diminuisce."
 
Mercati orso e errori della Fed

Bear Markets & Fed Mistakes

"
La Federal Reserve sta conducendo un esperimento a due variabili senza il vantaggio di aver mai eseguito un esperimento a una variabile per determinare quali sarebbero stati i risultati. È decisamente lo stupido errore di politica monetaria in una lunga serie di errori della Fed.

(Come ho detto prima, i guanti sono spenti. Questa è la mia opinione. Potrebbe non essere d'accordo.)

Quali sono le due variabili? Stanno alzando i tassi di interesse (anche se lentamente) e riducendo in modo aggressivo il loro bilancio. Penso che molti dei problemi che vediamo sul mercato siano i risultati di questa combinazione. Dovrebbero fare l'uno o l'altro, non entrambi.

Di questi due, tutti vogliono incolpare l'ultimo rialzo dei tassi, ma guardiamo l'altra variabile.

Mentre la Fed riduce radicalmente il proprio bilancio, la Banca centrale europea sta anche concludendo il suo QE (quantitative easing), come lo sono altre banche centrali. Stanno portando via la cocaina crack del mercato. Si noti inoltre che tutto il crack QE della cocaina ha cominciato a sparire in tutto il mondo verso l'inizio di ottobre. Mentre capisco che la correlazione non è causalità, specialmente con un solo punto dati, trovo sospettoso che i mercati siano diventati volatili nello stesso periodo.

Trovo altrettanto plausibile che la riduzione del bilancio sia responsabile della volatilità del mercato come dei tassi più elevati. Se il QE ha fatto salire i mercati, specialmente in concerto con la BCE, la Bank of England e la Bank of Japan, non c'è da meravigliarsi se la fine dei mercati diminuisce."
Dati da crisi Lehman Brothers. Altro che nuove strette, tasso OIS indica taglio tassi Fed
Altro che ulteriori strette monetarie firmate da Jerome Powell
nel corso del 2019. Le attese dei trader sul mercato OIS sono
ormai per un taglio dei tassi di interesse in Usa, soprattutto
dopo la diffusione, avvenuta nella giornata di ieri,
dell'indice ISM manifatturiero americano, che ha sofferto il
calo più forte dall'ottobre del 2008, praticamente dai tempi
del crac di Lehman Brothers. Il risultato, alimentato anche
dall'avversione al rischio degli investitori, è che il tasso
sul contratto overnight index swap (OIS) sul dollaro Usa a
giugno 2020 - che fino a meno di mesi fa era vicino al 3% - è
precipitato nella sessione di ieri al 2,04%, confermando come
il mercato stia scommettendo su tassi di interesse inferiori di
oltre 30 punti base entro la metà del 2020. Praticamente, un
taglio dei tassi dello 0,25% è pienamente scontato, ora, dai
trader. Lo scorso 19 dicembre, a dispetto dei ripetuti
avvertimenti lanciati dal presidente americano Donald Trump, la
Federal Reserve di Jerome Powell ha alzato i tassi sui fed
funds Usa di un quarto di punto percentuale, al range compreso
tra il 2,25% e il 2,50%. La Fed ha tuttavia rivisto al
ribasso le stime sulle strette monetarie del 2019 dalle
precedenti tre a due. Da segnalare che l'ISM manifatturiero
Usa ha sofferto a dicembre un forte calo a 54,1 punti, rispetto
ai 59,3 del mese precedente. Le stime erano per un dato a quota
57,9. Milano, Finanza.com
Buon giorno
 

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